mercoledì 14 maggio 2014

Sìnd a 'sta fèss: veloci consigli di lettura.

Se state leggendo qui e ci somigliamo nei gusti, questa sera potete aver fatto solo due cose: o siete andati al Circolo degli Artisti alla presentazione di "Pantera", il nuovo libro di Stefano Benni, o eravate troppo sfranti per qualsiasi attività extra-casalinga da effettuarsi dopo le 20.30 ed ora vi state chiedendo come è andata.

Io oggi non ce l'ho fatta a tirar fuori la mia parte "marinellac'è": sono tornata a casa senza passare per il Circolo, desiderando solo mojito e ciabatte per concludere la giornata (ovviamente, era improbabile che a casa mi si materializzasse davanti un mojito e infatti...).

Visto che ho saltato l'appuntamento col mio scrittore vivente preferito, mi piace comunque concludere questa giornata di metà settimana scrivendo AL VOLO qualche impressione sulle ultime 3 letture di questo periodo, perchè ho avuto il cul la fortuna di incappare in tre libri belli.


Due sono fumetti. 
Il primo è "NEVERMIND" di Tuono Pettinato. Me l'ha regalato un'amica che, evidentemente, ha saputo indovinare bene le mie preferenze :)
"Nevermind", come è chiaro già dal titolo e dalla copertina, è dedicato a Kurt Cobain. 
Fin dalla bella prefazione, intitolata "La malinconia è rivoluzionaria", scritta da Davide Toffolo, si capisce che è un libro veramente AFFETTUOSO, scritto e disegnato da chi quegli anni se li è vissuti sulla pelle e non solo di riflesso (ci sarà pure qualche vantaggio ad avere più di 30 anni eccheccavolo!)

Io, che ho amato tantissimo i Nirvana, che scrivevo i testi delle loro canzoni a margine delle pagine di tutti i libri che m'è toccato studiare negli anni '90, che ho ascoltato le loro CASSETTE - inclusi i bootleg - fino a far gracchiare il nastro, che mi ricordo benissimo dov'ero quando seppi che Kurt Cobain si era sparato (ero nella mia cameretta nel pensionato universitario dove ho vissuto i miei primi due anni romani ed ascoltavo la radio mentre facevo finta di fare ginnastica), ho trovato questo fumetto davvero emozionante e imperdibile soprattutto, ripeto, per chi coi Nirvana ripercorre un pezzo importante della sua vita.

A proposito di pezzi importanti della vita, ecco il secondo libro, sempre un fumetto: "CINQUE ALLEGRI RAGAZZI MORTI" di Davide Toffolo (ci ho pensato solo stasera al fatto che Toffolo c'entrasse pure col fumetto su Cobain).

L'ho comprato a metà prezzo in uno dei posti che amo di più a Roma, il seminterrato della libreria IBS, a via Nazionale, dove è stipato tutto l'usato (tranne i libri di musica, quelli sono al secondo piano) ed io passerei LE ORE a guardare dorsi, sfogliare, cercare dediche che non sono per me ma diventano mie nel momento in cui compro il libro su cui sono state scritte.

Il libro è bello, da usato un vero affare: è una storia a episodi (io ne conoscevo solo uno, quello che ha ispirato il musical "Cinque allegri ragazzi morti" che è arrivato pure a Roma quest'inverno) e, vi giuro, la sera mi mettevo a letto col piacere di accendere la luce e leggerla pezzo per pezzo, come facevo quando ero bambina e mi lasciavo coinvolgere dalle storie a puntate del "Giornalino", il giornale a fumetti che si vendeva all'ingresso delle chiese, negli anni '80, insieme a "Famiglia Cristiana". 
Non cominciate a storcere il naso perchè ho detto "chiese": il "Giornalino" era una figata totale ed io, pur nel mio desiderio consumistico da tipica bambina anni '80 di volere che i miei mi comprassero pure il "Corriere dei Piccoli" perchè conteneva spesso qualche regalino, mi rendevo benissimo conto che storie e disegni del "Giornalino" vincevano 10 a 0 contro quelli del "Corriere".


Datevi pace: se riconoscete questa copertina, la verde età è finita da un pezzo!!!


L'ultimo libro che suggerisco, sempre un mega-affare al reminder di IBS, è "FERMATI TANTO COSI'" di Matteo B. Bianchi.

Matteo, di cui ho letto con piacere tanti lavori, racconta, nel suo stile sempre pieno di garbo ma mai lezioso, la sua esperienza come obiettore (il libro è stato scritto al tempo - che sembra ormai preistoria - in cui ai maschi  over 18 toccavano o la leva o il servizio civile) in una casa-famiglia per bambini con problemi.

La storia è coinvolgente e consigliatissima a chi conosce dal di dentro la realtà del volontariato o, in generale, a chi non pensa che i problemi del mondo nascano e muoiano fin dove arriva il suo ombelico.

A me Matteo B. Bianchi piace anche per questo, per il fatto che mi sembra una bella persona, anche se non lo conosco "de visu".
Ha un blog assolutamente non auto-riferito, in cui scrive e consiglia spesso lavori di altri autori, conosciuti e meno conosciuti (gli sarò sempre grata per aver parlato benissimo de "Il tempo è un bastardo" fino a spingermi a comprarlo).

L'ultimo consiglio dal suo blog ha a che fare con una trovata davvero geniale, oltre che generosa: un autore, Simone Tempia, manda i suoi racconti GRATIS a chiunque gliene faccia richiesta, scrivendo all'indirizzo contemporaneoindispensabile@gmail.com

L'ultimo suo racconto, "La telefonata", ha un'introduzione di Antonio Rezza, un'illustrazione molto suggestiva in copertina ed un contenuto tra l'inquietante ed il malinconico, quindi mi piace. 
Come lo so? Ovvio, gli ho scritto :)

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