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mercoledì 20 luglio 2016

"La poesia è di chi gli serve": Afterhours @Rock in Roma, 19 luglio 2016

Nell'accingermi a scrivere il milionesimo report del mio milionesimo concerto degli Afterhours, mi sono chiesta: "A CHI GIOVA? A chi giova sentir parlare dalla stessa persona ancora dello stesso gruppo, delle stesse canzoni, con gli stessi toni più o meno enfatici?"

Io penso che possa servire a un po' di gente.

A chi si chiede se questo gruppo ha ancora qualcosa da dire dal vivo, dopo trent'anni e i mille cambi di formazione che hanno visto SOLO Manuel Agnelli rimanere al suo posto (del resto, non poteva mandarsi via da solo :), e la risposta è SI', hanno ancora MOLTO DA DIRE, energia da regalare, vibrazioni positive anche se l'ultimo disco è nato principalmente da un evento nefasto come la morte per malattia dell'Agnelli senior, papà di Manuel.



Come dicevo ad un amico, vederli tutti e sei così uniti e carichi sul palco, specie dopo che, nell'ultimo tour con la vecchia formazione - quello celebrativo di "Hai paura del buio?" - avevo intuito che ci fosse qualcosa che non andava, è bellissimo e regala l'effetto "lascio la mia vecchia fiamma storica e con la nuova mi diverto e scopo come un riccio" (fantastico se sei la nuova, un po' meno se ti tocca il ruolo di vecchia fiamma storica -_-)

Serve a chi, come me, pensava che canzoni come "Il mio popolo si fa" facessero schifo e invece dal vivo va alla grande, insieme a un'altra traccia stramba del nuovo disco, "Tra i non viventi vivremo noi", dove l'Agnellone si vede proprio che si diverte a indicare col dito il pubblico mentre canta col sorriso beffardo che ben conosciamo: "E' una madre piena di attenzioni il pubblico che abbiamo noi ma alla mamma non disobbedire o SARANNO GUAI".

Agnelli in versione "Cristo di Rio" nella foto di Pasquale Modica sulla pagina fb degli After


Parlare ancora degli Afterhours serve a chi pensa che fanno solo canzoni depresse, perché A) non è vero e nella scaletta di questo tour trovano posto due concentrati di positività come "Non è per sempre" e "Riprendere Berlino", B) non è da tutti riuscire a trasmettere ENERGIA con testi anche pesanti come "qui nell'aria puoi sentire quando è tardi per cambiare idea/troppo tardi per sentirmi nuovo/tardi per sperare/troppo tardi per cambiare ancora" ("Bungee Jumping"), "la testa è così piena che non pensi più/ti si aprono le gambe oppure le hai aperte tu" ("Ballata per la mia piccola iena") oppure IL CAPOLAVORO, l'apoteosi del pensiero afteriano e, forse, la loro più bella canzone di sempre, "Quello che non c'è" ("perciò io maledico il modo in cui sono fatto/il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco"), tutti pezzi RIGOROSAMENTE nella scaletta di questo tour.

Un ragazzo che conosco (ciao Michè), che ha partecipato ai bootcamp di X-Factor a Milano, mi ha raccontato che gli autori avevano chiesto al pubblico di intonare, per ognuno dei "giudici" del programma, un brano di successo. Tutti che cantavano il pezzo di Arisa, di Fedez o di Soler e pochissime voci imbarazzate quando è stato chiesto di cantare il ritornello di "Non è per sempre" perchè praticamente non la conosceva NESSUNO. Pazzesco.

Ecco, io credo che, se la partecipazione dell'Agnellone a X-Factor potrà servire a far capire che C'E' VITA musicale oltre alle cagat cose ignobili che spesso passano le cosiddette "radio commerciali", il mondo non potrà che arricchirsi di un po' di bellezza in più. Ognuno poi, della bellezza, ne fa quello che vuole, perchè come diceva Troisi nel capolavoro "Il Postino", "La poesia non è di chi la scrive: è di chi gli serve".

