lunedì 31 luglio 2017

"Ha ancora senso battersi contro un demone." Trent'anni, sentirli tutti e stare bene così: Afterhours@Rock in Roma, 27/07/2017

Alla seconda amica che mi ha detto: "Ma poi il post sugli Afterhours non lo hai scritto più... quando arriva?" ho deciso che, se loro - in particolare LUI, l'Agnellone nazionale - possono suonare da trent'anni ed avere ancora qualcosa da dire in maniera credibile, anch'io posso partecipare al loro milionesimo concerto e scriverci su e, se tornerò a ripetere cose già dette, pazienza, un po' è l'eta che avanza (i vecchi, se ci fate caso, sono terribilmente ripetitivi) un po' è che, per me, E' TUTTO VERO!

Se la domanda che vi state facendo è: "Ha senso andarli a vedere in questo tour?", la risposta è SI' per svariati motivi e ve lo dice una che aveva davvero paura di essere delusa, visto che, ormai, se si parla di Afterhours, spesso è solo per capire quale sia la marca dell'impacco di cheratina che Manuel applica alle ex disidratate e ora fluenti chiome o se con la caruccetta Levante, che sarà con lui tra i giudici del nuovo X-Factor, ci sia davvero una relazione (quanto, invece, sarebbe più punk scoprire che Agnelli ha una tresca con la Maionchi!!!).

Incredibile ma, a fronte di una acustica IMBARAZZANTE in questa data al Rock in Roma (i volumi erano completamente squilibrati, il violino non si sentiva quasi per niente e le parole dei pezzi le riconoscevi solo perché le hai cantate diecimila volte - mentre ti facevi la doccia, mentre eri in lacrime, mentre ti preparavi ad un rituale di accoppiamento), è stato bellissimo anche stavolta.

Vi elenco un po' di motivi in ordine di apparizione, cioè tutte quelle belle cose per le quali so che mi leggete perché non le trovate da nessuna altra parte :)


  • La maglietta di Manuel.
Agnelli fa con le sue magliette esattamente quello che, secondo me, è importante e, nel mio piccolo, provo a fare pure io quando me ne vado al lavoro allo sportello della Asl con la maglietta degli After o di Benvegnù o del Muro del Canto: dare un messaggio, far nascere una curiosità.

A 'sto giro indossava una maglietta con un teschio modello calavera messicana di Ed Harcourt. 
Ho cercato t-shirt e nome ed ho scoperto un artista molto interessante, che sicuramente ascolterò ancora. Chissà se a Matera qualcuno avrà sviluppato le mie stesse domande su Greg Dulli, visto che l'Agnello aveva la maglietta, che si vendeva al concerto che tennero assieme alla Chiesa Metodista con la scritta "Who the fuck is Greg Dulli?", già vista ad X-Factor e che anch'io possiedo - ed ho indossato con l'orgoglio da Marinellac'è proprio alla data romana di questo tour.

  • L'ironia
Posto che, un tempo, a fronte dei problemi tecnici a cui vi ho accennato prima, l'Agnello avrebbe scatarrato non solo sui giovani d'oggi ma anche su tutti i fonici e tecnici a tiro mentre stavolta si è limitato a dire, su un palesissimo problema mentre stavano per suonare "Bianca", "Solo noi facciamo la data zero (questo tour si è aperto nella Capitale) a Roma... la verità è che volevamo farvi vedere tutta la nostra umanità, che troppo spesso è nascosta pure a noi stessi".
Ecco, se a cinquant'anni si arriva a questo tipo di umanità, che non ha paura di ridere di se stessa e della propria imperfezione, invecchiare mi sembra già meno duro.
Certo, l'ironia agnelliana è sempre un po' snobbetta: al tizio vicino a me, che per comodità chiameremo "Er bestemmia" - visto che, per dimostrare il suo sincero e vivido apprezzamento ai brani in scaletta, ha tirato giù cristi e madonne tutto il tempo - che gli urlava fortissimo "Daje, Manuel!" ha risposto: "Come dite? Non vi capisco, non parlo il dialetto"... ma, se non avesse queste uscite, forse lo ameremmo un grammo di meno (parlo, ovviamente, di Manuel, non der bestemmia).

