martedì 15 dicembre 2015

"Come quando ero bambino, come quando ero sereno": la mia letterina natalizia.

Da bambina, io non scrivevo la letterina a Babbo Natale, no.

Io la scrivevo a Gesù Bambino perchè i miei genitori avevano spiegato a me e ai miei fratelli che Babbo Natale non esisteva, era un simbolo del Natale pagano e consumistico, mentre Gesù Bambino sì, lui era vero. I miei negli anni '70 - '80 erano no global prima che ci fossero i no global, dei "christian no global", praticamente.
Scrivevamo 'sta lettera a Gesù Bambino elencandogli i giocattoli che volevamo e, insieme, tutte le cose buone che avevamo fatto durante l'anno, con svariate promesse di ulteriori miglioramenti.
La cosa incredibile è che Gesù Bambino ci rispondeva (true story: uno dei miei fratelli credo conservi ancora qualcuna di quelle lettere), facendoci il cazziatone perchè sapeva che, in realtà, tanto buoni  e bravi non eravamo stati ma siccome lui era infinitamente misericordioso e ci perdonava, i giocattoli ce li portava lo stesso. Gesù Bambino, insomma, mi voleva bene, anche se mi metteva un pelino d'ansia.

Sono passati decenni da quelle letterine e a me piacerebbe ancora credere che, se mi impegno, arriveranno i regali che voglio. Nel frattempo, però, credo che un bel modo di arrivare ai giorni delle feste non sia chiedere ma RINGRAZIARE perchè, se uno si ferma a pensarci, ogni anno, anche il più merdos tremendo, ha almeno un bel ricordo da lasciarci.

A me questo 2015 ha dato tanto: ancora non ho realizzato i grandi desideri maturati negli ultimi anni, nemmeno uno... ma molti, più piccoli, sì ed ecco allora che il mio post-letterina nasce per condividere con chi mi legge qualcosa di bello che ho vissuto o scoperto nell'anno che sta per chiudersi.

Condivido il ricordo di un disco, di un libro, di un film ma soprattutto di tre concerti. Coi concerti è stato difficile scegliere. Come una volta ha detto il mio amico Dario, io assisto a più concerti in un anno di quanti la maggior parte della gente ne vedrà nella vita. Dovendone selezionare solo alcuni, ne ho scelti tre veramente speciali.

  • Il disco:
L'ABITUDINE DI TORNARE di Carmen Consoli.


E' iniziato con lei, il mio anno, visto che il disco è uscito a gennaio 2015. E' un album che non mi stanco di ascoltare, in particolare la gemma "Ottobre", che mi commuove sempre e che non vedo l'ora di risentire dal vivo.
Il suo verso "piuttosto che il limbo, avrei scelto l'inferno/fosse stato il prezzo della libertà" è uno di quelli che restano nel cuore, specie per chi il prezzo di quella libertà lo conosce molto bene.


  • Il libro:
IL PORTO PROIBITO di Teresa Radice e Stefano Turconi.


Si tratta di un fumetto, una graphic novel. L'ho comprato nel periodo in cui la Bao, che è la casa editrice che lo pubblica, ha messo in sconto tutti i suoi titoli.
Ci sono bei personaggi disegnati con un tratto elegante, c'è mistero, c'è una storia che si ha voglia di scoprire come va a finire, c'è l'Irlanda. Mi ha ricordato i tempi in cui, da bambina, chiedevo in regalo i libri a fumetti della Fabbri Editore.



  • Il film:
THE LOBSTER di Yorgos Lanthimos.



Un film STRE.PI.TO.SO. a partire dalla locandina. L'ho visto quest'autunno quando era uscito da pochissimo e, da allora, ho letto giudizi di tutti i tipi su questa pellicola, che vanno dal capolavoro alla boiata pazzesca. Io l'ho amato moltissimo: è sorprendente, surreale, pieno di humor nero. La scena in cui i due protagonisti si stanno esercitando a fingere di amarsi mentre in realtà si amano davvero, anche se ancora non lo sanno, e partono le note di "Where the wild roses grow" di Nick Cave, vale da sola la visione del film.


  • I tre concerti:
TIZIANO FERRO all'Olimpico (Roma)

Tizianone... se solo ci ripenso, ancora sorrido. Ripenso a quel palco strepitoso, all'acustica perfetta dal punto in cui eravamo, a quanta compagnia mi ha fatto la musica di Tiziano in questi anni, a quanto mi ha aiutata a sentire che non sono un'extra-terrestre ma c'è qualcuno che è come me, solo che magari non ci conosciamo... ripenso che durante il concerto ho riso e ho pianto come se avessi 13 anni, ricordo che avevo la faccia rigata di lacrime quando ha cantato "Scivoli di nuovo", specie quando arriva quella parte che dice "la casa, l'intera giornata, il viaggio che hai fatto per sentirti più sicuro, più vicino a te stesso ma non basta... non basta mai..." eppure ero felicissima. Ero felicissima perchè non ero sola.



I KASABIAN allo Sziget (Budapest)

Sicuramente il viaggio a Budapest e lo Sziget sono uno dei ricordi più felici dell'intero anno. Era una vita che volevo partecipare ad un festival musicale. E ce l'ho fatta. Quarantenne in mezzo ad una marea di ragazzini ma ce l'ho fatta. La polvere, la stanchezza, il sudore sono solo contorno ad una gioia ed un senso di libertà, di pensare "sono dove voglio essere", che hanno colorato tutta la mia estate.



DAVE GAHAN e i SOULSAVERS al Fabrique (Milano)

Tante volte penso alla bambina e all'adolescente che sono stata e penso di avere deluso quelle due piccolette toste e ambiziose. La me dodicenne che scopriva "Music for the masses" dei Depeche Mode su una cassetta prestata dalla sorella maggiore della compagna di banco e che, da allora, non li mollava più, a sapermi in terza-quarta fila davanti a Dave Gahan mi avrebbe trovata però fighissima :)



Come cantava Morgan prima di X-Factor e dei vari deliri: "Se voglio che si avveri il sogno che ho fatto da bambino mi devo stare vicino, fin troppo", quindi caro Gesù Bambino abbi pazienza se non sarò mai perfetta come volevi tu... accontentati del fatto che io possa finalmente diventare la me stessa che ho sognato da piccola.




giovedì 19 novembre 2015

Blasphemous rumors e una normalità che non esiste.

E' tremendamente difficile ritornare a scrivere sul blog dopo quello che è successo a Parigi venerdì 13 novembre e non certo perchè penso che un morto francese valga più di un morto siriano o libanese o nigeriano ma perchè c'è IDENTIFICAZIONE in una persona che è andata ad un concerto e non ha più fatto ritorno a casa, trascorrendo sicuramente gli ultimi istanti della sua vita col terrore negli occhi. C'è il pensiero che quel morto potevo essere io, potrei essere io.

Roma, da sabato, è piena di militari, ragazzi (perchè sono tutti pischelli, almeno i tanti che ho visto io in giro) armati in mimetica che, però, invece di infondermi sicurezza mi fanno salire l'ansia, visto che penso che, in caso di un attacco simile a quello francese, la loro presenza servirebbe a ben poco.

In questi giorni, ho continuato ad uscire esattamente come ho sempre fatto ma formulando pensieri del tipo: "Chissà se questo locale può essere scelto come bersaglio" o tornando indietro perchè ho dimenticato il cellulare ed ho pensato che dovevo assolutamente avere possibilità di comunicare oppure scegliendo con maggiore cura del solito scarpe comode perchè "metti che devo scappare"... è bruttissimo.