Note di colore:

  • Agnelli sbrocca sempre, con la consueta alterigia per la quale lo amiamo e lo detestiamo allo stesso tempo ma, al momento, lo sbrocco è di ispirazione salutista, visto che, alla quarta o quinta canzone, al microfono fa: "Ora però basta fumo, il fumo ha rotto il cazzo" :)))
  • Ditemi CHI E' il parrucchiere di Sky perchè l'Agnello ha perso completamente l'effetto infeltrito sulla lunga chioma, che ora splende morbida e con riflessi stupendi!!!


  • Niente nudità agnelliane, niente addominali DA PAURA al vento, anche se c'erano mille gradi e il concerto dura DAVVERO due ore abbondanti.


  • Per chi si sta chiedendo se sono andata all'after-show all'Angelo Mai: sì, ci sono andata, non è allegramente successo un cazzo, almeno fino alle tre e mezzo quando sono andata via, come già mi avevano preannunciato i gentilissimi organizzatori che avevo contattato per sapere se gli After avrebbero suonato qualche pezzo o meno. Eravamo un centinaio di persone e stavamo seduti tranquill a berci una birra nel giardino dell'Angelo, sotto la luna a cui mancava solo uno spicchio per essere piena.
  • Dellera ha giocato al dj, l'Agnellone si è avvicinato al nostro tavolo perchè c'era un tizio che abbiamo conosciuto lì che, per rimorchiarsi (invano) la mia amica più carina, gli ha chiesto se poteva domandarle LUI che lavoro facesse. Alla risposta della mia amica ("Lavoro in un centro anti-violenza"), lui fa: "Ecco, allora magari fatevi spiegare qualcosa da lei". 
Per essere uno che, quasi vent'anni fa, ha scritto una canzone che diceva: "Forse non è proprio legale sai ma sei bella vestita di lividi", TANTA TANTA STIMA.



giovedì 16 giugno 2016

Di quando Simon Le Bon era il mio Manuel Agnelli.

La settimana scorsa, martedì 7 giugno, sono stata al concerto dei DURAN DURAN, che apriva la stagione 2016 del Rock in Roma a Capannelle, dove - presumibilmente - tornerò il 19 luglio per il live degli Afterhours, e più di una persona mi ha detto: "Ma come, non hai scritto nulla di quella sera?"

Il problema è stato che mi sono resa conto che, a quel concerto, io non ero sola: io ero con la me stessa che, tra il 1984 e il 1987, è stata INNAMORATISSIMA dei Duran Duran, e di Simon Le Bon in particolare. 

Me ne sono accorta fin da quando, piazzato come secondo pezzo in scaletta, ho riconosciuto le prime note di "Wild Boys" ALL'ISTANTE, e l'ho avuto ancora più chiaro quando, sola tra millemila sconosciuti, non sono riuscita a frenare le lacrime sul penultimo brano, quella "Save a prayer" che, insieme a "Careless Whisper" di Geroge Michael, è stato il lento che ha visto il maggior numero di innamoramenti, più che altro vissuti nella mente, delle adolescenti e pre-adolescenti degli anni '80.

Su Save a prayer ho capito che io ero la donna di 42 anni che portava al concerto la se stessa bambina di trentadue anni prima, quella bambina che si innamorava della musica mentre aspettava di innamorarsi di una persona vera, e le dicevo: "Vedi? Ce l'abbiamo fatta, eccoci qui!!! Hai fatto bene a fidarti di me!"

Questa era una delle mie foto preferite dei tempi d'oro, nonché poster in allegato ad uno dei numeri di "Tutto musica & spettacolo", grande lettura dell'epoca.

