venerdì 8 aprile 2016

Mi fai sentire una canzone? Una bella...

Venerdì solitario ma non triste, ad aggiornare questo blog che da un mese non riceve cure, mentre in tv, su Rai 5, mi scorrono vicine le immagini di "20.000 days on Earth", il film dedicato a Nick Cave che avevo visto un anno e mezzo fa in un cinema a Milano.

Piccoli aggiornamenti al volo: ci sono molti interessanti concerti in programma per i mesi a venire (si vede che è arrivata la bella stagione) ma l'unico per il quale ho preso il biglietto in prevendita (son posti numerati, quindi ha un senso anche se mancano quattro mesi) è STAZIONI LUNARI, un fantastico mischione che vedrà sullo stesso palco, il 12 luglio, Carmen Consoli, Max Gazzè, Brunori SAS e gli ex CSI Canali, Maroccolo, Magnelli e Zamboni, accompagnati dalla grazia di Ginevra Di Marco.



Vi informo che la Cavea dell'Auditorium Parco della Musica, location dell'evento, ha SOSPESO qualsiasi forma di sconto  (tesserati Arci, Bibliocard e altro) al botteghino, quindi se andate fino lì, come ho fatto io, vi sarete giusto fatti una passeggiata. Al limite, se andate entro il primo maggio, vi vedrete gratis la mostra fotografica PANTONECROPOLIS, che, tra gusto del macabro e genialità, indaga il rapporto tra città e cimiteri (avoja ad arrivà le belle giornate, un certo gusto per il dark side mi resta sempre).

Cimitero monumentale di Milano

Un evento che attendo con molta curiosità è l'uscita dell'album nuovo degli AFTERHOURS, il 10 giugno, a cui seguirà un tour che tocca Roma, precisamente Capannelle, il 19 luglio (lì non credo serva prendere il biglietto in prevendita perchè lo spazio è davvero immenso).

Considerato che li davo per spacciati da un pezzo, specie dopo l'uscita dal gruppo di Prette e Ciccarelli, è ovvio che il mio interesse sia alto, anche se aver letto (fonte Rockol) che il disco esce per l'etichetta Universal - una major, precisamente la stessa per cui era uscita quella gran cagat gran brutta cosa (ma alla quale io voglio tanto bene) de "I milanesi ammazzano il sabato" - mi lascia non poco perplessa, specie dopo le mille menate  su quanto fosse bello essere liberi e indipendenti dalle case discografiche brutte e cattive che l'Agnello aveva sparso nelle interviste rilasciate all'uscita di "Padania".
Che dire... speriamo che non vinca quella valigetta che lo tiene ben legato alla realtà.


In realtà, mentre aspettiamo la novità afteriana, altri album allietano o stanno per allietare la nostra primavera.

Uno è INUMANI dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, che domani suonano all'Atlantico, un cacchio di posto dove, se non hai la macchina, ti devi fare il ritorno verso il bus più vicino camminando per un chilometro e mezzo tra le mignotte che popolano la Colombo di notte. Per carità, sempre meglio che una giornata in Parlamento, ma da sola non penso sia il massimo quindi, se non trovo un passaggio, soprassiederò. Peccato perchè il disco è BELLISSIMO o, per lo meno, a me è piaciuto un sacco, meno di "Nel giardino dei fantasmi" ma comunque tantissimo. Due perle, tra tutte: "Libera", il pezzo col testo scritto da Vasco Brondi, che quando dice "e adesso mi perdono per la distanza e la paura, per la mia clinica dell'abbandono" sembra Tondelli cento per cento, e, soprattutto, "Ruggero". Chi dice che i TARM hanno fatto un disco pop non ha sentito "Ruggero", con quel testo tra forza e malinconia, quell'intro alla Pixies e quelle chitarre che sembrano il caricatore di un mitra.


Un altro disco che uscirà tra poco, precisamente il 22 aprile (data in cui ci sarà un bel concertino di presentazione alla Feltrinelli di via Appia) è UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di NICCOLO' FABI, che ha già pubblicato tre pezzi, uno più bello dell'altro, da questo nuovo lavoro.

Niccolò Fabi mi affascina davvero molto, è un artista che riesce ad essere fortissimo nella sua estrema delicatezza.


Mi viene in mente che se Nick Cave - che ha perso un figlio l'anno scorso come a Niccolò successe, seppur in circostanze totalmente diverse, qualche anno fa - riuscisse a trasformare quel dolore atroce in creatività come ha fatto Fabi, tirerebbe fuori dei capolavori totali.

Del resto, sto ascoltando ora nel film la voce di Cave (purtroppo doppiata) dire: "Tutti i nostri giorni sono contati. Non possiamo permetterci di essere inattivi. Agire su una cattiva idea è meglio che non agire per niente perchè anche la peggiore delle idee non emerge con chiarezza finchè non la sviluppi" e ho i brividi.


L'ultimo album che aspetto è CANZONI DELLA CUPA di VINICIO CAPOSSELA, rimandato a maggio per i problemi alle corde vocali che Vinicio ha avuto all'inizio di quest'anno.
Capossela è da sempre, per me, ricordo di emozioni e di follie "buone" cioè non dannose o distruttive ma creatrici di ricordi felici. La sua "Il pumminale", canzone che sarà nel nuovo disco e che lui aveva proposto in anteprima nel concerto del 21 dicembre scorso al Teatro dell'Opera, ha un video sospeso tra sogno e realtà, come quel theremin che porta alla mente fantasmi e mistero.
Spero di rivederlo presto dal vivo: la follia buona chiede di nuovo di uscire "nella luce di luna".




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