lunedì 8 dicembre 2014

La Milano che non ti aspetti

Ho avuto il piacere di passare una settimana in vacanza a Milano. Voi direte: "Ma chi è quel fesso che, con mille posti tra cui potrebbe scegliere, decide di andare in vacanza A MILANO?"... in verità, Milano ha dentro una piccola porzione della mia famiglia e dei miei affetti, piccola ma importantissima... ma non è di questo che volevo parlarvi.

Vorrei raccontare che Milano è sì nebbia, pioggerellina che s'infila nelle ossa e quel terribile accento che fa subito commendator Zampetti ma è anche mezzi pubblici non affollati a mò di carro bestiame, vecchietti gentilissimi che, se anche non hanno l'informazione che domandi, ti accompagnano in un negozio a cui chiedere insieme (true story :), iniziative belle e non sempre carissime come si pensa di solito riguardo a questa città.

Se girate per 6 giorni come me coi mezzi pubblici, sappiate che esiste un comodissimo abbonamento che si chiama "2 x 6", che, al costo di 10 euro, vi consente di utilizzare due volte al giorno per 6 giorni consecutivi sia bus che metropolitane. Un biglietto per una singola corsa costa come a Roma, 1 euro e 50 cent, quindi converrete con me che 12 corse a 10 euro sono un affarone!
Il sito di riferimento per calcolare distanze e sapere come muoversi è ATM, praticamente l'equivalente della nostra Atac.
Visto che mi ero organizzata in questo modo per andare in giro, ogni giorno ho fatto qualcosa di diverso.

1° giorno: IL CINEMA

Il film era quello su Nick Cave & The Bad Seeds... in sala c'eravamo io, un'altra donna giovane, da sola, una coppia gay ed un tizio che ha passato tutto il tempo a filmare lo schermo con l'i-pad -__-

A Milano, ho notato spesso persone che si muovono da sole. A parte la donna del cinema, ne ho incontrate altre alla mostra su Chagall e nessuna mi sembrava avesse un'aria sfigata, tutt'altro... un bell'incoraggiamento a nutrirsi delle proprie passioni nell'attesa di trovare qualcuno con cui condividerle :)

2° giorno: I NAVIGLI e IL TEATRO FRANCO PARENTI

I Navigli (metro verde, fermata Porta Genova) sono l'angolo più suggestivo di Milano tra quelli che ho visitato nelle varie volte in cui son stata in città. Si girano a piedi, la sera hanno una bellissima illuminazione tenue e negozi e locali fanno parte del paesaggio senza invaderlo.
Avevo sbirciato su un giornale che, per le feste, era stato aperto in zona il negozio BAO BOUTIQUE. La Bao è la casa editrice che stampa i fumetti di Zerocalcare... vabbè, non ho resistito e mi sono portata a casa un ricordo, anzi quattro (più la borsa natalizia che il tipo del negozio mi ha donato quando ho detto che ero lì per un regalo - senza specificare che era un regalo per me ;)



Imperdibile ai Navigli, per chi come me ama i mercatini e la polvere dietro cui spesso si nasconde L'AFFARONE, è il negozio del Libraccio, che vende libri, cd e dvd usati tutti a DUE EURO. In passato ci avevo trovato un cd singolo di Cristina Donà, a 'sto giro è stata la volta dei Placebo (totale spesa: 1 euro, sui singoli ti fanno l'ulteriore sconto :)



La sera, spettacolo SKIANTO con Filippo Timi, al Franco Parenti, un bel teatro moderno in zona Porta Romana (metro gialla). Lo spettacolo è davvero godibile, nella cifra di Timi, sempre in bilico tra Lady Gaga ed Edith Piaf (praticamente, tra il cazzeggio e la tragedia).

3° giorno: MARC CHAGALL A PALAZZO REALE

Il Palazzo Reale (metro rossa, fermata DUOMO) dall'esterno è, per chi è abituato alle bellezze di Roma, una costruzione piuttosto anonima. Ospita, però delle bellissime mostre e, se si ha la possibilità di andarci in un giorno infrasettimanale, zero fila. Se hai le carte-sconto giuste, con 10 euro visiti la mostra con inclusa l'audioguida, che a Roma, purtroppo, si paga sempre a parte. 

La mostra su Chagall è davvero ricca e ben fatta, segue un ordine cronologico molto chiaro e comprensibile e ti dà speranza sul fatto che tu possa creare qualcosa di bello anche con una vita difficile alle spalle e fino ad età non proprio verdissima (l'ultima opera esposta, il "Don Chisciotte", fu dipinta da Chagall nel '74, a 66 anni).