E' stato il mio primo gruppo preferito, la prima musica "da grandi" che ho apprezzato (del resto, nell' 84 avevo 10 anni e tra le mie contraddizioni c'era che mi piacevano i primi masculi ma ancora giocavo con le Barbie). Collezionavo adesivi e ritagli con le loro facce, che all'epoca erano OVUNQUE, e ogni sera baciavo religiosamente il poster di Simon, facendomi due conti su quanti anni ci potessero ancora volere per incontrarci, fidanzarci e sposarci :)))

Al di là del fatto che scatenavano alla grandissima le mie prime tempeste ormonali, adoravo la loro musica. Su cassette pirata fatte spesso di registrazioni pessime, perché i miei erano contrari alla paghetta e NESSUN ADULTO si sognava di comprarmi un loro disco né io mi azzardavo a chiederlo per paura di sentirmi dire di no, ascoltavo e riascoltavo i loro pezzi e sapevo riconoscerli TUTTI fin dall'attacco. Mi emozionavo cantando con parole inventate, mi batteva il cuore, sentivo come una scossa alla spina dorsale... ero felice ma non si doveva troppo far vedere, perché sempre i mitici adulti mi prendevano per culo: non si poteva essere felici per 'ste cazzate!!!

Mio padre, mentre mi guardavo di contrabbando - sentendomi colpevole come neanche stessi guardando un porno a undici anni - le puntate di "Be Bop a Lula", il programma di Red Ronnie in cui si parlava spessissimo di loro, mi diceva: "Ma tu vuoi essere come quelle matte che urlano quando passano?". Mi guardavo bene dal dirgli che sì, avoja, io VOLEVO ASSOLUTAMENTE essere come loro, volevo essere quella che gridava più di tutte, hai visto mai Simon si girasse e mi notasse nella folla, ma mi vergognavo e non dicevo niente o mentivo spudoratamente.

Ieri Manuelone e tutta la nuova/vecchia formazione degli Afterhours, con cui sta girando per promuovere il nuovissimo Folfiri o Folfox (di cui, prima o poi, si decideranno a pubblicare la mia recensione su Shiver) erano alla Feltrinelli di via Appia a farsi intervistare e a suonare qualche pezzo.

Per motivi non legati alla loro presenza, ero in zona già dalle quattro e mezzo del pomeriggio, e loro avrebbero suonato due ore dopo. Mi son detta: "Eh ma che son matta, che vado COSI' PRESTO a piazzarmi lì, come una scema, due ore prima?" ma poi mi sono risposta che sì, se voglio io posso fare anche queste cose e non sono matta, voglio solo essere felice.

Mi son seduta, tanto a quell'ora c'era talmente poca gente che si scialava coi posti, mi son vista pure le prove (rigorosamente fatte senza il buon Agnellone superstar - in più mancava Xabier, che uno del pubblico dietro di me ha definito "quello basso" :)))), intervista, showcase di cinque pezzi ("Ti cambia il sapore", "Nè pani nè pesci", "L'odore della giacca di mio padre", "Padania" e "Non voglio ritrovare il tuo nome"), autografi sul ciddì e foto di rito, per i quali - data la mia pole position - sono stata tra le prime sei persone ad accedere al cospetto dell'Agnello e dei suoi e mi son sentita una totale privilegiata, visto che, alla fine, c'era talmente tanta gente che qualcuno si sarà fatto fare l'autografo e scattare la foto la sera alle 11 -_-

Tutto questo per dire, specialmente in questo periodo in cui sono circondata di amiche e conoscenti che sono tutte dee della fertilità mentre io non riesco a beccare non dico un partner fisso ma almeno uno che non sparisca senza spiegazioni dall'oggi al domani lasciandoti in un mare di lacrime, AMATE le passioni dei vostri figli e nipoti. Seguitele e, anche se non le capite, per lo meno non ostacolatele e non deridetele. Quello che oggi a voi sembra buffo o incomprensibile, per loro E' VITA e, chissà, quando saranno grandi e la vita li prenderà a martellate, è ricordarsi delle passioni che li aiuterà ad attingere ossigeno e nutrimento... e poi, oh, molto probabilmente un sacco di nerdoni che negli anni '80, da ragazzini, sono stati presi per il culo perché passavano i pomeriggi smanettando sulla loro console Amiga, adesso lavorano per Steve Jobs e sorseggiano i loro cocktail in una villa con piscina.

