martedì 28 giugno 2016

Nella luce di luna... nella luce di luna: qualche suggerimento per chiudere giugno e iniziare luglio.

A Roma stasera c'è un cielo talmente bello e pulito che si vedono le stelle anche tra le case.
Una serata perfetta per sognare, per stare un po' con se stessi... o per scrivere, finestra aperta e vino buono in un bicchiere vicino.

Domani è festa patronale e, come molti romani, non lavorerò. Son stata tentata fino all'ultimo di andare a sentire Capossela che, mentre vi scrivo, sta suonando all'Auditorium alla data inaugurale  del suo tour ma, in questo momento, di "creature della cupa" per me è meglio fare a meno, chè negli ultimi mesi se ne sono manifestate pure troppe (e non ti affacciare la notte nel pozzo, dentro nascosto sta il Maranchino, a dispetto se ne sta nel letto, ti rode la testa e non ti fa dormire... non ti affacciare la notte nel pozzo ma non accendere neanche il cellulare, aggiungerei -__-) .

Confermo, comunque, quello che è stato scritto in molte recensioni e cioè che, del doppio disco "Canzoni della Cupa", diviso in "Polvere" e "Ombra", è "Ombra", il secondo cd, quello veramente bello. Il tour invernale sarà dedicato più a questa seconda parte, quindi chissà che non siano i mesi freddi quelli in cui tornerò a sentire dal vivo l'amato Vinicio.


Nel frattempo, Roma, anche se la città sicuramente non è in uno dei suoi periodi più brillanti, brulica di eventi e di iniziative. Ne segnalo solo qualcuna ma, con pazienza e curiosità, si può trovare tanto.

CINEMA: Fino al 6 luglio, qualcuno che immagina che le donne non siano particolarmente calciofile, visto che il periodo è quello degli Europei, in alcuni cinema di Roma signore e ragazze entrano A 4 EURO per qualsiasi film e in qualsiasi orario, basta stampare (attenzione, lo vogliono stampato SU CARTA, non si accontentano che glielo mostriate sul telefono) un apposito coupon.

Con questa iniziativa, sono andata a vedere un film simpatico, nelle sale da poco, "Kiki e i segreti del sesso", una favola a luci rosse, divisa in piccole storie, che ti fa venire tanta voglia di prenotare un viaggio a Madrid :)



MOSTRE: Domenica prossima, 3 luglio, essendo la prima domenica del mese, in moltissimi musei i residenti non pagano. Io penso che ne approfitterò per andare a vedere la mostra TATTOO FOREVER alla Pelanda del Macro, a Testaccio. Io, che non ho tatuaggi nè credo ne farò mai, sono comunque incuriosita... e poi si parla di una sezione "di forte impatto emotivo, con visione consigliata ad un pubblico adulto e non facilmente impressionabile"... paura!



Gratis per tutti, e veramente veramente bellissima e d'impatto fin dall'allestimento, è invece la mostra NOX OMNIBUS LUCET @Galleria Varsi, una di quelle perle della Roma nascosta che amo di più. In questa piccola galleria in zona Arenula, in una stradina poco frequentata, sono esposti (e se uno ne ha la possibilità economica, si possono pure comprare) i lavori di un artista italo-venezuelano di nome GOMEZ. Prima di visitare la mostra, visto che non lo conoscevo, mi ero letta un pò di cose su di lui, tra cui che è considerato un "allievo contemporaneo" di Caravaggio. Secondo me, è una definizione calzantissima. La mostra dura fino al 14 luglio, è chiusa il lunedì e, a mio parere, vale ASSOLUTAMENTE la pena. Le foto che pubblico vengono dalla pagina fb dedicata all'evento e, pur fatte bene, rendono di un centesimo la bellezza di queste opere.







MUSICA: Ovviamente, il mio più grande amore e interesse non può mancare. Segnalo l'I-FEST al parco Nomentano, uno spazio verde in zona piazza Sempione. Da domani, 29 giugno, fino a domenica 3 luglio, al simbolico ingresso di cinque euro, concerti sul genere "resistente", in un simbolico asse ad unire Roma a Napoli.
Tra i vari partecipanti segnalo MURO DEL CANTO (chettelodicoaffà) e FOJA, ad aprire il 29, insieme con altri artisti tutti molto validi, tipo Francesco Di Bella (che seguo molto meno da solista ma che ha scritto pagine di musica indimenticabili con i 24 Grana) oppure venerdì primo luglio RANCORE, 99 POSSE e ASSALTI FRONTALI.