4° giorno: L'IMPOSSIBILE VISITA ALLA CASA-MUSEO DI ALDA MERINI

Ecco la sòla delle giornate milanesi! Sono TRE VOLTE che cerco di visitare la casa-museo della Merini a via Magolfa, sempre in zona Navigli, e non ci riesco mai. Le volte scorse in cui ci ho provato, gli orari di visita erano inaccessibili, perchè di mattina o primissimo pomeriggio ed io non potevo mai. Stavolta, avendo letto che gli orari erano stati spostati alla sera, ho pure chiamato per averne la certezza, proprio per non rischiare! Arrivata lì, mezz'ora ad aspettare sotto la pioggia e non s'è visto nessun custode o sorvegliante ad aprire. Il giorno dopo mi son detta: "Mò li chiamo e li insulto"... peccato che il cellulare riportato nel sito fosse sempre irraggiungibile -__-

Che dire... Alda Merini è uno dei miei miti, ho dei bei ricordi legati a lei anche per via di mio padre, che ha amato tanto le sue poesie, ed io NON DEMORDO, la prossima volta ci ritento :)

5° giorno: LA FABBRICA DEL VAPORE

La Fabbrica del Vapore è un ex complesso industriale recuperato, a cui si arriva con la metro verde (fermata Garibaldi) più l'autobus 37 (o una bella passeggiata a piedi). La zona in cui sorge è molto interessante da vedere, sospesa tra l'antico del Cimitero Monumentale lì vicino (bellissimo, sembra un castello!!!) e il moderno di stazione Garibaldi e grattacieli.

Venerdì 5 dicembre si inaugurava la mostra "NIRVANA, PUNK TO THE PEOPLE", insieme ad altre mostre di cui parlavo nello scorso post.

La comunicazione sui prezzi sul sito è cambiata ed è stata resa più chiara: all'inizio, sembrava che con 5 euro, esibendo il biglietto di un concerto visto di recente, si potesse vedere tutto, in realtà o si vede la sola mostra sui Nirvana o si sganciano comunque 10 euro.

Quando si entra nello spazio dedicato ai Nirvana, la prima cosa che noti è la musica: in sottofondo, non solo i loro pezzi ma tutta la colonna sonora di un'epoca: Alice in Chains, Mudhoney, Soundgarden, Pearl Jam e ti ritrovi a visitare la mostra canticchiando le canzoni che, se sei stato giovane negli anni '90 (non "diversamente giovane" come me ora... giovane VERO :), sono state la colonna sonora di un pezzo FONDAMENTALE della tua vita... finalmente puoi dire una frase DA VERO VECCHIO: "Noi sì che ascoltavamo musica fantastica, non come oggi!!!"

Visitare la mostra non è facilissimo nel senso che non è grandissima ma gli addetti, se chiedi: "C'è un ordine da cui partire per guardare le foto?", non ne sanno nulla e rischi, se parti dal lato sbagliato, di passare dalla presentazione della mostra direttamente al pannello di "In utero" -__-

Per chi, come me, ha amato da sempre il gruppo, per chi si è letto di tutto riguardo la loro storia musicale, non ci sono grosse sorprese, è più un viaggio nei ricordi... nei pannelli che parlano degli inizi di Kurt, ci ho rivisto tanto del bellissimo "Nevermind", il fumetto di Tuono Pettinato che  mi aveva regalato un'amica che mi vuol bene (che è poi, per uno di quei casi che non sono mai casi, la stessa con cui ho visitato la mostra :)

C'è una parte dell'allestimento, però, che risulta emozionante anche per i fan scafatoni come me: quella centrale dove, in un ambiente chiuso, è stata ricreata l'atmosfera della piscina dove furono scattate la foto di copertina e quelle pubblicitarie di Nevermind. Vi garantisco che, vista da vicino, la foto che fa da promo all'intera mostra è di una potenza incredibile... sembra che Kurt stia guardando proprio te... andateci e ditemi se non avevo ragione!




6° giorno: ALTER BEJ e RITORNO A ROMA

Gli "Alter Bej" sono un mercatino di simpatici e super gentili freakettoni che, in concomitanza coi famosi "Oh bej oh bej", mostra-mercato in zona Castello che si tiene ogni anno nei giorni di Sant'Ambrogio e dell'Immacolata, allestiscono dei banchi, su una sopraelevata in zona Garibaldi, pieni di bellissima mercanzia, a prezzi che in posti tipo il Lanificio 159 o il Mercato Monti sono quanto meno raddoppiati (e con oggetti spesso molto meno carini).

L'odore nell'aria è quello "aromatico" da concerto del primo maggio in piazza San Giovanni ma la fattanza, come dicevo, tende al gentile anziché al molesto ed il clima è da "peace, love e buoni affari" :)

In definitiva, Milano è un posto interessante e per niente scontato, se si ha la pazienza e la curiosità di cercare... aspetto di ritornarci per vedere le zone che ancora mi mancano e fantasticando su quale sarà il prossimo viaggio (anche se una mezza idea già c'è :)

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