Per me, l'inizio della guerra è questo: la percezione dell'insicurezza, il timore costante di trovarsi in una situazione di pericolo e non per paranoia ma perchè esiste una reale minaccia. E' difficile, con questi sentimenti nel cuore, pensare di proporre qualcosa a qualcuno.

Questo è un weekend pieno di eventi: venerdì 20 BUGO @Quirinetta e A TOYS ORCHESTRA @Monk, sabato 21 il mio amato TIZIANONE FERRO @Palalottomatica, la riproposizione di "Atom heart mother" dei Pink Floyd @Auditorium Conciliazione e, soprattutto, LA NOTTE DEI MUSEI IN MUSICA, con un programma che, sebbene mancante di veri e propri grossi nomi, dà la possibilità, al costo simbolico di un euro, di passare una serata diversa dal solito in cornici suggestive come i tanti musei di Roma coinvolti. Dà o darebbe?

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L'ultima volta che sono uscita è stato ieri. Sono stata all'anteprima di un film francese (e non vi dico l'ansia già solo per 'sta cosa) il cui titolo italiano è "Dio esiste e vive a Bruxelles". La sala era talmente piena che, un'ora prima dell'inizio dello spettacolo, si trovava posto solo in seconda o prima fila, con la faccia appiccicata allo schermo.



Film un pò lento in alcuni passaggi ma divertente, specie quando la figlia di Dio, Ea, protagonista della pellicola, parla col fratello JC :)

Dio è descritto come un vecchio stronzo sadico. A me ha riportato alla mente un vecchio, bellissimo pezzo dei Depeche Mode. Il testo intero è una mazzata clamorosa. L'ho sempre pensato e, in questi giorni, in cui la vita mi sembra più che mai una grande lotteria, mi viene in mente sempre più spesso.


"I don't want to start any blasphemous rumors but I think that God's got a sick sense of humor..."

sabato 10 ottobre 2015

Diluvio, non ti temo: qualcosa da fare se non vuoi restare a casa.

Roma d'autunno, sotto la pioggia battente da due giorni e per chissà quanto ancora...
Roma commissariata, che passa da un sindaco talmente rincojonito da sembrare uno che lo fa apposta a nessun sindaco, a meno di due mesi da un evento di portata MONDIALE come il Giubileo indetto dal papa per l'8 dicembre...
Roma triste, Roma poco amata, Roma abusata...

                                    COME CI SALVIAMO?

Con la BELLEZZA.

Anche se la tentazione di stare a casa a ingozzarsi di schifezze, copertina sui piedi e gatto in braccio, è fortissima, qualcosa di bello da fare USCENDO c'è sempre.

Oggi, sabato 10, è la GIORNATA MONDIALE DEL CONTEMPORANEO. A Roma si entra GRATIS in quattro splendidi musei: la GNAM (Galleria Nazionale d'Arte Moderna),  il MAXXI, il MACRO di via Nizza e quello di piazza Giustiniani.

Per dire, alla Gnam, che già dall'ingresso si presenta bellissima e maestosa, ci sono esposti quadri come "Le tre età" di Klimt e "Il sole" di Giuseppe Pellizza da Volpedo (l'autore del famosissimo "Il quarto Stato", per intenderci) che già da soli varrebbero il prezzo del biglietto... figuriamoci il godimento a trovarseli davanti gratuitamente :)























Se leggete questo blog ma non siete a Roma, qui trovate l'elenco di tutti i musei che aderiscono all'iniziativa.

Un altro luogo interessante da visitare potrebbe essere Viale Liegi 39, zona Policlinico.

A questo indirizzo sta per sorgere una clinica privata. Sulle macerie di quel che c'era, una banca, alcuni street artist hanno deciso di lasciare i loro disegni. Peccato che, da lunedì 12, riprenderanno i lavori e TUTTE le opere di street art finiranno sotto le ruspe, quindi o le vediamo entro domani o mai più!!!

L'iniziativa si chiama TRACCE TEMPORANEE e mi sembra una metafora, bella e malinconica, non solo della street art, donata alla strada e di cui la strada fa quello che vuole, inclusi imbrattamento e distruzione, ma della vita stessa: non ci sarai in eterno, godi la  bellezza finché puoi.


mercoledì 23 settembre 2015

Sono andata a vedere "InsideOut": 5 buoni motivi per cui potreste farlo anche voi.

Premessa: se siete in un momento tosto, sospesi in un presente che non vi piace e che faticate a cambiare, se le voci dei bambini - che generalmente vi scuotono il sistema nervoso - in questo periodo vi fanno intenerire (maledetto orologio biologico, quand'è che ti si scarica la pila?!?), se col tema dei ricordi avete un rapporto irrisolto, preparate i fazzoletti prima di accomodarvi nella poltrona del cinema che sceglierete (danno "INSIDEOUT" in moltissime sale, non avete che l'imbarazzo della scelta).

Io, per dire, ero già rigata di lacrime a un terzo di "LAVA", il corto che precede il film vero e proprio e che parla di un vulcano ciccione e sorridente che cerca l'amore attraverso il canto ed è un chiarissimo omaggio, secondo me, al gigantesco protagonista di una delle più belle versioni ukulele e voce di "Somewhere over the rainbow".



Che i creativi della Pixar, casa di produzione del film, siano dei geni, è fuori da ogni dubbio ormai da tempo ma questa animazione è speciale perchè:

  • Il tema delle emozioni, centrale in "InsideOut", è trattato in maniera divertente e coinvolgente e si finisce per fare il tifo un pò per tutti i protagonisti, non solo per Gioia, che mi ha ricordato tanto l'amica psicologa che per prima mi ha parlato di questo film (ciao Filo :)

  • Tristezza, cicciottella dall'aria sfigata, col maglione e i capelli alla "che-me-ne-frega" che abbiamo in molti dei nostri momenti peggiori, man mano che il film procede recupera un suo ruolo non del tutto negativo. E' distruttiva ma riesce anche a creare empatia. Se hai il coraggio di mostrare il tuo malessere, chi ti vuol bene cercherà di starti vicino e le lacrime, se sono avvolte da un abbraccio, sono sempre amare ma un pò di meno di quando sei solo.

  • Bing Bong, l'amico immaginario della ragazzina protagonista, è un personaggio tenerissimo ed appartiene ad un altro dei grandi momenti da fazzoletto del film. Io, da piccola, adoravo la bambina bionda testimonial dei Formaggini Susanna (particolari che rivelano la mia non più verdissima età) e il cartone animato di Heidi. I ricordi si perdono, ok, ma se sento la canzone della sigla cantata da Elisabetta Viviani, a 41 anni ancora il cuore mi si accartoccia.

  • La correlazione tra emozioni e ricordi è spiegata in maniera chiarissima (oddio, magari non per un bambino al di sotto dei nove anni ma tanto ormai sò quasi tutti geni -__-)  Si capisce l'importanza di creare delle "isole", macro aree popolate di ricordi importanti legati a temi fondamentali come la famiglia, l'amicizia o le passioni, e che queste siano mantenute in vita dalle emozioni.

  • Il film inizia con la nascita della protagonista, Riley, e termina con Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto tutti intorno ad un nuovo dispositivo di comando, su cui loro agiscono per guidare i comportamenti di Riley, sul quale campeggia la scritta "pubertà"... vuoi che gli autori si perdano l'occasione di raccontarci a modo loro, in un sequel, un periodo fantastico, terribile, dannatamente importante come L'ADOLESCENZA :))) ???

sabato 12 settembre 2015

Ti regalo un sogno: qualche appuntamento tra sabato 12 e domenica 13 settembre.