Vogliamo poi dire di quando, su "La verità che ricordavo", s'è liberato della maglietta, mostrando che tante ore in palestra hanno un loro PORCO PERCHE'? 
A fine pezzo, gli hanno urlato: "Nudoooo" e lui: "Più di così?". Al coro di sì, ha risposto: "Eh ma poi non c'è abbastanza spazio sul palco"... che dire... mi è partito in testa un porno-mix musicale tra "La sinfonia dei topi", dove canta "Voglio vivere nel sole, voglio avere un grosso uccello, forse non sarà importante ma in fondo (abbiamo anche la versione "in foto") è proprio bello" e "Cigaro" dei System of a Down ("my cock is much bigger than yours, my cock just walk right through the door"... translate please :D

foto di Giusy Vitale

Il rock è da sempre provocante divertimento... e ci piace anche per questo!
  • Le sorprese in scaletta
La scaletta è veramente UN GIRO SULLA MACCHINA DEL TEMPO. 

Son partiti con "Strategie", che io ho interpretato soprattutto come un modo per dire subito al pubblico "Siamo qui per voi", visto che, con questo pezzo, l'Agnello ha sempre avuto un rapporto un po' controverso e ci sono anche fior di filmati che lo testimoniano.

Hanno suonato un sacco di pezzi di "Germi", il primo album in italiano, uscito quando io li snobbavo perché all'epoca, per me poco più che ventenne e oltranzista come solo i giovani coglioni sanno essere, l'unico che poteva urlare davvero quello che sentivo dentro era Kurt Cobain, avoja Agnelli a sgolarsi dicendo "Inocula, inocula il mio germe". 
Ora che sono invecchiata ho preso gusto a urlare con più pezzi dei cantanti e gruppi più diversi :)

Hanno fatto "Riprendere Berlino" e "Tutto domani" e, per lo spazio di due canzoni, ero ancora su una Micra scassata verde oliva direzione Nettuno, anno 2008... ma i cerchi si chiudono e solo il cielo sa quanta fatica e quanto rispetto per se stessi ci vuole...

foto di Emanuele Carbone
 
Il pezzo più sorprendente per me? "E' la fine la più importante", brano splendido ma, per motivi misteriosi, sempre pochissimo proposto dal vivo... come l'amico autore della foto sopra sa MOLTO bene, ascoltarlo a volume da lite condominiale è una goduria esagerata!!!
  • GIORGIO PRETTE
Giorgio Prette... che dire di questo MERAVIGLIOSO batterista, che ha accompagnato la storia degli Afterhours per 25 di quei trent'anni di storia?

Ancora ci stiamo chiedendo tutti PERCHE' sia finita, soprattutto a vedere la commozione palese del suo tornare alla batteria per suonare quei pezzi che, ok, li ha scritti Agnelli, ma sono molto anche figli suoi e del suo stile, che riesce ad essere rock ma anche elegante e che, senza nulla togliere a Fabio Rondanini che è molto bravo, era perfetto per le canzoni degli After.


Vederlo ritornare a suonare "Ballate per piccole iene" e lasciare la scena su "Voglio una pelle splendida" è stato per tutti i fan storici degli After sicuramente una bella e grande emozione, anche perché, prima di ritornare sul palco per il finale, col massimo dell'umiltà lui si è seduto buono buono su una cassa a finire di vedersi il concerto e, giuro, a vederlo lì guardar suonare da un altro le canzoni a cui LUI ha battuto il tempo PER ANNI io ho provato la stessa stretta al cuore che sentivo quando, alle medie, vedevo il tipo che mi piaceva - e che non sapeva neanche che io esistessi - limonare davanti ai miei occhi con un'altra.

Se, dopo questo racconto, volete vedere (o ri-vedere) un po' di quella magia, sul sito di Postepay Sound, santo sponsor della manifestazione, è ancora disponibile l'intero streaming gratuito del concerto.
Io l'ho già riguardato... ma aspetto di rivederli ancora live... alcune date son pure gratis e pare che la scaletta presenti sempre delle novità, tipo a Matera han suonato "Pelle" e "Sulle labbra", che a Roma son mancate... chissà se trovo qualcuno abbastanza folle da farmi compagnia!

