giovedì 27 luglio 2017

"Perché cercate tra i morti colui che è vivo?": Benjamin Clementine @Auditorium Parco della Musica, 25/07/2017

Ho avuto la vostra attenzione con questo titolo? Sì? Bene.

Sono passati già due giorni dal concerto del pianista anglo-ghanese Benjamin Clementine all'Auditorium Parco della Musica ma a questo titolo così "d'effetto", specie considerata la mia scarsa religiosità tradizionale, pensavo già da tempo.

Ci pensavo perché spesso - io stessa per prima - ci ostiniamo a rifugiarci nella nostalgia, in un mitico tempo passato in cui tutto era più bello però non è sempre così, perché spesso, mentre guardiamo il passato, il presente ci passa accanto e noi non lo vediamo, anche se è bello almeno quanto quel passato tanto rimpianto.

Quindi va benissimo ascoltare Jeff Buckley o Nina Simone, artisti a cui Clementine è stato STRA-GIUSTAMENTE paragonato, ma loro sono morti e lui è vivo e DAL VIVO vi dico che è davvero qualcosa di incredibile.
La cornice della Cavea, lo spazio all'aperto dell'Auditorium, che è uno dei pochi posti degni, a Roma, dove poter ascoltare musica live, è stata assolutamente all'altezza, forse un po' meno gli spettatori arrivati in ritardo, visto che alle 21 abbiamo assistito alla surreale scena dell'artista già sul palco con gli altri musicisti, fermo ad aspettare quelli che cercavano il loro posto all'ultimo minuto, cosa che, col buio, in un ambiente a gradinate, è ovviamente alquanto complessa (visto che si sa che l'Auditorium è uno dei pochissimi posti romani dove si inizia puntuali, arrivare prima no, eh?!)

Onstage web ha pubblicato un report molto bello.

Io aggiungo che mi è dispiaciuto non vedere tutta la Cavea piena, anche se comunque c'era un buon numero di gente e, magari, qualcuno che poteva essere interessato era, invece, a sentire Motta-Benvegnù a Villa Ada o Marilyn Manson a Capannelle (il problema di Roma è che è davvero una città del tipo "tutto o nulla": o ci sono tantissime cose da fare o, come temo possa essere in agosto, nemmeno una), anche se sono artisti tutti diversissimi tra loro.

A piedi nudi, con la tuta blu che, a lui magro e altissimo, lasciava scoperto mezzo polpaccio, e quella mantellina bianca che mi ricordava tanto l'ermellino di Dave Gahan nel video meraviglioso di "Enjoy the silence", ha cantato, diretto, suonato il piano un po' da seduto un po' in piedi, con le gambe a forbice come faceva un'altra grandiosa bonànima, Freddie Mercury.

Clementine, che è giovane (non ha neanche trent'anni), ha avuto una vita intensissima. Ho letto da qualche parte che la sua estensione vocale DA PAURA è stata allenata dagli anni trascorsi a cantare come artista di strada, quando, per farsi sentire senza microfono, doveva metterci tutta quella forza che adesso arriva diretta dal palco.

Concordo col reporter di Onstage quando dice sostanzialmente che, su disco, ha una patina più malinconica e oscura, che dal vivo, però, si trasforma in un'energia più vitale e solare.

Sono passati due giorni e io ancora ho nelle orecchie e nel cuore il ricordo del coro-mantra su "Condolence": "I'm sendind my condolence, I'm sending my condolence to fear, I'm sending my condolence, I'm sending my condolence to insecurity"... "Sto mandando le mie condoglianze alla paura, le sto mandando all'insicurezza"... Non è bellissimo???


Ho apprezzato molto il suo voler coinvolgere il pubblico ponendo l'accento sulle PAROLE delle sue canzoni (ad un certo punto ha detto: "Ma capite quello che sto dicendo? No? Che peccato!") ed ecco allora che Mr Fantasy Carlo Massarini (che da dove ero io non ho riconosciuto ed è diventato un "signore" qualsiasi :) si è offerto volontario per andare a tradurre in italiano un verso di "London" (pezzo stupendo corredato da video altrettanto splendido) a cui, evidentemente, Clementine tiene molto e che dice "When my preferred ways are not happening, I won't underestimate".



Con l'amica con cui ero, a fine concerto è partita un'interessante discussione su quale significato dare a quei versi. Entrambe ignoravamo che la prosecuzione era "who I am capable of becoming" e la traduzione "Quando le mie vie preferite non accadono, non lo sottovaluterò" ora diventa "Quando le mie vie preferite non accadono, non sottovaluterò chi sono capace di diventare".

Non lo sottovaluterò, promesso.



Ciao Grace, questo post è anche per te, che ora sei tra i miei angeli.



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