Questo blog, se avessi tempo e voglia di aggiornarlo più costantemente, potrebbe avere una rubrica fissa intitolata "Se potessi"... ho talmente tanti sogni e desideri di posti dove mi piacerebbe andare (uno per tutti, DISMALAND, l'anti-parco dei divertimenti creato a Londra da Banksy) ed eventi a cui partecipare (Father John Misty al Locomotiv di Bologna, Dave Gahan coi Soulsavers al Fabrique di Milano) che potrei vivere una vita parallela!

A proposito di vite parallele, questo fine-settimana ce ne vorrebbero parecchie per stare dietro a tutto quello che Roma offre!!!

Qualche esempio, rigorosamente gratis o low-cost:

  • MARTASUITUBI per la rassegna "starEandare"@ via della Verna, zona Montesacro, gratis

  • il sempre bravo ALESSANDRO PIERAVANTI, un sesto dell'amato MURO del CANTO, di cui è l'anima poetica e percussiva, legge le sue poesie e i suoi racconti all'interno della rassegna "Anomalie", organizzata dal Kollatino Underground @tendone di via Filippo Meda, zona Tiburtina... un tocco di magia nella periferia romana (vedere foto accanto per capire quanto è bello un tendone da circo tutto rosso, per di più ad ingresso gratuito :)
  • THE GIORNALISTI @Villa Ada, 10 euro (non mi convincono appieno - sarò troppo vecchia per il loro suono finto-vintage - ma so che a tanti piacciono e la location - l'ho detto più volte -  è una delle più belle e suggestive di Roma)

  • Festa "Game Lovers" @ANGELO MAI (sarà la volta buona per riaprire definitivamente e tornare ai vecchi fasti?)

  • Festa - che si chiama proprio "Festa" :) - di ritorno nella scena degli eventi romani per il CIRCOLO DEGLI ARTISTI, che però si sposta @Alien, in via Velletri, zona Salaria
C'è poi il ritorno dei drive-in come forma di cine-divertimento (alla ex dogana a scalo San Lorenzo o nella zona di Acilia, dove hanno allestito la proiezione i ragazzi del Nuovo Cinema America), anche se mi sono sempre chiesta come si possa guardare comodamente un film dal sedile di una macchina coperta... i due davanti pure pure... ma i due - o tre - di dietro come fanno? Si sporgono dai finestrini -_- ???

Domani, domenica 13, segnalo due eventi: la sera c'è il concerto della BANDABARDO' all'interno dello Steamfest @Cae, Testaccio, a 7 euro, e gratuitamente, all'altezza del lungotevere Garibaldi a pomeriggio, mini-concerti gratis di DANIELE SILVESTRI e ELIO E LE STORIE TESE... sponsor: Nutella (ovviamente, tutti ci prepariamo agli assaggi e per un giorno ci dimentichiamo la lotta al consumo di prodotti con l'olio di palma ;)

Se vi state chiedendo cosa farò io, vi rispondo che non sarò in nessuno di questi posti MA al Foro Italico: vado con la mia mamma a vedere il suo cantante preferito di sempre, GIANNI MORANDI, che duetta con Claudio Baglioni, sul mio vecchio amore per il quale mi sono già sputtanata abbondantemente in passato proprio su questo blog (tra l'altro, continuo a pensare che alcuni suoi pezzi siano stupendi e che "Oltre" sia un album capolavoro).



Sono felice ed anche un pò emozionata: mia madre non è mai stata ad un concerto e sono contenta di averle regalato questo sogno... la mamma di Marinellac'è NON PUO' non provare almeno una volta nella vita la gioia e che regala la musica dal vivo! Chissà se mia nipote, tra trent'anni, mi accompagnerà a vedere un concerto degli Afterhours :))

domenica 16 agosto 2015

My hungarian days: quattro giorni pieni a Budapest.

Per vincere la presammàle da ritorno dalle vacanze e la malinconia del cielo grigio e piovoso che fa da tetto oggi a Roma, torno dopo un bel pezzo ad aggiornare il blog per raccontare qualcosa della mia trasferta a Budapest, città che non riesco a definire semplicemente "bella" perché, nei quattro giorni in cui l'ho visitata, ho avuto l'impressione che racchiudesse in sé tante contraddizioni.



Sono tornata a Roma con l'idea che, se avessi avuto alcune informazioni preliminari, me la sarei goduta ancora di più: questo, quindi, vuole essere un post di pubblica utilità... hai visto mai che chi legge volesse organizzare un viaggio a Budapest :)

Sfatiamo il primo mito: muoversi A PIEDI. Tutti quelli che ci erano stati, mi avevano detto: "Ah no, Budapest è piccolina... se c'hai l'alloggio in centro, ti muovi alla grande a piedi"... non avevano calcolato che nella settimana di ferragosto c'erano MILLEMILA GRADI SEMPRE. Pure di notte faceva un caldo assurdo, quindi muoversi solo a piedi era impensabile. I carnet di biglietti da 10 pezzi costano 3000 fiorini (300 fiorini valgono circa un euro, quindi costano 10 euro) e ci sembravano un affare: ERRORE!!! A Budapest PER OGNI VIAGGIO ci vuole un biglietto, quindi, per esempio, se devi prendere bus, tram e metro in un unico spostamento, devi obliterare tre biglietti.
I mezzi hanno un aspetto vecchiotto ma sono efficientissimi, pure di notte, però ad un biglietto a botta diventa un incubo!
Per farla breve, probabilmente con tutti i biglietti che abbiamo comprato avremo contribuito ad acquistare almeno un bus nuovo... la prossima volta, abbonamento da 72 ore (4.150 fiorini, circa 14 euro) o settimanale (4.950 fiorini, meno di 17 euro) e non se ne parla più (Budapest Card no, a meno che non si vogliano visitare tanti musei, cosa che noi abbiamo evitato, visto anche il tempo limitato a disposizione).

Purtroppo, la lingua estremamente ostica, perchè diversissima dall'italiano (gruppi consonantici a manetta pure nella parola più corta), insieme all'atteggiamento della maggior parte della popolazione locale con cui ci siamo interfacciati, ci facevano capire le cose sempre con molta difficoltà.

Specifico che è una mia sensazione, quindi un parere assolutamente personale, ma ho avuto quasi costantemente l'impressione che gli abitanti di Budapest ODINO i turisti e li considerino o polli da spennare (basta pensare a come arrotondano sempre alla grandissima dal fiorino all'euro... pagate sempre tutto in fiorini o con carta!!!) o rompicoglioni impediti con la loro lingua e la loro moneta (indimenticabile la cassiera del market h24 vicino al nostro alloggio, che, di fronte alla mia lentezza nel contarle i soldi per pagare qualche articolo, mi piglia lei i soldi di mano e se li conta da sola -__- ). Chiaramente, ci sono state delle piacevoli eccezioni, tipo l'addetta gentilissima che ci ha spiegato come si usavano le cabine alle terme Gellert.