Set list:
  1. Strategie
  2. Male di miele
  3. Rapace
  4. Il sangue di Giuda
  5. Il Paese è reale
  6. Riprendere Berlino
  7. Padania
  8. Germi
  9. Cetuximab
  10. Grande
  11. Non voglio ritrovare il tuo nome
  12. Oggi
  13. Né pani né pesci
  14. L'odore della giacca di mio padre
  15. Il mio popolo si fa
  16. Costruire per distruggere
  17. Tutto domani
  18. Ballata per la mia piccola iena (luce sulla batterai ed entra Giorgio, metà esatta del concerto)
  19. La sottile linea bianca
  20. Voglio una pelle splendida (esce Giorgio, per ultimo)
  21. Ossigeno
  22. E' la fine la più importante
  23. La verità che ricordavo (senza maglia)
  24. 1.9.9.6.
  25. Bianca
  26. Bungee jumping
  27. Non è per sempre (e prima Agnelli e Prette son saliti sul palco dandosi la mano)
  28. Quello che non c'è
  29. La sinfonia dei topi
  30. Bye bye Bombay

giovedì 27 luglio 2017

"Perché cercate tra i morti colui che è vivo?": Benjamin Clementine @Auditorium Parco della Musica, 25/07/2017

Ho avuto la vostra attenzione con questo titolo? Sì? Bene.

Sono passati già due giorni dal concerto del pianista anglo-ghanese Benjamin Clementine all'Auditorium Parco della Musica ma a questo titolo così "d'effetto", specie considerata la mia scarsa religiosità tradizionale, pensavo già da tempo.

Ci pensavo perché spesso - io stessa per prima - ci ostiniamo a rifugiarci nella nostalgia, in un mitico tempo passato in cui tutto era più bello però non è sempre così, perché spesso, mentre guardiamo il passato, il presente ci passa accanto e noi non lo vediamo, anche se è bello almeno quanto quel passato tanto rimpianto.

Quindi va benissimo ascoltare Jeff Buckley o Nina Simone, artisti a cui Clementine è stato STRA-GIUSTAMENTE paragonato, ma loro sono morti e lui è vivo e DAL VIVO vi dico che è davvero qualcosa di incredibile.
La cornice della Cavea, lo spazio all'aperto dell'Auditorium, che è uno dei pochi posti degni, a Roma, dove poter ascoltare musica live, è stata assolutamente all'altezza, forse un po' meno gli spettatori arrivati in ritardo, visto che alle 21 abbiamo assistito alla surreale scena dell'artista già sul palco con gli altri musicisti, fermo ad aspettare quelli che cercavano il loro posto all'ultimo minuto, cosa che, col buio, in un ambiente a gradinate, è ovviamente alquanto complessa (visto che si sa che l'Auditorium è uno dei pochissimi posti romani dove si inizia puntuali, arrivare prima no, eh?!)

Onstage web ha pubblicato un report molto bello.

Io aggiungo che mi è dispiaciuto non vedere tutta la Cavea piena, anche se comunque c'era un buon numero di gente e, magari, qualcuno che poteva essere interessato era, invece, a sentire Motta-Benvegnù a Villa Ada o Marilyn Manson a Capannelle (il problema di Roma è che è davvero una città del tipo "tutto o nulla": o ci sono tantissime cose da fare o, come temo possa essere in agosto, nemmeno una), anche se sono artisti tutti diversissimi tra loro.

A piedi nudi, con la tuta blu che, a lui magro e altissimo, lasciava scoperto mezzo polpaccio, e quella mantellina bianca che mi ricordava tanto l'ermellino di Dave Gahan nel video meraviglioso di "Enjoy the silence", ha cantato, diretto, suonato il piano un po' da seduto un po' in piedi, con le gambe a forbice come faceva un'altra grandiosa bonànima, Freddie Mercury.