Foto dei Duran Duran scattate al concerto di Milano il 12 giugno da un'amica di mia cognata Laura che era lì, e che son belle perché, anche da lontano, mostrano bene i visual STUPENDI che hanno corredato il concerto in tutte le date del tour, e foto afteriane mie.



















































martedì 7 giugno 2016

In ferie per FARE TARDI e RACCONTARE: come è andata ieri al Maxxi con Agnelli e D'Erasmo (Rep.Idee, 6 giugno 2016)

Tra le persone che lavorano negli uffici, al finire di ogni estate, c'è sempre il tale che dice: "Ah no, io l'anno prossimo le ferie me le prendo a giugno e ad agosto lavoro, tanto ad agosto non si fa un cazz si lavora molto meno".

Molti lo dicono, io quest'anno l'ho fatto davvero: mi passerò tutto agosto in città a lavuràr (amici lontani che leggete il blog, venitemi a trovare :) e mi sono messa in ferie in questo periodo.

Scelta STRATEGICA, altrimenti avrei avuto SERIE difficoltà a partecipare ieri sera all'incontro-intervista-mini concerto con MANUEL AGNELLI e RODRIGO D'ERASMO degli Afterhours, che si sono allegramente intrattenuti con 150 temerari fan avventuratisi fino al museo Maxxi alle undici di un lunedì sera solo per loro!!!




Pensavo di andar sola e di tornarmene, sempre sola, di notte, in una rocambolesca avventura verso la via di casa, sospesa tra il desiderio di chiamare un taxi - come farebbe qualsiasi persona normale - e la voglia di mostrare il braccino corto e farmi millemila chilometri a piedi fino al primo bus notturno disponibile. Invece non solo non ero sola ma ho conosciuto una simpatica ragazza (ciao Valeria!) che mi ha gentilmente mandato le foto che vedete in questo post ed ho pure rimediato un passaggio da persone che non immaginavo di incontrare (grazie Lucilla e David).

Passato il momento "ciao mamma, ringrazio il mio pubblico", vi dico in breve che l'incontro è durato circa un'ora e venti, tra intervista e live.

Sparo al volo un paio di critiche alla Carla & Enzo, raccontando che l'Agnello indossava un'inguardabile camicia nera TRASPARENTE, a mò di rockstar glam anni '70, con solo la pettorina non di velo, e che D'Erasmo sembra aver ceduto al fascino (?) della tinta per capelli, che sugli uomini - pure i più i fighi (e D'Erasmo si difende bene) - fa subito l'effetto Gianni Morandi.

L'intervista, dal tema "Perchè il rock deve essere pericoloso", era condotta dal giornalista Luca Valtorta: è stata interessante e ha toccato vari temi, anche se, quando hanno parlato della storia di X-Factor (ormai lo sa pure mia madre che l'Agnellone sarà tra i giudici dell'edizione in onda su Sky da settembre), sono state ribadite una serie di posizioni che continuo a trovare non condivisibili su quali siano gli strumenti per portare al grande pubblico bellezza, cultura e lotta alla banalità.



Trovate una serie di estratti video della serata sulla pagina fb di La Repubblica XL.

Quello che non troverete, credo (non ho visto proprio TUTTI TUTTI i filmati), è il sorriso sornione dell'Agnello mentre raccontava che, secondo lui, scendere dal palco e prendere a mazzate uno che ti insulta è un segno di rispetto (e lui ha avuto un periodo in cui, di questi segni di rispetto, ne ha elargiti parecchi :) o di quando ha riportato l'episodio di un vecchio concerto, ai tempi dell'uscita di "Non è per sempre", quando terminavano il set con lui che si buttava dal palco di spalle in stage diving cantando Posso avere il tuo deserto, ed una tipa del pubblico, trovandoselo a lato, gli tirò giù la lampo del PANTALONE DI PELLE (madonna, il boschetto della mia fantasia in quel momento...) estraendo il pacco-dono con fare aggressivo. Lui se ne liberò con una gomitata, decidendo di non fare mai più stage diving e privando una buona parte della popolazione femminile - e anche una fetta di quella maschile - di un momento che poteva essere PARECCHIO interessante.