Ecco, le terme sono davvero un'oasi di ristoro, con tutte quelle fantastiche vasche: noi siamo stati nelle due più famose indicate dalle guide, le Szechenyi e le Gellert.
Nelle Szechenyi 'na cambogia per capire come funzionassero, anche perchè sono grandissime, non ci sono indicazioni in inglese, nessuno ti si fila e, quando chiedi spiegazioni alle persone che ci lavorano, hanno sempre l'aria tra lo scocciato e il "ma che davvero non hai capito?" però sono terme che restano aperte fino alle 10 di sera e sono super caratteristiche, basti pensare ai vecchietti che restano per ore nelle vasche di acqua calda a giocare a scacchi, proprio come era scritto sulla Lonely Planet. Le Gellert sono meno grandi ma più organizzate e, soprattutto, hanno degli interni davvero splendidi (la foto dell'amica Annarita, autrice degli scatti più belli usati in questo post, rende giustizia :)


Adesso, però, veniamo alla parte MUSICALE, quella che più di tutte mi ha portato a scegliere e proporre Budapest e settimana di ferragosto come luogo e tempo delle vacanze di quest'anno: lo SZIGET FESTIVAL.



E' stata un'esperienza INCREDIBILE, faticosa e bellissima.

Faticosa perché, per esempio, il trenino metropolitano che ti porta all'isola di Obuda, dove si svolge il festival, è un ammasso di lamiera rovente, nel quale, per fare anche solo poche fermate, suderai in parti del tuo corpo che neanche credevi fossero capaci di sudare così tanto -___-

Faticosa perché ci sono, sì, gli alberi che si vedono nelle foto ma c'è anche polvere, tanta polvere, distese di polvere che ti si infilerà OVUNQUE (non potete immaginare cosa si è alzato quando, al concerto dei Kasabian, il cantante, con l'aria bastarda che lo contraddistingue, il chitarrista Sergio Pizzorno (quando ho scritto, ricordavo l'avesse detto Tom Meighan, poi sono arrivati i filmati su youtube :) ha iniziato a scandire: "Mosh-pit-mosh-pit-mosh-pit" (il moshpit è il cerchio in cui si forma il pogo).



MA... c'è un'atmosfera bellissima, di festa VERA. L'età media dei partecipanti è giovanissima, più vicina ai venti che ai trenta, ma tra il pubblico trovi di tutto, dal bambino all'ultra-cinquantenne. C'è una marea di gente, chiaramente vedi pure le zozzate tipo quello che vomita sotto l'albero con l'amico che gli regge la testa, ma in generale c'è una pulizia ed un'organizzazione che a Roma, e in Italia in generale, temo ci sogneremmo. Le file sono tranquille e ordinate, che si voglia andare in bagno o a comprare da mangiare (importante sapere che nulla verrà pagato in moneta ma ci si dovrà dotare di una carta da caricare di importo a piacere in appositi punti dislocati in tutte le zone del festival- io per fortuna avevo già letto questa info prima della partenza sul sito ufficiale della manifestazione, impossibile da navigare nei giorni in cui c'erano migliaia di accessi al minuto).

L'area su cui si svolge il festival è immensa, noi ne abbiamo visitato una minima parte perché siamo arrivati di pomeriggio, coi concerti già iniziati e il sole un pò più basso, ma penso che per godersela al meglio e scoprire tutti gli angolini con gli allestimenti più belli o le performance più interessanti (non ci sono solo i concerti sul main stage) sia utile passare un'intera giornata, tanto il biglietto per l'ingresso dura oltre 24 ore.

A proposito di main stage, i concerti son stati tutti super-carichi, da quello di Marina & The Diamonds (simpatica lei e la sua fantastica mise :) passando per quello dei Kasabian (dove il gioco si è fatto duro e solo i più motivati son rimasti tra la folla... infatti la compagnia mi ha abbandonato e ci si è rivisti solo dopo l'esibizione :)
Sicuramente un contesto così energetico e vivo spinge gli artisti a dare il meglio di sé... non vedo l'ora di rivedere i video su youtube!!!



Discorso a parte merita il dj-set di Avicii, che ha concluso le esibizioni sul palco principale (con mio sommo godimento, ho scoperto che allo Sziget i concerti più grossi non iniziano quando già ti sta calando la palpebra... i Kasabian hanno suonato alle 19.30 e Avicii alle 21.30).

Tra il divertito e il preoccupato, pensavo di essere diventata discotecara a quarant'anni ma non è così, visto che, per tutto il tempo in cui ho visto questo ragazzino svedese (perché questo è, senza tanti giri di parole, uno dei più famosi e pagati dj del momento) mettere i suoi dischi e sparare effetti speciali tipo i fuochi dal palco (roba alla Rammstein ma senza la potenza dei Rammstein), mi sono chiesta quale fosse la differenza di "gusto" tra il sentire questi pezzi in discoteca mixati da un dj qualunque piuttosto che di fronte ad un palco immenso messi da colui che li ha ideati.

Chissà cosa succederà l'anno prossimo e chi suonerà allo Sziget... magari sarà possibile ritornarci (però dalla mattina :) ... magari abbinando una serata in uno dei ruin pub del quartiere ebraico che, in questa vacanza, abbiamo visto solo da fuori!


lunedì 20 luglio 2015

These are the nights that never die: appuntamenti fino al 26 luglio (e qualcosa di me)

Roma è in crisi: sporca, fetente (in senso metaforico e non), i mezzi di trasporto pubblici sa 'r cazz non si sa per quale motivo VERO stanno funzionando più da schifo dal solito, e pure io non mi sento troppo bene, complici il caldo tropicale e la stanchezza accumulata.

Aggiorno raramente il blog non perchè ci siano pochi appuntamenti in giro, tutt'altro: la città, pur vivendo un momento difficile, è vivissima... sono io che faccio UNA cosa su dieci di quelle che vorrei fare e - sarà un fattore psicologico - ma mi riesce difficile parlare con entusiasmo di cose che A PRIORI so che non farò.

Per dire, quest'anno sono state inaugurate ben DUE arene cinematografiche gratuite, in posti davvero da "Grande bellezza" e con una programmazione parecchio interessante: l'Arena di san Cosimato, a Trastevere, e quella di Santa Croce, con la rassegna "Effetto Notte" (purtroppo, ormai agli sgoccioli, salvo novità).

E' questo, come dicono i ragazzi promotori del Comitato Cinema America Occupato, organizzatori dell'Arena di San Cosimato, il modo di far vivere le piazze di Roma, rendendole allo stesso tempo SICURE, non con le camionette della polizia!!!

Cristina-sui-tubi
Un altro posto dove c'è VITA, in  questa torrida estate romana, è la sempre bella VILLA ADA, dove questa settimana suonano l'amatissima CRISTINA DONA' coi MARTA SUI TUBI (mercoledì 22 luglio), BOBO RONDELLI con DIMARTINO (giovedì 23 luglio) e i dEus (sabato 25). Quest'anno, tra l'altro, a Villa Ada ci sono sconti sia per i possessori di tessera ARCI che per coloro che utilizzano il car sharing con Car2go (un serio motivo per riprendere a guidare, mi dico ormai da mesi).

Altre forme di vita a ROCK IN ROMA, rassegna di Capannelle sempre accompagnata da moltissime polemiche (il 30 vado a vedere Fabi-Gazzè-Silvestri, vi saprò dire la mia sull'organizzazione di quest'anno), dove oggi, lunedì 20, suonano i SUBSONICA e venerdì 24 arrivano i LITFIBA col "Terremoto Tour" (grossa grossa tentazione, nonostante il prezzo del biglietto - 30 euro esclusa prevendita - sia chiaramente un furto ai danni dei nostalgici del periodo di massima potenza tamarra di Ghigo e Pieroah).