Clementine, che è giovane (non ha neanche trent'anni), ha avuto una vita intensissima. Ho letto da qualche parte che la sua estensione vocale DA PAURA è stata allenata dagli anni trascorsi a cantare come artista di strada, quando, per farsi sentire senza microfono, doveva metterci tutta quella forza che adesso arriva diretta dal palco.

Concordo col reporter di Onstage quando dice sostanzialmente che, su disco, ha una patina più malinconica e oscura, che dal vivo, però, si trasforma in un'energia più vitale e solare.

Sono passati due giorni e io ancora ho nelle orecchie e nel cuore il ricordo del coro-mantra su "Condolence": "I'm sendind my condolence, I'm sending my condolence to fear, I'm sending my condolence, I'm sending my condolence to insecurity"... "Sto mandando le mie condoglianze alla paura, le sto mandando all'insicurezza"... Non è bellissimo???


Ho apprezzato molto il suo voler coinvolgere il pubblico ponendo l'accento sulle PAROLE delle sue canzoni (ad un certo punto ha detto: "Ma capite quello che sto dicendo? No? Che peccato!") ed ecco allora che Mr Fantasy Carlo Massarini (che da dove ero io non ho riconosciuto ed è diventato un "signore" qualsiasi :) si è offerto volontario per andare a tradurre in italiano un verso di "London" (pezzo stupendo corredato da video altrettanto splendido) a cui, evidentemente, Clementine tiene molto e che dice "When my preferred ways are not happening, I won't underestimate".



Con l'amica con cui ero, a fine concerto è partita un'interessante discussione su quale significato dare a quei versi. Entrambe ignoravamo che la prosecuzione era "who I am capable of becoming" e la traduzione "Quando le mie vie preferite non accadono, non lo sottovaluterò" ora diventa "Quando le mie vie preferite non accadono, non sottovaluterò chi sono capace di diventare".

Non lo sottovaluterò, promesso.



Ciao Grace, questo post è anche per te, che ora sei tra i miei angeli.



giovedì 6 luglio 2017

"Solo una stupida canzone a ricordarti chi sei": appuntamenti fino al 16 luglio a Roma.

Oggi ho pensato ad un post di suggerimenti su cose da fare, come non ne scrivo da tanto.

La città, nonostante i tagli di budget all'estate romana e, quindi, le iniziative affidate prevalentemente a privati, offre ancora molto in questo periodo... il vero problema sarà trovare qualcosa da fare nei giorni intorno a ferragosto, quando Roma diventa UN DESERTO e, se non si ha compagnia anche solo per fare una passeggiata al parco, mette un bel po' tristezza... ma ci porremo il problema tra un mese, magari nel frattempo arriva qualcosa di inaspettatamente piacevole...

Per rendere più agevole la lettura di questo post, per ogni suggerimento scriverò la data, il nome dell'artista, il luogo dove si esibirà, il prezzo e due parole sul perché andare secondo me... non sono tutte cose che farò ma sono sicuramente tutte cose che farei :)

Venerdì 7 luglio: GINEVRA DI MARCO @Casa Internazionale delle Donne, l'ingresso è a sottoscrizione e ci si prenota mandando una mail a stazionilunari@gmail.com

Ginevra Di Marco è stata la voce femminile dei CSI di Giovanni Lindo Ferretti per un bel periodo. Da anni gira l'Italia con una serie di progetti interessanti, tra cui "Stazioni lunari", che l'estate scorso la vide protagonista insieme ad altri artisti in una bellissima serata all'Auditorium Parco della Musica.
Adesso il suo lavoro è far conoscere Mercedes Sosa, attraverso il disco "La rubia canta la negra". Se non sapete chi sia Mercedes Sosa, ascoltate la canzone nel video qui in basso. Fu scritta da Violeta Parra ma è con l'interpretazione di Mercedes che divenne famosissima (in Italia ci pensò Gabriella Ferri).
E' così strano pensare che questo pezzo sia stato scritto da una persona che era affetta da depressione... mi fa pensare a "Sunny", che fu scritta da Bobby Hebb all'indomani della morte del fratello... come è contraddittoria la vita e come siamo complessi noi esseri umani...