Sta per iniziare inoltre, precisamente il 30, la rassegna "Roma incontra il mondo", a Villa Ada, uno degli spazi più belli della nostra città, anche se col non piccolo inconveniente di essere collegato malissimo coi mezzi di sera dopo una certa ora (motivo per cui domenica 3 luglio NON andrò a sentire l'ottimo Bombino) ma vabbè, i barbùn senza macchina come me ormai son pochi.

Da essere umano per cui il calcio riveste interesse pari a sottozero, ho scoperto da poco che sabato sera alle 21 c'è la partita dell'Italia. A Villa Ada hanno pensato ad un'iniziativa molto carina: ingresso gratis per tutti, schermi su cui vedere la partita all together e, alla fine della parentesi calcistica, musica con le cover di Battisti dei bravi Lato B, che avevo visto un pò di tempo fa suonare a Testaccio.

Nota di merito: visto che la serata dei Lato B sarebbe dovuta essere a pagamento, chi avesse comprato il biglietto in prevendita lo potrà scambiare al bar con due birre :)



giovedì 16 giugno 2016

Di quando Simon Le Bon era il mio Manuel Agnelli.

La settimana scorsa, martedì 7 giugno, sono stata al concerto dei DURAN DURAN, che apriva la stagione 2016 del Rock in Roma a Capannelle, dove - presumibilmente - tornerò il 19 luglio per il live degli Afterhours, e più di una persona mi ha detto: "Ma come, non hai scritto nulla di quella sera?"

Il problema è stato che mi sono resa conto che, a quel concerto, io non ero sola: io ero con la me stessa che, tra il 1984 e il 1987, è stata INNAMORATISSIMA dei Duran Duran, e di Simon Le Bon in particolare. 

Me ne sono accorta fin da quando, piazzato come secondo pezzo in scaletta, ho riconosciuto le prime note di "Wild Boys" ALL'ISTANTE, e l'ho avuto ancora più chiaro quando, sola tra millemila sconosciuti, non sono riuscita a frenare le lacrime sul penultimo brano, quella "Save a prayer" che, insieme a "Careless Whisper" di Geroge Michael, è stato il lento che ha visto il maggior numero di innamoramenti, più che altro vissuti nella mente, delle adolescenti e pre-adolescenti degli anni '80.

Su Save a prayer ho capito che io ero la donna di 42 anni che portava al concerto la se stessa bambina di trentadue anni prima, quella bambina che si innamorava della musica mentre aspettava di innamorarsi di una persona vera, e le dicevo: "Vedi? Ce l'abbiamo fatta, eccoci qui!!! Hai fatto bene a fidarti di me!"

Questa era una delle mie foto preferite dei tempi d'oro, nonché poster in allegato ad uno dei numeri di "Tutto musica & spettacolo", grande lettura dell'epoca.

E' stato il mio primo gruppo preferito, la prima musica "da grandi" che ho apprezzato (del resto, nell' 84 avevo 10 anni e tra le mie contraddizioni c'era che mi piacevano i primi masculi ma ancora giocavo con le Barbie). Collezionavo adesivi e ritagli con le loro facce, che all'epoca erano OVUNQUE, e ogni sera baciavo religiosamente il poster di Simon, facendomi due conti su quanti anni ci potessero ancora volere per incontrarci, fidanzarci e sposarci :)))

Al di là del fatto che scatenavano alla grandissima le mie prime tempeste ormonali, adoravo la loro musica. Su cassette pirata fatte spesso di registrazioni pessime, perché i miei erano contrari alla paghetta e NESSUN ADULTO si sognava di comprarmi un loro disco né io mi azzardavo a chiederlo per paura di sentirmi dire di no, ascoltavo e riascoltavo i loro pezzi e sapevo riconoscerli TUTTI fin dall'attacco. Mi emozionavo cantando con parole inventate, mi batteva il cuore, sentivo come una scossa alla spina dorsale... ero felice ma non si doveva troppo far vedere, perché sempre i mitici adulti mi prendevano per culo: non si poteva essere felici per 'ste cazzate!!!