Un altro posto di musica, dove quest'anno non ho messo piede ma che ha una bella programmazione, è la Città dell'Altra Economia a Testaccio, dove martedì 22 suonano gli energicissimi FLOGGING MOLLY (uno di quei gruppi per cui l'assenza di Laura, cognata e compagna di mille concerti, mi pesa da morire) e venerdì 24, gratis, SANDRO JOYEUX.



Questo weekend, inoltre, finisce la FESTA DE NOANTRI a piazza Santa Maria in Trastevere, con l'esibizione di Giulia Anania e i Poeti der Trullo per l'omaggio a Gabriella Ferri di "Bella Gabriella" e domenica 26, all'outlet di Castel Romano, suona gratis GIULIANO PALMA. Al pòro Giulianone, che tra l'altro a me live è sempre piaciuto un sacco, le cose non devono girare benissimo per essere passato da bei palchi come quello di Villa Ada ad un centro commerciale, però, oh, se deve pure magnà e sempre meglio suonare a Castel Romano che cantare "Le stelle sono tante, milioni di milioni" nello spot dei salumi Negroni (ogni riferimento NON è puramente casuale -__-)

Chi è arrivato alla fine di questo lungo post, trova quel "qualcosa di me" annunciato nel titolo del post: quest'anno UDITE UDITE vado allo SZIGET FESTIVAL, a Budapest.

Per chi non lo sapesse, lo Sziget è considerato un pò la Woodstock dei tempi moderni: è un festival famosissimo, dove per una settimana suonano artisti di tutti i tipi ed arriva pubblico da tutto il mondo (l'anno scorso sono state contate 415.000 presenze).

La giornata che ho scelto per partecipare (una settimana intera nun je la potevo fà) è quella del 14 agosto.

Headliner sono


  • MARINA AND THE DIAMONDS:

  • i KASABIAN

  • AVICII
Se mi conoscete, sapete che, se racconto 'sta cosa, non è certo per far rosicare qualcuno MA per dire che C'E' SEMPRE TEMPO per realizzare un sogno.

Sono stata una ragazzina serissima, studentessa modello che metteva il tailleur a diciott'anni e rifiutava le avances dei pochi corteggiatori che non si spaventavano per la mia aria austera (ancora qualcuno si spaventa, perchè c'ho il cazziatone facile, però di solito dopo che ho accettato le avances ;)

Adesso ho 41 anni e da anni non ho nemmeno un tailleur nell'armadio.

A volte soffro di non avere un marito e dei figli che mi aspettano la sera a casa, come avrei desiderato a vent'anni o a trenta, ma nel mio status di zitella donna libera trovo la forza di realizzare ancora qualche sogno giovanile perchè NON E' TARDI, finchè cuore, testa e gambe mi reggono ed ecco allora che me ne vado ad un mega-happening di musica, il mio vero grande amore, con migliaia di persone, dove un dj svedese di 25 anni metterà una canzone che fa: "Quando invecchierai, il tuo cuore selvaggio vivrà per i giorni più giovani. Pensami, se sarai mai impaurito".




venerdì 3 luglio 2015

Il mini-post (il post-ino)

Approfitto di un venerdì lontana dal posto di lavoro e da tutti i matti non diagnosticati che lo popolano per aggiornare velocemente i suggerimenti sugli eventi del weekend in città, in questa Roma talmente calda che stamattina già prima delle 9, nelle strade con un minimo di verde, si sentivano cantare i grilli... un bel ricordo sonoro delle mie estati paesane e terrone :)

Venerdì 3:

  • ILARIA GRAZIANO & FRANCESCO FORNI @TAG-Tevere Art Gallery (7 euro)
  • ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO @Villa Ada (15 euro)
  • reading di GUIDO CATALANO @Casetta Rossa (ingresso gratuito)
Forni & Graziano son bravi e si sa, l'Orchestra di Piazza Vittorio è nu piezz'e core ma forse, per stasera, privilegerò il genio stralunato di Catalano, tanto più perchè è gratis e sotto casa e 'sto periodo l'Atac ha veramente stracciato la minchia coi suoi disservizi perenni, non ce la posso fare a prendere i mezzi pure oggi!!!

Catalano l'avevo già visto al Valle e, lasciata passare la prima impressione da "a questo non je darei 'na lira", mi aveva conquistato con le sue poesie divertenti e malinconiche (tipo quella che trovate alla fine di questo post, copia&incollata dalla sua pagina fb)



Sabato 4:

  • Festa per i 31 anni di RADIOROCK @Villa Ada (8 euro, esibizioni di vari artisti tra cui gaLoni, 3chevedonoilre e Orchestraccia e, a seguire, dj set)

  • FLUIDO ROSA (cover band - ottima - dei Pink Floyd) @Cae, Città dell'Altra Economia a Testaccio (gratis)


Domenica 5:

  • ROBERTO ANGELINI @Villa Ada (ingresso a sottoscrizione)
  • REGGAE CIRCUS @I-Fest (Parco Sempione, gratis)
  • proiezione del film "IO STO CON LA SPOSA" @Casetta Rossa, Garbatella (gratis)
Come potete leggere, ci sono in giro molti eventi gratuiti o a prezzi assolutamente popolari: non c'è che l'imbarazzo della scelta e poi, chissà, magari ci ritroviamo come chi, mercoledì, è andato a vedersi MARINA REI, che suonava gratis alla Cae, e s'è trovato di fronte, a sorpresa, CARMEN CONSOLI ♥ ♪ ♫ 





Ho finito (Guido Catalano)
ho finito la carta igienica
ho finito le mutande
ho finito il tonno
ho finito le calze
ho finito la pazienza
ho finito l’amore
ho finito i rasoi
ho finito la benzina
ho finito il sudore
ho finito la maria
ho finito il cielo
ho finito lo sperma
ho finito i peli
ho finito i soldi
ho finito le cazzate
ho finito le parole
ho finito il bianco e il blu
ho finito la gomma pane
ho finito le sigarette
ho finito anche il giallo
ho finito le poesie
ho finito i libri
ho finito la candeggina
ho finito il vino
ho finito le lenzuola
ho finito le munizioni
ho finito l’aspirina
ho finito i baci
ho finito le caramelle
se sei un gatto 
e sei capace a leggere
ho finito anche i gatti
vieni a trovarmi
ho ancora qualche birra in frigo
ci beviamo su 
poi vediamo.

martedì 30 giugno 2015

Quando una bella forma incontra una bellissima sostanza: Tiziano Ferro all'Olimpico (Roma, 26 giugno 2015)

Sono passati quattro giorni dalla prima delle due date di Tiziano Ferro all'Olimpico, quella di venerdì 26 giugno a cui ho partecipato io.

Domani riprende la seconda tranche del tour (Bologna, Milano per due date e Verona) ed io posso dire solo una cosa: se anche solo minimamente Tiziano Ferro vi incuriosisce, ANDATE A SENTIRLO!

Non era facile soddisfare aspettative altissime: lui ci è riuscito alla grande!

Splendido scatto preso dalla pagina fb del fotografo Luigi Orru


E' la stella di uno spettacolo super curato da tutti i punti di vista: un palco pazzesco, luci e suoni potenti ma non da baraccone, maxi-schermi a definizione elevatissima, lui che canta e balla - con pause veramente minime - per due ore e mezzo senza mai un accenno di stanchezza, dei visual alle sue spalle di una bellezza commovente (uno su tutti: la città che scorre come una pellicola su cui, a un certo punto, cade la neve in "Ed ero contentissimo").