Domenica 9: FRANCESCO DI BELLA @Monk. La serata è gratuita, il posto è molto bello e di Francesco Di Bella ho parlato bene più e più volte... Lui è la Napoli che non ti aspetti: l'ho amato moltissimo dagli anni '90, come cantante dei 24 Grana, e la sua svolta da solista mi convince meno ma resta comunque un artista valido e onesto.


Lunedì 10: CRISTINA DONA' @Ex Dogana (12 euro più prevendita).
Avrebbe dovuto suonare nella splendida Villa Ada, la nostra Cristina, e farlo un giorno prima. Io mi ero pure presa il giorno di ferie e poi puff, è cambiato tutto e ci ritroviamo di lunedì con vista tangenziale (l'ex Dogana sta proprio a due passi dalla tangenziale che taglia San Lorenzo).
Fa niente.
Cristina Donà per me va tra gli IMPERDIBILI. Tutte le volte che è passata da Roma e non l'ho potuta sentir suonare è stato un dispiacere, quindi questa volta non mancherò. Artista meravigliosa e, da quel che si capisce quando incontra il pubblico, anche essere umano meraviglioso. Porta in giro, vent'anni dopo l'uscita, il suo primo disco, "Tregua", quell'esordio che fu prodotto da Manuel Agnelli quando ancora l'Agnellone si interessava a scovare talenti (e con Cristina ci vide lunghissimo) senza che Sky lo pagasse profumatamente e gli trovasse un parrucchiere da paura.
Io spero che la Donà riproponga "Tregua" insieme a tante altre delle sue fantastiche canzoni: già solo per aver scritto un pezzo come "Ho sempre me", io le sarò grata per tutta la vita.

"I tuoi grandi sorrisi accendono il buio però menti se scrivi che torni subito o forse è meglio così, io non t'aspetto. Potrei avere qualche problema se tu tornassi davvero ma HO SEMPRE ME..."



Mercoledì 12: ANATHEMA @Monk, gratis. 

Ecco un altro imperdibile! Gli Anathema non saranno in formazione completa, ci saranno solo i fratelli Cavanagh, cuore e anima del gruppo, ma GRATIS, in acustico, in un giardino davvero delizioso...
Nel '99 ho letteralmente CONSUMATO il loro "Judgement". Mi leggevo i testi, me li traducevo, parlavo a tutti di loro... insomma, avevo di nuovo 15 anni :)

Sono nati metallari ma diventati, nel tempo, molto altro, paragonati anche ai Pink Floyd.
Sentir suonare in acustico, da "Alternative 4", "Fragile Dreams",  - perché NON POSSONO NON FARLA, è una delle canzoni più dannate e romantiche della storia delle canzoni dannate e romantiche - credo sarà uno di quei momenti da ricordare in questo anno finora già molto pieno di momenti musicali intensissimi.




Sabato 15: LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (opening DIODATO) @Ex Dogana, 15 euro più prevendita.

Va forte, quest'anno, l'Ex Dogana... il paesaggio che le fa da cornice penso si presti particolarmente bene alla poesia della serata. Di Vasco Brondi - ché praticamente Le luci della centrale elettrica è lui - penso di avervi già parlato mille volte. I suoi concerti sono un'esperienza, specie se avete quarant'anni passati e vi ritrovate circondati dal suo giovane pubblico :)

I suoi ultimi due album, meno depressi e più solari, per i suoi detrattori lo hanno fatto assomigliare ad un Jovanotti indie. A me, invece, piacciono moltissimo perché dentro ci vedo la coerenza di qualcuno che sta facendo un percorso e chi cammina non può restare fermo a lungo...
Lui è molto più giovane di me eppure ogni volta mi stupisco di come i suoi pezzi riescano a fotografare parti mie... forse stiamo facendo lo stesso viaggio e non lo sappiamo.

"Chakra" è una di quelle canzoni che DEVI fermarti ed ascoltare, qualunque cosa tu stia facendo... "che senza di me adesso sì che riesci a stare..."