Mio padre, mentre mi guardavo di contrabbando - sentendomi colpevole come neanche stessi guardando un porno a undici anni - le puntate di "Be Bop a Lula", il programma di Red Ronnie in cui si parlava spessissimo di loro, mi diceva: "Ma tu vuoi essere come quelle matte che urlano quando passano?". Mi guardavo bene dal dirgli che sì, avoja, io VOLEVO ASSOLUTAMENTE essere come loro, volevo essere quella che gridava più di tutte, hai visto mai Simon si girasse e mi notasse nella folla, ma mi vergognavo e non dicevo niente o mentivo spudoratamente.

Ieri Manuelone e tutta la nuova/vecchia formazione degli Afterhours, con cui sta girando per promuovere il nuovissimo Folfiri o Folfox (di cui, prima o poi, si decideranno a pubblicare la mia recensione su Shiver) erano alla Feltrinelli di via Appia a farsi intervistare e a suonare qualche pezzo.

Per motivi non legati alla loro presenza, ero in zona già dalle quattro e mezzo del pomeriggio, e loro avrebbero suonato due ore dopo. Mi son detta: "Eh ma che son matta, che vado COSI' PRESTO a piazzarmi lì, come una scema, due ore prima?" ma poi mi sono risposta che sì, se voglio io posso fare anche queste cose e non sono matta, voglio solo essere felice.

Mi son seduta, tanto a quell'ora c'era talmente poca gente che si scialava coi posti, mi son vista pure le prove (rigorosamente fatte senza il buon Agnellone superstar - in più mancava Xabier, che uno del pubblico dietro di me ha definito "quello basso" :)))), intervista, showcase di cinque pezzi ("Ti cambia il sapore", "Nè pani nè pesci", "L'odore della giacca di mio padre", "Padania" e "Non voglio ritrovare il tuo nome"), autografi sul ciddì e foto di rito, per i quali - data la mia pole position - sono stata tra le prime sei persone ad accedere al cospetto dell'Agnello e dei suoi e mi son sentita una totale privilegiata, visto che, alla fine, c'era talmente tanta gente che qualcuno si sarà fatto fare l'autografo e scattare la foto la sera alle 11 -_-

Tutto questo per dire, specialmente in questo periodo in cui sono circondata di amiche e conoscenti che sono tutte dee della fertilità mentre io non riesco a beccare non dico un partner fisso ma almeno uno che non sparisca senza spiegazioni dall'oggi al domani lasciandoti in un mare di lacrime, AMATE le passioni dei vostri figli e nipoti. Seguitele e, anche se non le capite, per lo meno non ostacolatele e non deridetele. Quello che oggi a voi sembra buffo o incomprensibile, per loro E' VITA e, chissà, quando saranno grandi e la vita li prenderà a martellate, è ricordarsi delle passioni che li aiuterà ad attingere ossigeno e nutrimento... e poi, oh, molto probabilmente un sacco di nerdoni che negli anni '80, da ragazzini, sono stati presi per il culo perché passavano i pomeriggi smanettando sulla loro console Amiga, adesso lavorano per Steve Jobs e sorseggiano i loro cocktail in una villa con piscina.

Foto dei Duran Duran scattate al concerto di Milano il 12 giugno da un'amica di mia cognata Laura che era lì, e che son belle perché, anche da lontano, mostrano bene i visual STUPENDI che hanno corredato il concerto in tutte le date del tour, e foto afteriane mie.



















































martedì 7 giugno 2016

In ferie per FARE TARDI e RACCONTARE: come è andata ieri al Maxxi con Agnelli e D'Erasmo (Rep.Idee, 6 giugno 2016)

Tra le persone che lavorano negli uffici, al finire di ogni estate, c'è sempre il tale che dice: "Ah no, io l'anno prossimo le ferie me le prendo a giugno e ad agosto lavoro, tanto ad agosto non si fa un cazz si lavora molto meno".

Molti lo dicono, io quest'anno l'ho fatto davvero: mi passerò tutto agosto in città a lavuràr (amici lontani che leggete il blog, venitemi a trovare :) e mi sono messa in ferie in questo periodo.

Scelta STRATEGICA, altrimenti avrei avuto SERIE difficoltà a partecipare ieri sera all'incontro-intervista-mini concerto con MANUEL AGNELLI e RODRIGO D'ERASMO degli Afterhours, che si sono allegramente intrattenuti con 150 temerari fan avventuratisi fino al museo Maxxi alle undici di un lunedì sera solo per loro!!!