Tizianone è in forma strepitosa, a 'na certa ci delizia anche con la gradevole piacionata di spogliarsi e rivestirsi mostrando la sua ombra sullo schermone gigante., e gli si può passare pure se, tra i cambi d'abito, a un certo punto sfodera un completo rosso lucido manco fosse un invitato de "Il mio grosso matrimonio gipsy" -__-

La vera magia, però, non sono gli effetti speciali: la vera magia è che, nonostante tutta questa super preparazione, nonostante si veda a chilometri che Tiziano usa millemila trucchi del mestiere per affascinare il suo pubblico, riesce comunque a conservare un suo nucleo di autenticità, che lo fa (e mi fa) commuovere quando, prima di attaccare "Scivoli di nuovo" dice: "Perchè l'amore dovrebbe generare soltanto bene, dovrebbe far star bene, non dovrebbe mai farci sentire in imbarazzo, mai farci vergognare di qualcosa. Fate le cose per amore, fatele sempre per amore perchè porteranno sempre a qualcosa di buono perchè l'amore, nonostante quello che ci dicono, è di tutti" (non è che mi ricordo a memoria, è che mi son trascritta il pezzetto che hanno pubblicato sulla sua pagina fb, tipo sbobinatura universitaria ;)

Pazienza, poi, se per Tizianone l'amore è anche un rvm alla Maria De Filippi durante lo show, in cui ci mostra foto del suo passato con una chiusa alla tizianoferro 100%: "In amore vince chi fugge... io no!", con cui mi fa sentire sua sorella ideale, vicina col cuore a questo giovane uomo spesso sfortunato in amore, diventato fighissimo dopo aver attraversato 111 chili di peso ed un'accettazione di sé per niente facile, passata per quella frase "e mi son fatto rubare forse gli anni migliori dalle mie paranoie e dai mille errori, sono strano, lo ammetto, e conto più di un difetto" che Nesli ha scritto per lui ne "La fine" e che mi fa piangere ogni dannata volta, concerto compreso.



Eravamo una marea nel prato dell'Olimpico (in giro si parla di 50.000 presenze a serata, praticamente una cittadina con tutti i suoi abitanti). C'erano i classici fan di Tiziano che ti aspetti: la ragazzina con la fascetta TZN in fronte, la coppietta che si guarda tutto il concerto abbracciata arrivando a 15.000 gradi di temperatura corporea, mezzo gay pride.

Con gli amici Ferro-friendly abbiamo avvistato, però, pure alcuni personaggi estemporanei NOTEVOLI, tipo la signora elegante - una specie di Carla Gozzi over 60 - vestita come per il the con le amiche del bridge, che si guarda tutto il concerto nel prato, a fianco a noi, o la coppia dal look metallaro, lei capelli rosa e piercing nelle guance, lui anfibi, gilet a pelle e tatuaggi old-style, anche loro nel prato a godersi lo spettacolo.

Come cantavano i Metallica: "Open mind for a different view... and nothing else matters" e, se c'è una cosa di cui davvero devo ringraziare Tizianone, oltre al potere catartico delle sue canzoni, è di avermi aiutato a capire che i recinti in cui ci chiudiamo, per snobismo o solo per paura, sono una gabbia pericolosa, che spesso ci priva di qualcosa di bello a cui possiamo arrivare semplicemente saltando qualche paletto... e se non sono capace di saltare, ci girerò intorno!

sabato 20 giugno 2015

Entrare fuori, uscire dentro: la mia visita al Museo della Mente (S. Maria della Pietà, Roma)

Nelle ultime tre settimane ho trascurato il blog perchè ho fatto una marea di cose, tra cui giornate a Verona, Bologna e Ferrara nel giro di pochissimo (se volete un consiglio su posti dove mangiare bene o da vedere assolutamente al di là degli itinerari turistici "da cartolina", contattatemi... o, al limite, chiedetemi un post appòst :)

Alla fine, però, torno sempre nell'amata-odiata Roma, sempre impegnata nella scoperta e ri-scoperta di angoli, motivi, suggestioni per cui io possa dire a me stessa che è bellissimo stare in questa città così atrocemente faticosa.

Oggi pomeriggio la ri-scoperta è partita da un luogo che avevo visitato già qualche anno fa: il parco del Santa Maria della Pietà, a due passi dalla stazione di Monte Mario. Questo comprensorio è famoso perchè, in un tempo neanche troppo lontano, ha ospitato un manicomio. 

Il suo parco è bellissimo e "spettinato": sarà suggestione ma, complice l'acquazzone che era da poco caduto sulla città, come la prima volta in cui ci misi piede mi è sembrato un posto pieno di energia, inquietante e selvaggia come la natura che gli cresce dentro.


All'interno del parco, sorge il MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE, che ospita una mostra permanente curata dai geniali creativi di Studio Azzurro: attraverso un percorso interattivo molto interessante, il visitatore compie un piccolo viaggio in alcuni aspetti della follia e del modo in cui nel passato recente la società le si è interfacciata (anche se confesso di non essere riuscita ad "animare" alcune delle installazioni del percorso, tipo il microfono posto davanti alla ripresa di una bocca. Tu dovevi parlare nel microfono e la bocca muta nello schermo avrebbe dovuto animarsi... avoja a parlà, la bocca nello schermo davanti a me rimaneva zitta -_-)



Questa frase è attribuita a Franco Basaglia ma, se si fa una ricerca su internet, pare che il padre "vero" sia Caetano Veloso e che questo sia il verso tradotto di una sua canzone.

Una delle esigenze che mi è sembrato emergesse più spesso nelle storie delle persone internate è quella di COMUNICARE: stati d'animo, pensieri, idee, sentimenti. Il pannello di cui vedete la foto sopra rappresenta una parte dei graffiti che un paziente del manicomio di Volterra (ex paziente del Santa Maria della Pietà) incise per CENTINAIA DI METRI DI MURO del manicomio usando solo una fibbia.

Una ricostruzione della "fagotteria", poveri involti dove restavano gli averi di chi veniva internato. 
Nella foto si vedono un libro, degli occhiali e, piccola piccola, una foto in bianco e nero di una donna al mare... ho pensato che quella donna, forse, il mare non lo ha visto più, dopo avere consegnato quella foto... mi è venuta una gran voglia di partire, vedere il mare, bermelo con gli occhi e restituirne un pò anche a lei, alla sua memoria, anche se a uno che passa mesi, anni rinchiuso, costretto, nulla e nessuno può restituire il tempo.


Ecco, confesso che riguardando la foto che pubblico qui sopra mi emoziono. L'ho scattata dallo spioncino di una porta che ricostruisce la stanza di un internato, una stanzetta dove ci sono solo un vaso da notte, un brutto letto con le cinghie per legarti se non stai buono ed una finestra che dalle sbarre ti fa vedere un'estate che esplode di luce e di colori e a cui tu non parteciperai. Se c'è l'inferno, io penso che possa avere esattamente questo aspetto.

Questo post è stato scritto ascoltando "Thinking in textures" di Chet Faker ma l'artista a cui ho pensato uscendo dal Museo, quello che aveva capito tutto, era De Andrè (e, prima di lui, Edgar Lee Masters).



Ancora per domani, dalle 9 alle 20, l'ingresso al Museo è gratuito (alle 17, tra l'altro, in una sala proiettano pure il documentario girato durante il tour europeo di Fabi -Gazzè- Silvestri, che non c'entra niente però è carino ed è sempre gratis). Se non ci andate, spero abbiate veramente una valida ragione.



sabato 30 maggio 2015

Ponti, non muri: appuntamenti fino al 2 giugno.

