sabato 30 dicembre 2017

Ho pesato il cuore con entrambe le mani: cosa ricordare di questo 2017.

Non si dovrebbe far andare via nessuno senza salutare, figuriamoci un anno. Domani si chiude il 2017.
Per persone a me vicine è stato un anno difficile, per altre bellissimo.
Per me un po' tutte e due le cose. Nella mia vita ci sono state una nascita (la mia seconda nipote) e una morte (Grace, una persona speciale conosciuta in un posto speciale): è stato un anno intensissimo, di conquiste e fallimenti e se anche, in momenti come oggi, i secondi sembrano pesare più delle prime (chissà perché, per alcune persone, un chilo di male pesa più di un chilo di bene... forse perché, come diceva Julia Roberts a Richard Gere in una scena indimenticabile di "Pretty Woman", "E' molto più facile credere alle cattiverie, ci hai mai fatto caso?"), mi piace ricordare alcuni momenti artistici che hanno reso questo anno più bello, colorato ed emozionante.

Film: "La La Land"
Il mio film dell'anno è sicuramente il musical di Chazelle. Ne ho parlato nel primo post che ho scritto in questo 2017. Il piacere che provo riascoltando la sua splendida colonna sonora mi dice che, rivedendolo, mi commuoverebbe esattamente come la prima volta.



Libri: "Faremo senza" (Manu Larcenet) e "Fai uno squillo quando arrivi" (Stella Pulpo aka Memorie di una vagina)
Ho scelto due libri che non c'entrano assolutamente nulla l'uno con l'altro e che mi hanno colpito per motivi diversi. Il primo è un fumetto che ho comprato sulla fiducia (lo consigliava Zerocalcare, che ne ha curato la traduzione dal francese all'italiano) e che mi è piaciuto talmente tanto che l'ho anche regalato. E' una riflessione sulla vita e sulla crescita, profonda, spesso mesta ma acuta e profondissima. Qualcuno ha detto che non va letto se si è depressi: io, invece, penso che non ci siano controindicazioni, anzi, se sei giù, spesso hai voglia di non sentirti l'unico (ecco spiegato il perché dei reiterati ascolti di canzoni tristi da parte di molti di noi).



Mentre scrivo, mi rendo conto solo ora che forse Larcenet e Stella Pulpo una cosa in comune ce l'hanno: parlare, ognuno a modo suo, del significato del tempo che passa, di quanto sia importante "lasciar andare" perché, se non ti liberi del vecchio, il posto per il nuovo non si crea mai.
Leggo il blog di Memorie di una vagina sempre con piacere. A volte parla di sesso, specie da  quando è in partnership con dei siti "a tema" ma più in generale parla della vita in maniera schietta e onesta. Finché è stata single, mi sono spesso riconosciuta nei suoi racconti e comprare il suo libro è stato un po' un modo per ringraziarla. Valore aggiunto è il fatto che la storia che narra è corredata da una playlist che si può ascoltare su Spotify. Se un giorno scriverò un libro, già te lo dico Stella: ti copio l'idea :)



Canzoni: "Il conforto" (Tiziano Ferro e Carmen Consoli) e "Chakra" (Le Luci della Centrale Elettrica)





Il duetto tra Tizianone e la Consoli, in realtà, appartiene a un album uscito nel dicembre del 2016 ma l'ho apprezzato in pienezza solo nell'anno che sta per andare via, specie quando lo hanno cantato a Sanremo ed erano bellissimi IN TUTTO: il look, l'unione delle voci, i gesti, l'abbraccio finale.




Di "Chakra" non mi dimenticherò mai la prima volta in cui l'ho sentita: a mezzanotte, camminando su via del Corso per tornare a casa di ritorno dal concerto di Carmen Consoli all'Auditorium, nel momento stesso in cui l'album usciva e veniva messo su Spotify. Mi son dovuta fermare, io che cammino sempre a passo velocissimo per sentirmi più sicura, perché quella canzone era speciale, si capiva da subito, da quei libri di Lowen in cui anch'io ho cercato delle risposte a "quell'improvviso calo di tensione". Quando parte quel pezzo che dice "ti sogno spesso, nel sogno la città si sta per allagare, ti do' l'ultimo bacio sul portone e ti libero dal male... e mi liberi dal male" piango sempre, pure ora che scrivo, perché è proprio vero che ti sogno spesso perché dal male non mi libera più nessuno, faccio tutto io da sola.

Album: "Terra" (Le Luci della Centrale Elettrica)
Vasco Brondi, Vasco Brondi in tutte le salse. Le Luci della Centrale Elettrica è lui. C'è chi lo odia, io lo adoro, da sempre. Ha fatto un disco stupendo, quest'anno l'ho visto in tour tre volte, pure a Prato nell'indimenticabile serata in cui ha cantato prima degli amati Afterhours, ed ogni volta è stato emozionante constatare quanto è cresciuto artisticamente dagli esordi con "Canzoni da spiaggia deturpata".

Concerti: Eddie Vedder @Ippodromo del Visarno (Fi) e Nick Cave & The Bad Seeds @Kioene Arena (Pd)
Questo è stato, forse, l'anno in cui ho visto più concerti in vita mia e quelli che ho citato diventeranno quei ricordi leggendari con cui sfrantumerò i maroni alle mie nipoti... o forse, chissà, almeno una di loro mi dirà: "Dai zia, raccontami ancora di quando Eddie Vedder cantava e voi vi siete tutti girati verso la stessa direzione perché alle sue spalle scendeva una stella cadente" o "Raccontami di quando Nick Cave ha fatto salire tutti sul palco con lui ed ha abbracciato quel ragazzo del pubblico che si era alzato per farlo passare".





Buon anno, conosciuti e sconosciuti lettori! Grazie a chi c'è stato con me per vedere i film, ascoltare le canzoni, andare ai concerti. Viva la vita VERA! Nell'ultimo post dell'anno passato, mi auguravo di cambiar casa, di averne finalmente una tutta mia. Questo sogno non si è avverato, purtroppo sta nei fallimenti del 2017, ma statene certi, io non mi arrendo. Non fatelo neanche voi, qualsiasi sia il vostro sogno. Buon anno!!!

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