Pensavo di andar sola e di tornarmene, sempre sola, di notte, in una rocambolesca avventura verso la via di casa, sospesa tra il desiderio di chiamare un taxi - come farebbe qualsiasi persona normale - e la voglia di mostrare il braccino corto e farmi millemila chilometri a piedi fino al primo bus notturno disponibile. Invece non solo non ero sola ma ho conosciuto una simpatica ragazza (ciao Valeria!) che mi ha gentilmente mandato le foto che vedete in questo post ed ho pure rimediato un passaggio da persone che non immaginavo di incontrare (grazie Lucilla e David).

Passato il momento "ciao mamma, ringrazio il mio pubblico", vi dico in breve che l'incontro è durato circa un'ora e venti, tra intervista e live.

Sparo al volo un paio di critiche alla Carla & Enzo, raccontando che l'Agnello indossava un'inguardabile camicia nera TRASPARENTE, a mò di rockstar glam anni '70, con solo la pettorina non di velo, e che D'Erasmo sembra aver ceduto al fascino (?) della tinta per capelli, che sugli uomini - pure i più i fighi (e D'Erasmo si difende bene) - fa subito l'effetto Gianni Morandi.

L'intervista, dal tema "Perchè il rock deve essere pericoloso", era condotta dal giornalista Luca Valtorta: è stata interessante e ha toccato vari temi, anche se, quando hanno parlato della storia di X-Factor (ormai lo sa pure mia madre che l'Agnellone sarà tra i giudici dell'edizione in onda su Sky da settembre), sono state ribadite una serie di posizioni che continuo a trovare non condivisibili su quali siano gli strumenti per portare al grande pubblico bellezza, cultura e lotta alla banalità.



Trovate una serie di estratti video della serata sulla pagina fb di La Repubblica XL.

Quello che non troverete, credo (non ho visto proprio TUTTI TUTTI i filmati), è il sorriso sornione dell'Agnello mentre raccontava che, secondo lui, scendere dal palco e prendere a mazzate uno che ti insulta è un segno di rispetto (e lui ha avuto un periodo in cui, di questi segni di rispetto, ne ha elargiti parecchi :) o di quando ha riportato l'episodio di un vecchio concerto, ai tempi dell'uscita di "Non è per sempre", quando terminavano il set con lui che si buttava dal palco di spalle in stage diving cantando Posso avere il tuo deserto, ed una tipa del pubblico, trovandoselo a lato, gli tirò giù la lampo del PANTALONE DI PELLE (madonna, il boschetto della mia fantasia in quel momento...) estraendo il pacco-dono con fare aggressivo. Lui se ne liberò con una gomitata, decidendo di non fare mai più stage diving e privando una buona parte della popolazione femminile - e anche una fetta di quella maschile - di un momento che poteva essere PARECCHIO interessante.

Messi da parte momenti scherzosi e non, il set musicale è stato BELLISSIMO, potente e intenso, a riconferma che ci sono pezzi che puoi sentire 365.000 volte ma che continuerai a trovare sempre stupendi, perché fanno parte della storia della tua vita.

Personalmente, la decisione di Agnelli e D'Erasmo di suonare una versione da lacrime di "Pelle" seguita subito dopo da "Non voglio ritrovare il tuo nome", mi ha fatto ripensare a come davvero, nella vita, certe volte è così EVIDENTE che il caso non esiste, visto che  questi due pezzi sono la colonna sonora PERFETTA di alcune vicende degli ultimi sei mesi della mia vita.

Tra vecchie perle, come una "Male di miele" forte come se la suonassero in dieci anziché in due, hanno trovato spazio anche tre pezzi del nuovissimo "Folfiri o Folfox", che esce questo venerdì.



Appuntamento per tutti i fan mercoledì prossimo, 15 giugno, alle 18, per lo showcase di presentazione del disco alla Feltrinelli di via Appia, e sulle pagine virtuali di Shiver Webzine, per la quale ho il piacere e l'onore di recensire questo lavoro di cui leggerete a breve le mie impressioni.


Set list:

  1. Ti cambia il sapore
  2. Male di miele
  3. L'odore della giacca di mio padre
  4. Pelle
  5. Non voglio ritrovare il tuo nome
  6. Padania
  7. Bye bye Bombay