Una settimana fa ero a Verona, bagnata di pioggia e sorridente per il ricordo fresco fresco del bellissimo concerto in Arena di Fabi-Gazzè-Silvestri (appena mi pubblicano su Shiver Webzine, potrete farvi un'idea anche voi di quello che è successo :)



Adesso sono a Roma, c'è un bellissimo sole e, anche se non farò ponte al lavoro, tra domenica 31 maggio e la festa della Repubblica martedì 2 giungo, penso ai ponti delle relazioni e degli interessi che "nutrono", che rendono allegri, che fanno venir voglia di vivere e mi fa piacere condividere con chi legge qualche suggerimento su appuntamenti di questi giorni.

Sabato 30 maggio:
  • inaugurazione spiaggetta di Ostia, con la discoteca di Rock Am e i dj Armandino e Oreste (gratis e sul mare... a 'sto giro gli ha detto bene, gli anni scorsi spesso l'inaugurazione è stata rimandata perchè pioveva)
  • festa di apertura del Roma Fringe Festival, rassegna di teatro contemporaneo che gli anni scorsi si svolgeva a Villa Mercede, a San Lorenzo, e che quest'anno si sposta in zona Castel Sant'Angelo.
  • concerto gratis di 3chevedonoilre @Contestaccio
  • concerto gratis di Indie boys are for hot girls @Blackmarket Monti. Gli Indie Boys hanno in promozione un album molto carino, Atrivoentricular, con una interessante copertina "a tema", e in passato hanno realizzato uno dei migliori video musicali in LIS in circolazione, a cui ha collaborato un bravissimo attore sordo, Dario Pasquarella.



Domenica 31 maggio:

  • Canzoniere anarchico dei Montelupo (1/2 Muro del Canto, con Daniele Coccia, Alessandro "fisa" Marinelli ed Eric Caldironi) a sottoscrizione @Casetta Rossa a Garbatella
  • Acustimantico alle 19 @Castrum Caetani, un posto che non conosco in via Appia Antica 161) per il festival "Errando Narrando" (il tramonto, l'Appia Antica e gli Acustimantico penso possano essere un connubio splendido)

Lunedì 1° giugno:

  • Ballads, con Francesco Di Bella e Alfonso Bruno @Le Mura (sul sito del locale non c'è nulla, spero sia confermato... fattibile perchè il giorno dopo per molti è festivo :)


  • festa "La repubblica dei desideri" @Angelo Mai, con tanti artisti, tra cui Forni & Graziano e Diodato. Annunciato un repertorio di lentoni spaccacuore... speriamo non finisca come la festa delle medie -__-

giovedì 14 maggio 2015

Sei (o seimila) gradi di separazione: la vita sognata e la vita concessa.

Sarà che 'sto periodo sto in fissa con "7 vizi Capitale", la canzone che il Piotta ha realizzato col Muro del Canto e presentato in anteprima mesi fa al concerto del gruppo al Teatro Vascello (e che mi fa arrivare un sacco di visualizzazioni al blog di chi pensa si chiami "Roma nuda" o "Roma cruda"), ma attraverso un periodo di crisi come donna e come blogger de noantri e questo pezzo  è la colonna sonora perfetta.



Lo ascolto e lo riascolto e, quando arriva il finale coi versi di Alessandro Pieravanti che dice: "... e chi vive davero 'sta città, ritrova un senso a tutto e nun se ne vò più annà", mi chiedo che senso abbia per me Roma, COME LA VIVO IO 'STA CITTA' se, ormai da mesi, l'unica cosa che desidero dopo il lavoro non è più, come un tempo, uscire ma tornare a casa e fare cose tipo LA MERENDA o una doccia o semplicemente chiudere gli occhi sbragata sul letto anche se sono solo le sei di pomeriggio. Il weekend, poi, passa a fare cose da desperate housewife tipo il bucato, la spesa o cucinare cercando di creare degli avanzi da consumare dal lunedì al venerdì, quando la voglia di mettersi ai fornelli sarà pari a zero. 

Io, però, NON MI ARRENDO e voglio credere disperatamente al buon Vasco Brondi che nella sua "I destini generali" canta "è solo un momento di crisi di passaggio che io e il mondo stiamo attraversando".

Ecco allora pochi suggerimenti, ma buoni, per questo sabato, 16 maggio... sempre se le guardie non ci arrestano per aver messo le mani al collo a qualche autista dell'Atac impegnato domani nell'ennesimo sciopero di venerdì -__-

  • UNA (Marzia Stano) gratis @Contestaccio
  • serata "Non esistono più le mezze stazioni" a sostegno di Radio Città Aperta (con, tra gli altri, ANDREA RIVERA e GIANCANE) @Monk (ingresso con tessera Arci)

  • Schermo pirata @Castel Sant'Angelo, con proiezione gratuita e collettiva di un musical FA.VO.LO.SO., il divertentissimo Rocky Horror Picture Show, che se non avete mai visto vi consiglio assolutamente di recuperare!!!


Non sono mai stata ad una di queste proiezioni pirata, anche se chi le organizza ha sempre avuto un gusto molto affine al mio nello scegliere i film da proiettare (due che ricordo - Rocky Horror è il nono - sono stati "The Wall" e "Across the Universe", due musical splendidi)... chissà che, se non diluvia come dicono le previsioni meteo, questa non sia l'occasione per partecipare!

  • NOTTE dei MUSEI in giro per la città. 
Ricordo che, negli anni passati, la notte dei musei si animava di un sacco di iniziative gratuite - musicali e no - all'interno dei musei, tanto che spesso c'era pure l'imbarazzo della scelta.
A 'sto giro, as usual, sò finiti i soldi che chi amministra e organizza avrebbe dovuto utilizzare per questo evento e quindi niente concerti o spettacoli: resta però la possibilità di accedere a molti musei , straordinariamente aperti tra le 20 e le 24, pagando un simbolicissimo euro. 
Io, tra tutte le mostre in promozione, sceglierei quella di WORLD PRESS PHOTO a un euro al Museo Intrastevere o quella di CHAGALL (che avevo visitato a Milano ed è davvero molto bella) a 5 euro presso il Chiostro del Bramante.

Come spesso succede, vedete che Roma non delude... io, però, giusto per cambiare aria, proprio nell'idea di provare ad invecchiare facendo cose che mi nutrano non solo la panza, la settimana prossima me ne vado un paio di giorni fuori, per un evento che mi farà piacere raccontarvi :)


Tra l'altro, visto che i tre hanno già dichiarato che chi ha il biglietto per Verona, che era annunciata da mesi come tappa conclusiva del tour, potrà entrare con lo stesso biglietto anche alla VERA tappa conclusiva, che sarà a Roma il 30 luglio, già mi vedo a raccattare in giro biglietti veronesi usati da distribuire agli amici ;)


martedì 28 aprile 2015

Crazy right now: qualche suggerimento fino al Primo Maggio.

Latitante da ormai parecchie settimane, in un mix tra stanchezza, pigrizia e desiderio di meno virtualità e più vita vera, torno al blog nel giorno in cui esce nelle sale italiane MONTAGE OF HECK, il docu-film su Kurt Cobain, che farà fare a nostalgici e curiosi un viaggio di oltre due ore nella vita del musicista di Seattle nato perdente e morto icona. 


