sabato 22 novembre 2014

La "TIZIANEIDE" (ovvero come vinsi i pregiudizi e imparai ad amare qualcosa di nuovo)

Quella appena passata è stata una settimana densissima di avvenimenti musicali: il doppio sold out del trio FABI-SILVESTRI-GAZZE' al Palalottomatica, con una scaletta da 30 pezzi e quasi TRE ORE di spettacolo, il concerto del ventennale di "Catartica" dei MARLENE KUNTZ (per intenderci, l'album che contiene pezzi indimenticabili come "Canzone di domani", "Festa mesta" o "Nuotando nell'aria"), la data romana dei SUBSONICA per la presentazione dell'album nuovo, "Una nave in una foresta".

                                        E io dov'ero?

Niente, io non c'ero: nelle mie serate, per tutta la settimana, o sono andata a dormire ALLE NOVE DI SERA, per smaltire una stanchezza che ormai sta diventando cronica, o ho impiegato il mio tempo libero a far la spesa e cucinare qualcosa che mi consentisse di uscire dalla routine alimentare "pizzetta-panino" del lavoratore che non ha nè mensa nè buono-pasto e il mangiare, per risparmiare, se lo porta da casa

                                                 MA

anch'io mi sono fatta un regalo :)

Io che "Eh no, al prato dell'Olimpico non ci tornerò mai più a vedere un concerto! Nel 2006, coi Depeche Mode, non ho visto una mazza e sentivo più le voci stonate di chi mi cantava attorno che quella di Dave Gahan -_-"...

Io che non ho voluto spendere 50 euro all'Auditorium nè per Morrissey nè per Nick Cave & The Bad Seeds...

mi son comprata con SETTE MESI D'ANTICIPO (una gestazione, a momenti) il biglietto per andare a vedere TIZIANO FERRO all'OLIMPICO, il 26 giugno.


Ok, fate fuoco quando volete, come scriveva Enrico Brizzi in una pagina memorabile di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", ma io rockettara, io incazzata cronica, io "eh questa cosa la capiscono in pochi", AMO la musica di Tiziano Ferro.

Da quando ha cominciato a cantare, 13 anni fa, ho passato i primi dieci anni a prenderlo per i fondelli per poi dover ringraziare un'Amica, un'anima bella che mi illumina con la sua vicinanza spirituale esattamente da 13 anni, che qualche anno fa, incurante dei miei sfottò su Tizianone - che lei segue da sempre - mi mandò una dedica con parole prese dal pezzo "La differenza tra me e te".

"E se la mia vita ogni tanto azzerasse l'inutilità di queste insicurezze, non te lo direi... ma se un bel giorno affacciandomi alla vita tutta la tristezza fosse già finita io verrei da te..."

Mi son detta: "Cavoli... ma... SEMBRO IO". 

Da lì, ho cominciato ad ascoltare con attenzione i pezzi di Ferro e ho scoperto un mondo fatto sì di pezzi imbarazzanti come "Rosso relativo" e di liriche della serie "Ma ho capito bene?", tipo "Perderei la mano a farmi male se lo vuoi", ma anche di poetici momenti bellissimi e CATARTICI.  

Quanti pianti mi son fatta ascoltando a ròta "Alla mia età""Troppo buono" o "Scivoli di nuovo" ma quanto mi son sentita meglio dopo... più leggera, meno sola, con qualcuno che raccontava BENISSIMO quelle parti di me che spesso vengono fuori con l'aggressività e invece sono solo dolore.

Ora, ovviamente, aspetto l'album nuovo, che esce il 25 novembre, e nel frattempo mi carico a palla per arrivare a giugno a cantare a squarciagola "Sere nere" insieme alle ragazzine col cuoricino a led in mano e la fascetta con su scritto "TZN ti amo" in fronte :)))

Tre giorni dopo l'uscita tizianesca, il 28, è stato annunciato ieri che uscirà il singolo dell'altro mio grande amore pop: CARMEN CONSOLI.



Titolo e grafica molto interessanti (tra l'altro, "Il mago di Oz" è uno dei libri che ho letto più volte da bambina, lo adoravo!!!) e non vedo l'ora di ascoltarlo :)

Una delle ultime tracce di vita musicale della Consoli è stato il singolo "Guarda l'alba", che lei aveva scritto a quattro mani proprio con Tiziano Ferro. 

A riascoltarla cantare "Già vedo gli occhi di mio figlio, i suoi giocattoli per casa", adesso che è diventata mamma per davvero, e a guardare il bellissimo video, dove in uno stesso vagone, su posti paralleli, viaggiano lei e sua madre, in una metafora veramente tenera, mi commuovo e penso che certe coincidenze raccontano più di mille parole.


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