martedì 2 maggio 2017

"Oggi svegliandomi ho realizzato che...": Barcellona e gli Afterhours, ecco come è andata (29/04/2017).

Voglio scrivere di Barcellona e di questo concerto in trasferta che è un sogno che si realizza, prima che tutta quella magia e quella bellezza si perdano nel quotidiano. Voglio farlo per condividere questa esperienza con chi mi legge e dire che, a volte, i desideri ci mettono tanto per diventare realtà, specie se non gli diamo legittimità (io ho passato 3/4 della mia vita dicendomi che le cose che volevo erano stupide, non avevano valore - come se ESSERE FELICI non fosse un valore sufficientemente grande -  e ancora adesso, ogni tanto, ci ricasco), ma CE LA POSSONO FARE, non esiste un fuori-tempo, esiste solo una riprogrammazione!

Se uno legge questo blog o mi conosce, o entrambe le cose, sa che cosa significano gli Afterhours per me: sono la RINASCITA ("sei la rivoluzione che mi costringe a risorgere") dopo una storia di sette anni - l'unica storia importante della mia vita - che ero sicura non sarebbe mai finita ("tu giurami che noi non moriremo mai") e invece aveva un termine anche lei. Sono l'unica volta in cui mi sono INNAMORATA in questi ultimi dieci anni e poco conta che lui fosse un cojone e io, invece, pensassi che era una persona davvero speciale ("non si può giocare con il cuore della gente se non sei un professionista ma ho la cura"). Ero innamorata, l'ho detto. Sono amici che non sono più amici e Amici che restano nel tempo, sono le parole che non ho mai saputo dire così bene, sono davvero un pezzo della mia vita, faticoso e intensissimo, in cui mi sono dovuta reinventare perché tutto è andato diversamente da come lo avevo sognato a vent'anni.

Lungo preambolo ma PRIMA dedichiamo un momento di tempo a Barcellona, premettendo che 48 ore, specie col concerto di mezzo, son veramente TROPPO POCHE per una città così bella, grande e ricca. Mi consolo pensando che questo era solo un assaggio, che tornerò presto ma, ripartendo per Roma, mi sentivo come quando c'è una festa ancora in corso ed io devo scappare perché non ho la macchina e mi chiude la metro!!!

A chi volesse avventurarsi in questa splendida città, consiglio un sito molto ben fatto,Visitare Barcellona, integralmente in italiano e ricco di buoni suggerimenti, tipo comprare online in prevendita i biglietti delle attrazioni da visitare e muoversi con i mezzi pubblici (che lì funzionano alla grande) attraverso un abbonamento (noi avevamo comprato la Hola BCN Card valida 48 ore e, con 13 euro, abbiamo preso qualsiasi mezzo possibile tra metro e bus, incluso il treno da e per l'aeroporto... a Roma non esiste NIENTE di così conveniente ed utile!)

Abbiamo soggiornato in zona Passeig De Gracia, che è bellissima e centrale, tanto che, uscendo dal treno, la prima cosa di fronte a cui ci si trova è la celeberrima Casa Battlo.



Avevamo deciso di visitare dal di dentro UNA SOLA tra le attrazioni della città, per non ammazzarci saltando di palo in frasca tra mille stimoli, e, visto che il 99% di quelli a cui avevamo chiesto quale fosse il posto imperdibile di Barcellona, ci aveva risposto PARC GUELL, siamo andate lì (sto parlando sempre al plurale perché ho fatto questo viaggio con l'amica più "afteriana" che ho).

Confermo che il Parc Guell è davvero un posto fantastico, infatti è riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'umanità, e regala bellezza sia dentro che fuori, visto che ha una terrazza panoramica con una vista su Barcellona che toglie davvero il fiato.

Mi è rimasta la curiosità e la voglia di visitare per bene la Sagrada Familia, visto che ci abbiamo solo girato intorno, magari con una visita guidata perché sarebbe bello andare un po' più a fondo delle quattro cose scritte sulla Lonely Planet rispetto ai tanti simbolismi di cui la Sagrada è carica.

Adesso, però, veniamo al piatto forte: IL CONCERTO degli AFTERHOURS ♥ ♪

Con questa amica sognavamo DAL 2011, cioè praticamente dallo scorso tour in Europa, di vederli in un contesto più intimo (sapevamo che fuori dall'Italia suonano, ovviamente, in posti più piccoli) all'interno di un bel viaggio e indovinate perché non partimmo sei anni fa? Perché il volo più economico era quello per Londra ma, in quegli stessi giorni, c'era il referendum sull'acqua pubblica e noi volevamo andare a votare... un senso civico tale che meriteremmo MINIMO una poltrona da assessore (io voglio fare da braccio destro a quello della cultura di Pescara, che ieri ha organizzato un primo maggio coi controfiocchi).

