lunedì 18 marzo 2019

Pensati libera: Florence + The Machine @Unipol Arena (Casalecchio di Reno, Bo, 17/03/2019)

A Bologna, la famosa frase "Muri puliti, popoli muti" non calza proprio. Ogni muro, ogni colonna dei portici è vergata da una scritta che può andare dalla bestemmia alla poesia. Evidentemente, i bolognesi - o coloro che transitano per questa città - muti non ci sanno proprio stare.
A via del Pratello - la via dove sorgeva la storica "Radio Alice" raccontata nel film di Guido Chiesa "Lavorare con lentezza", quello in cui Manuelone Agnelli partecipava cantando "Gioia e Rivoluzione" degli Area, per capirci - c'è una scritta che mi ha colpita, tanto che l'ho voluta fotografare. Questa scritta che qualcuno ha lasciato dice: "Pensati libera sempre". Proprio così, al femminile.


Visto che uno dei problemi della mia vita è che spesso mi ritrovo a constatare il caos e la casualità totale nelle cose che succedono a me e intorno a me, amo trovare nessi e correlazioni che diano un senso.
Ecco, io il senso di quella scritta che mi aveva fatto rallentare l'ho ricollegato al motivo che mi ha portato a Bologna: il concerto di Florence + The Machine.
Ero curiosissima di vedere sul palco questa rossa cantante londinese, che mi ha rubato il cuore come non mi succedeva dai tempi di Tori Amos.
E' bella Florence, di quella bellezza, che, però, cogli solo se metti insieme tutte le parti del suo viso, del suo aspetto, della sua musica e del suo messaggio.
Dopo l'avventuroso viaggio in una delle navette strapiene dirette dalla stazione di Bologna alla volta del palazzetto, arriviamo che già ha iniziato l'apertura il trio degli Young Fathers. Non sono stati male, mi hanno ricordato tanto gli Asian Dub Foundation, che spopolavano negli anni '90 pure nelle serate alternative a me tanto care, o pezzi come la stra-famosa "Freestyler", sempre decennio '90 (della serie "nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma" applicato alla musica).
Dieci minuti dopo le 21 è arrivata lei, Florence, con i suoi musicisti.
Premesso che, ormai, mi sa che mi dovrò rassegnare all'idea che, se non compri 'sto maledetto biglietto area pit, l'artista lo vedi letteralmente col binocolo da qualunque posizione, per fortuna ai lati del palco c'erano due bei maxi-schermi che aiutavano a godersi il concerto anche nella parte visiva, che in un'artista come Florence Welch è importantissima, visto che non solo ha una voce IDENTICA per forza, grazia e bellezza, a quella che si ascolta su disco ma crea uno spettacolo da gustare anche con gli occhi. Niente effetti speciali: l'effetto speciale E' LEI STESSA, le sue movenze, le sue belle mani, i suoi capelli che somigliano a quelli delle fate dei libri che sfogliavamo da piccole, i suoi vestiti lunghi e leggeri, che ci dicono che in qualcuno sensualità e finezza si possono dare credibilmente la mano.
Corre sul palco, Florence: balla, si avvita, batte forte i piedi nudi e poi... poi arriva quel momento in cui scende tra il pubblico, come chi la segue le ha visto fare mille e mille volte nei filmati che girano su youtube.
Ieri, ad un certo punto, era china su un gruppo di ragazzi della transenna ed una ragazza le ha fatto una carezza sui capelli così bella, così dolce che davvero, ho pensato, nella vita si vive per momenti come questo, per avere una carezza così, che dica: "Tranquilla, andrà tutto bene, con noi sei al sicuro".
La canzone su cui succede tutto questo si chiama Delilah. Uno dei suoi versi dice "Too fast for freedom, sometimes it all falls down, these chains never leave me, I keep dragging them around"", "Troppo veloce per la libertà, certe volte cade tutto, queste catene non mi lasciano mai e continuo a trascinarle in giro".
Troppo veloce per la libertà... ma ecco che mi viene in mente quel "pensati libera sempre" sul muro al Pratello e la canzone prosegue con "'cause I'm gonna be free and I'm gonna be fine", "perché sarò libera e starò bene". "Maybe not tonight", perché Florence è realista e lo sa che le catene non le spezzi solo con la buona volontà ma, se il miracolo della trasformazione è cominciato, nulla lo potrà fermare.
Continua solo a pensarti libera, SEMPRE.
Grazie, Florence, per averlo ricordato e, chissà, forse arrivederci a Milano a fine agosto.
Se ve la siete persi a 'sto giro, per la prossima data italiana (che, tra l'altro, cade pure di venerdì) non avete più scuse.