domenica 8 febbraio 2015

Roma nuda e cruda, maledetta e bellissima: il Muro del Canto al Teatro Vascello.

Ieri sera, 7 febbraio 2015, su Roma soffiava un vento freddo "che sbraca le porte", di quelli che ti fanno camminare veloce, stretto nelle spalle, ma in un posto faceva caldo, caldissimo: al Teatro Vascello, dove andava in scena per la seconda sera consecutiva il concerto-spettacolo "Roma Maledetta", col Muro del Canto protagonista. 
Il calore non nasceva dal riscaldamento "a palla" ma perchè quando batte forte il cuore, si sa, la bocca si secca e fa caldo, parecchio caldo.

Voi che leggete questo blog sapete quanto mi piacciono, sapete anche che non sono una fan della prima ora ma, da quando li ho ascoltati la prima volta dal vivo alla presentazione di "Ancora ridi", nel novembre 2013 al Circolo degli Artisti, li ho seguiti sempre con partecipazione e affetto. 

Parlare di affetto parlando di un gruppo musicale può fare abbastanza ridere, sembrare un'esagerazione da adolescenti mai cresciuti ma venite a un concerto del Muro, vedete cosa succede tra loro e il pubblico e poi ne riparliamo. 

Ieri sera dalla prima canzone, l'inedita "Madonna delle lame", alla chiusura con "Il canto degli affamati" abbiamo sorriso, ci siamo emozionati, ci siamo spellati le mani battendole forte. 
Oddio, sul finale ce l'hanno proprio dovuto dire loro di lasciare le sedie: "Dai, alzatevi, così ce ne andiamo tutti a casa col sorriso e con un bel ricordo" perchè stavamo - almeno nelle prime file - tutti un pò in modalità "culo di piombo" anche se la musica era bella tirata.

Gli ospiti a sorpresa della prima serata erano stati Elio Germano e Donpasta. Per la par condicio sui cuochi, qualcuno s'aspettava lo chef Rubio ma io (mi sono testimoni gli amici con cui ero) ho detto a pomeriggio: "La testa mi dice che l'ospite è er Piotta perchè hanno una collaborazione in ballo ma il cuore vorrebbe che fosse Militant A degli Assalti Frontali... oggi li premiano pure al MEI per il video de "Il lago che combatte"!!!"

Il Piotta è arrivato davvero ma non vi dico la gioia quando è arrivato pure Militant A e hanno cantato il pezzo del lago! 

Lì non ero più solo in teatro: lì ero la prima volta che l'inverno dell'anno scorso sono andata a vedere il lago dal buco nella recinzione dalla parte che si affaccia su via Prenestina, le volte che ho raccontato la storia del lago e degli abusi edilizi che lo volevano nascondere ai miei genitori e ai miei amici che non ne sapevano nulla... la volta che ci ho portato a vederlo una persona che mi ha fatto stare bene a cui volevo regalare un ricordo felice... ero a luglio 2014, quando hanno mandato per la prima volta il video su Blob ed io me lo sono ri-guardato centinaia di volte su youtube, ascoltando la canzone in tante albe mentre vado al lavoro e mi commuovo per strada quando arriva il verso che dice: "ha invaso il cemento armato e ci ha chiesto aiuto e noi lo abbiamo immaginato, amato e conosciuto", forse perchè penso al lago ma penso anche a quelle parti di me che, chiedendo aiuto, chiedono di essere immaginate, amate e conosciute, proprio come il lago che combatte.



Chiudo dicendo una cosa al batterista Alessandro: al concerto hai detto che volevate dedicare al pubblico "Luce mia" perchè desideravate ringraziarlo dell'amore che prova per voi.



Ecco, "Luce mia" è una delle canzoni d'amore più strazianti che io abbia mai sentito (e ne sento parecchie da sempre) perchè parla in maniera drammatica di un amore non corrisposto tra una persona che si sente uno zero e una irraggiungibile "santa 'n mezzo a li sassi".

Tra il Muro del Canto e il suo pubblico non è così: si dà e si riceve, in una corrente di energia che vorremmo fosse infinita, come ogni bella storia... del resto, ce l'avete insegnato voi che "nun me dò a chi nun me vò"!




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