domenica 10 aprile 2016

Ogni adolescenza coincide con la guerra (che per qualcuno non è mai finita): Tre Allegri Ragazzi Morti @Atlantico (Roma, 9 aprile 2016)

"... e poi si guarda le mani/ora è tutto chiaro/del mondo immaginato qualcosa resterà".


La tournée primaverile che accompagna l'uscita di Inumani, il nuovo disco dei Tre Allegri Ragazzi Morti, è praticamente quasi terminata, manca solo la data a Genova del 23 aprile, ma il mio consiglio, se - come è alquanto probabile - faranno anche delle date estive, è NON PERDETELI.

Alla fine ce l'ho fatta: ho evitato il puttan-tour del ritorno a piedi in zona Colombo e sono andata con un amico macchinato alla data all'Atlantico (ci siamo persi più volte per l'Eur - il navigatore, questo sconosciuto - ma vabbè). Mi sono divertita, tanto. Un pò commossa, pure ("ma se vuoi farlo adesso con qualunque idiota sia, anche se non ti vuol bene, pretendi almeno che ci sia"... APPENA APPENA autobiografico).

Vi dico "Non perdeteli" perchè sono pochi i gruppi che, come loro, hanno vent'anni di carriera alle spalle e, senza giovanilismi vascorossiani, possono vantare un pubblico composto per la gran parte di giovani e giovanissimi (anche se in giro c'erano un sacco di visi più "maturi" :)
Memorabile la scena del ragazzino davanti a noi che, su non ricordo quale pezzo vecchio, ha fatto una chiamata sul cellulare per far sentire la canzone a qualcuno che non era lì con lui. Quando ha alzato in aria il dispaly dell'apparecchio, abbiamo visto che c'era scritto MAMMA ♥

Non perdeteli perchè "Ruggero", pezzo dell'album nuovo di cui vi ho già parlato nel post precedente, è da brividi dal vivo, secondo me destinato ad entrare tra i grandi classici da concerto dei TARM, ed Adriano Viterbini che scoatta alla terza chitarra è favoloso, alla faccia di chi ha scritto che i suoi sono solo inutili barocchismi.
Viterbini, durante il concerto, c'ha pure il pezzone "solo", "Tubi innocenti", che è veramente un piacere per le orecchie affamate di suoni corposi.



Non perdeteli perchè il momento in cui, dopo che Davide Toffolo avrà detto al microfono "La vita è cattiva ma non l'ho inventata io, il concerto è finito", urlerete tutti in coro VAFFANCULO, sarà un rito collettivo liberatorio e nato per prendere e prendersi poco sul serio, che vi farà sentire scemi e felici.


Non perdeteli perchè la forza di quelle canzoni è nella loro freschezza anche quando sono vecchie di anni. Arrivano dritte come una lama, tipo "Il mondo prima" o "Voglio", senza troppi giri di parole, e forse è per questo che piacciono agli adolescenti "anagrafici" e a chi, di quel cuore giovane, un pezzettino ancora lo conserva gelosamente.



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