Stavolta NIENTE ci avrebbe fermato, neanche la primavera freddissima che stiamo vivendo (a Barcellona sembrava novembre), e infatti...

Il luogo dove hanno suonato, la discoteca Razzmatazz, è vicinissimo alla metro e si trova in un quartiere tipo zona industriale, semi-deserto alle 20.30 ma popolato sul tardi, quando aprono una serie di locali.
E' un posto formato da varie sale e quella dove suonavano gli After avrà avuto una capienza poco più grande di quella che aveva il tanto amato Circolo degli Artisti.



Ci siamo avviate con calma, pensando "tanto a Barcellona la vita è tutta spostata in avanti" e PRIMA SORPRESA: non abbiamo sentito manco l'opening de Il Cile (uno che, per farsi perdonare da noi intransigenti il ritornello di "Maria Salvador" con J-Ax ce ne metterà di tempo ;) perché il concerto è iniziato alle 21.20... ero quasi commossa, roba che a Roma sarei pure riuscita a tornare a casa in metro senza perdere millemila ore inseguendo i notturni.

Da foto e filmati pubblicati, la sala sembra pienissima ma non era così, l'impressione è quella perché eravamo tutti assiepati nelle prime file, che, tra l'altro, si raggiungevano molto facilmente, ma il locale sarà stato pieno per 2/3 e si sentiva parlare praticamente solo in italiano. Pubblico giovane ma non giovanissimo (del resto il target è quello, Manuelone ha le sue belle 51 primavere alle spalle), equamente diviso in uomini e donne (lo dico perché, da X-Factor in poi, mi sembra che gli Afterhours abbiano solo fan femmine :D

Eravamo talmente vicine che riuscivo a vedere benissimo ogni particolare, incluso il portachiavi verde a forma di geco che penzolava da un passante del pantalone agnelliano. Pensavo fosse un omaggio al lucertolone che è tra i simboli del Parc Guell ma poi, spizzando una foto fatta a Pescara, alle prove del concerto del primo maggio, che un tizio ha pubblicato su Instagram, ho visto che il portachiavi era sempre lì... chissà se è un regalo della figlia :)


Il concerto è andato benissimo, il gruppo era comprensibilmente stanco (era l'ultima di otto date in dieci giorni in giro per l'Europa) ma ha fatto una bella esibizione, molto energica. All'inizio l'Agnello sembrava un po' preda di rodimenti ma sappiamo che quella è la sua cifra, ha i suoi tempi per abbandonare la sua fetta di disagio (ed è anche per quello che gli vogliamo così bene).

Incredibilmente - perché il biglietto in prevendita costava circa 30 euro ed io questo genere di coglionazzi, di solito, li incontro agli eventi gratis - c'erano due fattoni italiani, che con la loro tristissima figura hanno rappresentato il miglior spot antidroga dell'universo. Hanno guadagnato le prime file infastidendo la metà delle presenti (erano strafatti ma ancora riuscivano a distinguere i generi, evidentemente) ma sono stati allontanati dai buttafuori del locale un minuto prima che gli After attaccassero "Male di miele"...  è il karma, ragazzi, la prossima volta drogatevi de meno.

La scaletta, che potete vedere da una foto che una ragazza che non conosco ha pubblicato su fb in un gruppo di fan di cui faccio parte (spero non me ne voglia se la pubblico), si è divisa tra l'ultimo album, "Folfiri o Folfox" e alcune delle imperdibili chicche del passato, che è stato veramente bellissimo cantare e sentire cantare a gran voce da tutti i presenti.



Ammetto che anche due delle tracce di "Folfiri o Folfox" che mi avevano convinta di meno, la title-track e "San Miguel", rese dal vivo fanno la loro porca figura (già avevo avuto la stessa impressione con "Il mio popolo si fa" nel tour dell'estate passata).

Adesso, mentre aspetto che inizi il tour dell'estate 2017, che si preannuncia MOLTO interessante perché pare che vedrà coinvolti anche alcuni dei musicisti che hanno fatto parte della storia passata degli After (chissà se salirà sui vari palchi anche Giorgio Prette, lo storico batterista e sodale di cui, nonostante l'eccellenza di Rondanini, ci sentiamo tutti ancora orfanelli... per me lui rappresenta gli Afterhours almeno quanto Manuel), faccio il conto alla rovescia per i tanti, bellissimi concerti di cui si stanno popolando i cartelloni estivi (non di soli Afterhours Marinellac'è vive) e vado al lavoro all'alba sempre smadonnando ma con un sorriso e in cuffia una voce familiare che mi canta "oggi svegliandomi credevo fossi tu che mi dicevi: Stupido, devi tornare a vivere".