giovedì 26 maggio 2016

Qualche suggerimento e una mappa.

Turno di pomeriggio al lavoro, colazione con pane e notizie: facebook mi comunica che TUTTI I SANTI GIORNI mi proporrà il ricordo di quel che ho scritto, postato, condiviso negli anni passati, cioè dal 2008, quando mi sono iscritta, a oggi, e io, che sono una maledetta nostalgica ma ho capito che sono I RICORDI quelli che TI FOTTONO il cervello e fanno sentire viva pure una cosa che, nella realtà ATTUALE, è morta e sepolta da un pezzo, per reazione scrivo un post. Nuovo.

Se questo weekend volete vedere un film, per me è "La pazza gioia" di Paolo Virzì: commovente, emozionante, fa ridere e piangere e ci fa sentire tutti - tutti noi che fatichiamo a "integrarci", intendo - un pò Donatella e un pò Beatrice.


Se volete una mostra, c'è "War, capitalism & liberty" a Palazzo Cipolla, su via del Corso: 150 lavori di quel genio di Banksy, anche se titoli come quello de Il Tempo, "Banksy, nemico del Capitalismo", fanno ridere i polli.

Al momento, essendo stata inaugurata da due giorni, c'è il pienone ma vanno avanti fino al 4 settembre, quindi presumo ci sarà tempo e modo per visitarla senza ammazzarsi con tre ore di fila e le gomitate negli stinchi per stazionare davanti alle opere. Ricordatevi che il lunedì la mostra è chiusa. Costa 12 euro ma con le riduzioni (tocca capire quali sono) si può scendere a 8.


































Domani, venerdì 27, alle 17 me ne andrò alla Feltrinelli di Viale Libia, perchè c'è una presentazione di un libro che amo molto, "Metroromantici" dei Poeti del Trullo. Ci saranno il mitico Tommaso Piotta e Danno dei Colle der Fomento. Ci sta pure uno dei The Pills, che non ho ben capito cosa c'entri ma staremo a vedere.


La sera, a due passi da casa mia tra l'altro, quartiere San Paolo, suona gratis Giancane, chitarrista del Muro del Canto di cui vi ho parlato millemila volte. Sembra una situazione carina ma confesso che trovarmi in mezzo a un branco di regazzini che gridano: "Vecchi di merda" con la mano a cucchiara rivolta verso il palco, se all'inizio mi divertiva, adesso francamente inizia un pò a stufarmi.


Quelli di cui non mi stufo MAI sono tutti insieme i ragazzi de IL MURO DEL CANTO. Sabato e domenica suonano al teatro Vascello, a Monteverde.
Curiosa di sentire come arrivano all'orecchio e al cuore i loro brani con gli arrangiamenti orchestrali di Andrea Ruggiero, il violinista che li accompagna spessissimo nei live, vi dico che ci sono ancora biglietti, anche se pochi, per entrambe le date, e che costano 15 euro.

Finisco spiegando che c'entra LA MAPPA di cui parlo nel titolo di questo post.

Da ieri, è online la pagina che contiene i form per prenotarsi GRATIS a una o più delle tantissime iniziative che il quotidiano "La Repubblica" porta tra Maxxi e Auditorium Parco della Musica tra il 3 e il 12 giugno. Ci sono incontri di tutti i tipi e a tutte le ore, alcuni sono a prenotazione e altri no, cioè chi arriva prima entra e gli altri si attaccano.

Vale la pena dare un'occhiata a TUTTO il programma ma, per orientarsi tra le molteplici proposte, io ne segnalo qualcuna:


  • 4 giugno alle 23 incontro su Andrea Pazienza con Staino e Vincino
  • 5 giugno alle 20 Francesco De Gregori senza prenotazione (AIUTO!)... ma canterà? Io sono ancora traumatizzata da una sua vecchia presentazione in Feltrinelli, in cui non fece manco un pezzo ma solo un'intervista, tra l'altro brutta perchè lui era scojonatissimo.
  • 6 giugno alle 23 AFTERHOURS
  • 7 e 8 giugno I Cani e Calcutta, 'sta roba da gggiovani che io veramente non capisco come faccia ad avere tanto successo ma vabbè, sò vecchia io, ma magari a qualcuno che legge questo blog interessano, quindi li segnalo uguale
  • 9 giugno alle 21 Niccolò Fabi senza prenotazione (AIUTO BIS!)
  • 10 giugno alle 20 Zerocalcare e Johnny Palomba senza prenotazione (astenersi perditempo perchè ci sarà l'apocalisse, come tutte le volte che si muove il pòro Zerocalcare)
  • sempre 10 giugno, ma con prenotazione, Mario Calabresi e, soprattutto, il mitico fotografo Sebastiao Salgado
  • 10 giugno alle 23 Vasco Brondi e Massimo Zamboni (con chitarre, quindi suonano :)
Il tutto si conclude il 12 alle 22 all'Auditorium. E' vero che ci sarà di nuovo il caro Niccolò Fabi ma sarà un mischione con personaggi tipo Fedez o Sangiorgi dei Negramaro, quindi per me è "anche no".

