domenica 19 maggio 2013

"Perchè è pazzo di gioia ed è l'uomo vivo" ovvero di come vinsi la partecipazione ad una cena col mio scrittore preferito

Ecco come una domenica qualsiasi può diventare un giorno speciale, ma speciale davvero.

Un gruppo di creativi che si chiama SOULFOOD ha organizzato una cena con STEFANO BENNI. 

Chi mi conosce, ma pure chi non mi conosce ma legge questo blog, sa che cosa sono per me i libri di Stefano Benni.

Requisito per partecipare alla cena, che sarà di circa 30 partecipanti, era (cito testualmente dalla pagina dell'iniziativa):
"Usare le parole. Sempre. Piuttosto che la forza. Ti chiediamo perciò di scrivere una semplice e-mail in cui spieghi PERCHE' vuoi partecipare alla CENA CARBONARA con STEFANO BENNI".

La mia mail la trovate qui sotto.
Venerdì sono alla cena con Benni.




La Tempestività:

Per me solo tempesta (e pane, parecchio), niente tempestività... so di questa iniziativa già da un pò di giorni, ne sono venuta a conoscenza tramite un annuncio pubblicato sulla bacheca facebook del gruppo nato intorno ai brunch di Rocksteria, ma, timorosa di lanciarmi anche solo nel propormi in questa "avventura", ci ho pensato e ripensato finchè mi son detta, di pancia (e non solo perchè si tratta di mangiare!): "Vai, almeno PROVACI!!!"

Lo Spirito:

Mi sono auto-incoraggiata pensando che, se fossi selezionata, avrei un altro ricordo bello (un'altra "foto di pura gioia", per citare uno dei miei gruppi preferiti) che mi farà da lampadina nei giorni meno brillanti e un'altra "pazzia buona" di cui racconterò a mia nipote, che nascerà tra 4 mesi.

Il Calore:

Il calore è connesso a tutto quello che i libri di Stefano Benni rappresentano per me. Incontrato per curiosità, come molti grandi amori, tra le pagine de "La compagnia dei Celestini", non l'ho più lasciato. 
C'è un periodo, che Benni stesso ha scritto, tratto dal mio preferito tra tutti, "Saltatempo", che più di ogni altro descrive quello che sono i suoi libri per me:
"Una notte verso l'una stavo tornando a casa e vidi la luce accesa. Sentii della musica...Improvvisamente il mondo mi sembrò più grande, il mio dolore restava lo stesso ma era un grano di polvere, un ciottolo levigato, e scivolava sul mare immenso dei sentimenti degli altri".

Ho amato talmente tanto queste parole che sono diventate la testa del mio blog, poco più di un anno fa.

Con i libri di Stefano Benni davvero il mio dolore è "scivolato sul mare immenso" delle parole con cui lui ha raccontato le sue storie.

Io non so se Stefano Benni sia il migliore: sicuramente, è lo scrittore che mi ha fatto sentire meno sola... questo potere, con me, ce l'ha solo la musica.

Colonna sonora per scrivere la mail: Live at the Folklore Center, Tim Buckley.

Nessun commento:

Posta un commento