lunedì 22 ottobre 2018

Le cose belle.

"Ma dove si trova la felicità?", "Nei posti belli, nelle tovaglie di fiandra, nei vini buoni, nelle persone gentili".
Paolo Virzì, "La pazza gioia". 

Questa NON è una classifica, le cose belle son belle tutte:
  • Il ritorno del piumone
  • Il risotto con la zucca
  • Il nuovo cd del Muro del Canto, "L'amore mio non more", che è uscito venerdì scorso e sta fisso nei miei ascolti su Spotify - specie quelli all'alba mentre vado al lavoro - in attesa di comprare la copia fisica, possibilmente senza spendere 16 euro e spicci con Amazon o aspettare dieci giorni lavorativi (e pagare comunque 16 euro) per farselo spedire a casa da Feltrinelli perché NESSUN punto vendita a Roma l'ha ritirato ('sta cosa nun se po' sentì, a Roma poi...)
Per adesso, l'ascolto più entusiasmante è quello di "Cella 33", settima traccia che a me ricorda tanto il fomento di pezzi che giravano un tempo su Radio Rock (quella vera, quella bella degli anni '90) come "Vagabond" dei New Model Army. Io ci vedo tanto lo zampino del buon Giancane, al secolo Giancarlo Barbati, uno dei due chitarristi, perché lui si ascolta cose fantastiche che piacciono tanto anche a me come i Dropkick Murphys e, nel pezzo che vi ho citato, io ci sento parecchio di queste cose che ti cacciano a calci la malinconia. Quella poi torna ma intanto la mandiamo via così.


  • A proposito di Radio Rock, ho riscoperto FINALMENTE il piacere della radio che piace a me, quella fatta di zero chiacchiere e tanta, tantissima musica di tutti i generi, presentata con professionalità, competenza e tanto ammmore. Ho sentito con le mie orecchie il meraviglioso dj Prince Faster, felice come un bambino, lui che pupetto decisamente non è, aprire la programmazione di RADIO ELETTRICA, una web radio da pochissimo inaugurata ma per me già stra-consigliata. Trasmette in diretta dalle 9 alle 24 e io ho ritrovato un piacere che non provavo da anni, quello di tornare a casa per sentire la radio!!! Tra i suoi speaker, oltre a Prince Faster, che a Roma per decenni è stato sinonimo di grande radio e grandi serate, c'è gente come Claudia Mc Dowell e Gianpaolo Castaldo... se negli anni '90 adoravate Radio Rock e la radio fatta di piacionate e di "ma leggiamo i messaggi dei nostri ascoltatori" vi annoia terribilmente, non potete non collegarvi!
  • Manuel Agnelli: odio profondo - anche se, ovviamente, dietro c'è un'organizzazione di cui lui e gli altri membri degli Afterhours sono minimamente, se non per nulla, responsabili - per il fatto di esibirsi con gli After di martedì sera, cioè domani, all'Auditorium, dopo la proiezione con inizio ALLE DIECI DI SERA del docu-film sul loro concerto milanese del 10 aprile scorso (durata del film: un'ora e 40, rischio di tornare a casa alle tre di notte pressoché certo) ma tanta stima per riuscire comunque, al di là del sempre più patetico carrozzone di X-Factor, a prestare la sua voce e la sua immagine ad iniziative musicali di livello veramente alto, come la serata all'Angelo Mai di sabato scorso dedicata da Rodrigo D'Erasmo e Roberto Angelini a Nick Drake.
  • Fabio Magnasciutti: da me conosciuto per anni come "Fabio degli Her Pillow", amato perché bello, maledetto e amante dell'Irlanda, solo da quando realizzò i manifesti per il tour "Io so chi sono" degli Afterhours scoprii che di mestiere non faceva il cantante ma il disegnatore, che era un poeta e che era bravissimo (quando sono andata a farmi autografare il calendario che ha realizzato l'anno scorso per Greenpeace, ero talmente emozionata che gli ho dato del lei come se fosse uno stravecchio).
Venerdì 26 l'anima del poeta, quella del disegnatore e quella del cantante si incontrano nella cornice di Palazzo Merulana, dove saranno esposti in mostra i suoi bellissimi disegni e si esibirà col suo gruppo, gli Her Pillow. Non potendo fare a breve un biglietto per partire per l'Irlanda, mi andrò a sentire loro e so che sarà fantastico comunque (in attesa di quel biglietto aereo).


  • Ma a voi succede che i libri vi chiamino dalle bancarelle che si trovano in giro sui marciapiedi? A me sì.
L'ultimo è stato "Poesie per ragazze di grazia e di fuoco". Ho aperto il libro a caso e letto e una di queste poesie per strada e non so se sarà stata la grazia o il fuoco o tutti e due ma mi sono ritrovata a fare una cosa da fricchettona pazza e romantica: rileggerla ad alta voce, da sola, a casa, e mettermi a piangere per quanto era bella. Non vedevo l'ora di trascriverla QUI. 

MIODDIO MIODDIO MIODDIO
"Prendi quella cosa che è successa. Proprio a te.
Aprila come una rosa nascosta. Mettila davanti
al naso di qualcun altro. Lascia che ti dicano  
che hai ancora un buon profumo. Così 
buono. Lascia che la persona che ti ama 
sfogli i petali via dal burrone della tua ferita. Lascia che lei 
te li trasformi in punti. che faccia loro far di nuovo vela 
dentro il tuo cuore, come aeroplanini di carta. Perché 
quel pugno che ti pulsa dentro 
è ciò di cui sei sempre stata fatta, nonostante 
le tue dita appuntite di spine. Usale, adesso,
per strappare le lenzuola. Strappare la notte. 
Chi ha bisogno di dormire sotto un tale 
riparo o sopra tanta educazione? Squarcia il cielo. 
Lascia pure che cadano gli Dei. Quelli che potrebbero 
aver permesso che innanzitutto la cosa accadesse. 
Catturali nelle tasche. Catturali nel petto.  
Rimetti ogni Dio a posto 
nel tuo petto, Dio dopo Dio dopo Dio, Finché 
non ti sei conosciuta, Ancora. Ripeti.
Prendi quella rosa, quella che ti ferisce 
nella carne. Aprila e aprila e aprila. 
Lancia brandelli della tua cicatrice nell'aria 
come dello stramaledetto riso nuziale. O semini per uccelli.
Lascia che alcuni germoglino. In un giorno 
tanto nuovo e tanto verde, ti fanno male le caviglie 
dalla voglia di correre. Avanti 
E vacci incontro, al mondo, senza tutte 
quelle spine rossastre, quelle vecchie cicatrici, quelle cuciture strette 
sul tuo fianco. E noi, noi ci meraviglieremo della tua 
silhouette. Mioddio, diremo noi. Mioddio, mioddio, mioddio, mioddio, mioddio! 
Non corre come un fiore che si sfoglia?" 
Tara Hardy




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