Se qualcuno che legge gioverà di questa mia segnalazione e riuscirà a prenotarsi per qualche evento a lui gradito, mi può ringraziare con un passaggio dal Maxxi almeno fino a piazza Venezia, dove passano i notturni, per il giorno in cui ci sono Manuelone e Rodrigo degli Afterhours, imperdibili per me perchè parleranno e, spero, suoneranno, in una sala da SOLI 150 posti.
Sto provando a capire come tornare a casa senza macchina e, il giorno dopo, andare al lavoro: ce la farò? Ma tanto io lo so che se un sogno si attacca come una colla all'anima, ce la faccio, mezza morta ma ce la faccio.


martedì 10 maggio 2016

La bellezza è nuda: Niccolò Fabi e "Una somma di piccole cose".

In questi giorni, come sa chi è mio amico o pseudo-amico su fb, sono in fissa con l'uscita del disco nuovo degli Afterhours, prevista tra un mese preciso. Peccato che l'attesa si stia alimentando di raccapriccio, un pò perchè pare che Manuel Agnelli sarà uno dei giudici della nuova edizione di X-Factor, insieme a personaggi come Arisa e il tipo che ci ha frantumato i maroni per tutta l'estate scorsa cantando "El mismo sol", e un pò perchè il singolo di lancio, "Il mio popolo si fa" è brutto ma brutto forte, una di quelle robe che vengono definite abrasive, dissacranti e che invece fanno solo rizzare i peli delle braccia e no, non è emozione (da poco).

Mi ero detta "Ci scrivo un post su" ma poi ho cambiato idea.

Io voglio passare il mio tempo libero - e questo blog ne è una parte - non a criticare e a spargere veleno ma a fare, vedere, parlare, scrivere di ciò che amo, di ciò che mi nutre, che mi fa stare bene, a condividere ciò che mi fa sentire meno sola e in questo momento, a livello musicale, il lavoro che più di tutti mi sta dando una mano in questo è UNA SOMMA DI PICCOLE COSE, il disco che NICCOLO' FABI ha fatto uscire per Universal circa tre settimane fa.

Io non sono una fan di lungo corso di Niccolò Fabi. Senza averlo mai ascoltato veramente, troppo occupata a fare la parte di quella perennemente incazzata, quella che deve urlare, che si deve sfogare, l'ho considerato per anni uno di quei cantautori carini ma "mosci".

Poi, in un agosto di qualche anno fa, lo vidi in un concerto sul lungomare di Vasto e, da allora, non l'ho mai lasciato. Altro che moscio: Niccolò Fabi è tostissimo, ha la forza di uno che ha fatto un percorso PAZZESCO per essere l'uomo e l'artista che è oggi. Lui è tosto senza i chitarroni, senza gli strilli, senza il nichilismo che ho sempre apprezzato in altri artisti ma che distrugge senza costruire niente: in questo disco semplice e diretto, voce, chitarra e poco più, questa forza arriva dritta, senza strategie, e lascia il segno, fidatevi.

Ormai compro pochissimi dischi, complice l'uso di Spotify, dicendomi: "Vabbè ma tanto io investo tutto nei biglietti dei live" ma per quest'album, con tutto che è stato disponibile su Spotify fin dalla sua uscita, ho fatto un'eccezione quindi cari musicisti, che dite che la musica non si vende più perchè esistono le piattaforme di streaming gratuito, fatevi un bell'esame di coscienza prima di sparare cazzate.



Io il disco l'ho comprato anche se potevo ascoltarlo senza pagare e l'ho pure pagato a prezzo pieno: è il primo album di Fabi che acquisto ed è stato il mio modo per dirgli GRAZIE della compagnia che mi fa, delle tante lacrime che i suoi testi mi fanno versare e che mi asciugano, del suo aiutarmi a credere DAVVERO che, come canta Carmen Consoli in "Guarda l'alba", "Persino il dolore più atroce si addomestica", anche se la persona che ci manca, su quel divano blu, si siede ormai solo nella nostra fantasia e nei nostri ricordi.



Niccolò Fabi, che ha 8 album all'attivo e 19 anni di carriera, con questo disco è arrivato per la prima volta PRIMO IN CLASSIFICA ed io sono felice, veramente, di aver contribuito a questo traguardo e non per moda, perchè SI DEVE DIRE che questo disco è bello, ma perchè lo sto amando veramente, lo sto ascoltando e riascoltando come da tempo non mi capitava con un album per intero.

Nella presentazione che ha fatto in Feltrinelli il giorno dell'uscita del disco, il 22 aprile, ha raccontato di aver sentito che era sul serio riuscito ad entrare nel cuore di tanta  gente quando l'anno scorso, all'Arena di Verona, dopo l'esecuzione in sequenza di Solo un uomo e di Costruire, tutto il pubblico, spontaneo, senza finte televisive perchè la tv non c'era, si era alzato in piedi e aveva battuto le mani a lungo, fortissimo. Io c'ero e se ci ripenso ancora mi emoziono... io, figuriamoci lui :)

Delle bellissime soddisfazioni, dei sogni addirittura, si possono realizzare anche quando sembra che la parte migliore della vita sia già alle spalle: vi garantisco che a 42 anni, quando da bambina mi ero immaginata completamente diversa la me stessa adulta, io ho MOLTO bisogno di crederci ancora, credere ancora, per esempio, che esista l'amore maturo, quello che ti mette "una mano sugli occhi prima del sonno". Io l'ho desiderato tanto, per anni, ed è arrivato solo per una stagione che poi è finita. Tante volte ho paura che non torni più, che sia tardi, troppo tardi, ma forse, chissà, "è solo un piatto di spine" e prima o poi arriveranno anche le rose.