Quando è stata annunciata l'uscita in sala, pareva che la programmazione a Roma sarebbe stata limitata al solo Moderno di piazza Esedra (che, infatti, ha fatto pagare il biglietto quanto quello di un concerto -_-). I distributori, nel tempo, avranno evidentemente fiutato l'affarone perchè il film sarà disponibile, in realtà, in un sacco di sale e chissà che non resti in giro oltre i due giorni stabiliti, cioè 28 e 29 aprile.



Curiosamente in contemporanea, torna in sala al Kino, dal 28 al 30 aprile, LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO, un documentario di una cinquantina di minuti sulla vita di Alda Merini, poetessa milanese simbolo della commistione tra follia e genialità (il problema sono i tanti folli che si sentono geni senza esserlo).


Altre iniziative, che ci condurranno dritti dritti al ponte del Primo Maggio (sperando che smetta di piovere...):

  • mercoledì 29: PFM @Teatro Olimpico (vecchi leoni che ancora j'ammollano, anche se questo è l'ultimo tour con lo storico chitarrista Franco Mussidda, che lascia la band dopo 45 anni - del resto "non c'è niente che sia per sempre", cantava il saggio Agnellone)
  • giovedì 30: SPIRITUAL FRONT @Black Out e inizio mostra fotografica "Dopo il diluvio - DAVID LACHAPELLE" @Palazzo delle Esposizioni, dove sarà visitabile fino al 13 settembre. LaChapelle ha fatto del kitch una forma d'arte: ricordo che andai a vedere la precedente, nel '99, e mi piacque moltissimo... pare che questa sia ancora più ricca!


Arrivati all'agognata festa dei lavoratori, se non siete impegnati in concertoni e concertini in giro per l'Italia (sperando che organizzatori e partecipanti al concerto di Roma e di Taranto smettano di fare la gara a chi ce l'ha più lungo, io me ne vado allegramente per la seconda volta al Primo Maggio dei Castelli, di cui vi parlai già l'anno scorso) e se il tempo regge, ci sono, per esempio, le visite guidate che molte associazioni programmano (spesso gratis) ai quartieri di Roma in cui la lotta alla bruttezza e al degrado passa anche attraverso l'uso della street art.

Torpignattara (foto di Giusy Vitale)

Tor Marancia (foto tratta da Romadvisor)

domenica 12 aprile 2015

"Grazie per questa abitudine di tornare": Carmen Consoli al Palalottomatica, 11 aprile 2015.

Parto dalla fine, per raccontare il ritorno a Roma di Carmen Consoli dopo 5 anni lontana dai palchi. Parto dal ringraziamento che ha rivolto al suo pubblico al termine della serata al Palalottomatica: "Grazie per questa abitudine di tornare".

Io penso che il ringraziamento sia reciproco: qualsiasi artista deve tantissimo al suo pubblico ma io so quanto devo alla musica di Carmen Consoli, quanto, negli anni (ho iniziato ad ascoltarla nel '97, dopo l'uscita di "Confusa e felice", e non ho mai smesso), le sue note e le sue parole mi hanno incoraggiato, consolato, fatto compagnia, aiutato a trovare un modo per descrivere quello che sentivo e che non riuscivo a tirare fuori.

Ieri, mentre andavo al concerto, sentivo di essere emozionata come quando si va a re-incontrare una vecchia, carissima amica che non si vede da tanto tempo... o come quando si va a re-incontrare una parte di sé.

Il Palalottomatica era pieno anche se non da sold-out. Devo dire, invecchiando, che un pubblico di "diversamente giovani" (la Consoli è seguita da persone di tutte le età ma la fan-base sicuramente non è di adolescenti) assicura di non ritrovarsi attorniati da una mandria di bisonti in calore (anche se l'ascella di uno dei miei vicini di transenna comunicava tutt'altro: a fine concerto era diventata praticamente un'arma chimica -__-)

Il concerto è iniziato verso le 21.30 (a Roma, se non ti presenti almeno mezz'ora dopo rispetto all'orario stabilito, non sei nessuno) ed è durato due ore, incluso il breve intervallo per i bis.

La prima a presentarsi sul palco è stata la bassista che segue Carmen in questo tour e che - ho letto da qualche parte online - fa parte del gruppo romano dei Madame Lingerie. Molto brava e ho ammirato parecchio anche il suo look, sembrava appena uscita dalle Hole :)

La Consoli aveva un vestito che, dai commenti letti in rete, mi è parso molto apprezzato: a me, in verità, non è piaciuto tanto, sembrava avesse addosso la stampa del divano di nonna in formato plissè con la mantellina di Superman in coordinato ma, si sa, Carmen brilla di luce propria e, per quanto mi riguarda, potrebbe mettersi pure addosso il sacco nero della monnezza, starebbe bene comunque!!!

bella foto di Roberto Panucci presa da Onstage web
Il concerto è iniziato con "La signora del quinto piano", il pezzo dall'andamento più rock tra quelli dell'ultimo album, ed è proseguito come aveva promesso Carmen nelle interviste: volumi sostenuti e ritorno alle sonorità più aggressive dei primi tre album.

Già fomentatissima dal terzo pezzo in scaletta, "Besame Giuda", a furia di urlare: "Mi hai soltanto strappato un pò di silenziooooo", al quarto, "Fino all'ultimo", avevo le vene gonfie come Pappalardo quando cantava "Ricominciamo"... però che gusto, che CATARSI ritrovarsi con tutte quelle persone a intonare in coro: "Saprei restare comunque fedele... alla cantantessa" come se gli anni '90 non fossero mai passati!!!

E' stato un concerto veramente bellissimo, una serata che ripeterei ancora e ancora e non lo dico solo perchè amo la Consoli e voglio giustificare a me stessa i 35 euro spesi per il Palalottomatica (tra l'altro, devo dire che in transenna non si sentiva affatto male). Proprio quando amo io divento più esigente: se mi va tutto bene, significa che non me ne frega nulla.

Dell'ultimo album (ma lo sapevo perchè avevo letto tutto il leggibile sulla data precedente, quella di Porto San Giorgio) non ha fatto tantissimi pezzi, c'è stato più spazio per le canzoni più datate, che nei tour degli ultimi anni avevano trovato meno luce.

Il mio consiglio, per chi andrà a vederla nel prosieguo del tour, è: PREPARATE I FAZZOLETTI. Non vi serviranno solo per asciugare il sudore: quando la sentirete cantare, solo voce e chitarra, in piedi sul limite del palco, con un sipario iridescente dietro di lei che sembra uscire da un sogno, "forse non riuscirò a darti il meglio, più volte hai trovato i miei sforzi inutili..." o "distrarsi sembrava piuttosto facile, credevo di sopportare la tua indifferenza..." l'insicurezza di chi non si sente mai abbastanza amato troverà la sua voce, a maggior ragione nell'epoca della doppia spunta blu su whatzapp a cui non segue nessuna risposta.

Per chi non teme lo spoiler, sotto la foto c'è la scaletta, copia&incollata da quella di Porto San Giorgio trovata sul web (e riproposta identica a Roma).



La signora del quinto piano
Per niente stanca
Besame Giuda
Fino all’ultimo
Bonsai
L’abitudine di tornare
Esercito silente
AAA cercasi
Stato di necessità
Guarda l’alba
Geisha
Matilde odiava i gatti
Sentivo l’odore
Fiori d’arancio
Blunotte
In bianco e nero
L’ultimo bacio
Autunno dolciastro
Parole di burro
Sintonia imperfetta
Venere
Questa piccola magia
La mia condizione (con Luca Madonia)
L’alieno (con Luca Madonia)
Confusa e felice
Amore di plastica