Messi da parte momenti scherzosi e non, il set musicale è stato BELLISSIMO, potente e intenso, a riconferma che ci sono pezzi che puoi sentire 365.000 volte ma che continuerai a trovare sempre stupendi, perché fanno parte della storia della tua vita.

Personalmente, la decisione di Agnelli e D'Erasmo di suonare una versione da lacrime di "Pelle" seguita subito dopo da "Non voglio ritrovare il tuo nome", mi ha fatto ripensare a come davvero, nella vita, certe volte è così EVIDENTE che il caso non esiste, visto che  questi due pezzi sono la colonna sonora PERFETTA di alcune vicende degli ultimi sei mesi della mia vita.

Tra vecchie perle, come una "Male di miele" forte come se la suonassero in dieci anziché in due, hanno trovato spazio anche tre pezzi del nuovissimo "Folfiri o Folfox", che esce questo venerdì.



Appuntamento per tutti i fan mercoledì prossimo, 15 giugno, alle 18, per lo showcase di presentazione del disco alla Feltrinelli di via Appia, e sulle pagine virtuali di Shiver Webzine, per la quale ho il piacere e l'onore di recensire questo lavoro di cui leggerete a breve le mie impressioni.


Set list:

  1. Ti cambia il sapore
  2. Male di miele
  3. L'odore della giacca di mio padre
  4. Pelle
  5. Non voglio ritrovare il tuo nome
  6. Padania
  7. Bye bye Bombay

venerdì 8 aprile 2016

Mi fai sentire una canzone? Una bella...

Venerdì solitario ma non triste, ad aggiornare questo blog che da un mese non riceve cure, mentre in tv, su Rai 5, mi scorrono vicine le immagini di "20.000 days on Earth", il film dedicato a Nick Cave che avevo visto un anno e mezzo fa in un cinema a Milano.

Piccoli aggiornamenti al volo: ci sono molti interessanti concerti in programma per i mesi a venire (si vede che è arrivata la bella stagione) ma l'unico per il quale ho preso il biglietto in prevendita (son posti numerati, quindi ha un senso anche se mancano quattro mesi) è STAZIONI LUNARI, un fantastico mischione che vedrà sullo stesso palco, il 12 luglio, Carmen Consoli, Max Gazzè, Brunori SAS e gli ex CSI Canali, Maroccolo, Magnelli e Zamboni, accompagnati dalla grazia di Ginevra Di Marco.



Vi informo che la Cavea dell'Auditorium Parco della Musica, location dell'evento, ha SOSPESO qualsiasi forma di sconto  (tesserati Arci, Bibliocard e altro) al botteghino, quindi se andate fino lì, come ho fatto io, vi sarete giusto fatti una passeggiata. Al limite, se andate entro il primo maggio, vi vedrete gratis la mostra fotografica PANTONECROPOLIS, che, tra gusto del macabro e genialità, indaga il rapporto tra città e cimiteri (avoja ad arrivà le belle giornate, un certo gusto per il dark side mi resta sempre).

Cimitero monumentale di Milano

Un evento che attendo con molta curiosità è l'uscita dell'album nuovo degli AFTERHOURS, il 10 giugno, a cui seguirà un tour che tocca Roma, precisamente Capannelle, il 19 luglio (lì non credo serva prendere il biglietto in prevendita perchè lo spazio è davvero immenso).

Considerato che li davo per spacciati da un pezzo, specie dopo l'uscita dal gruppo di Prette e Ciccarelli, è ovvio che il mio interesse sia alto, anche se aver letto (fonte Rockol) che il disco esce per l'etichetta Universal - una major, precisamente la stessa per cui era uscita quella gran cagat gran brutta cosa (ma alla quale io voglio tanto bene) de "I milanesi ammazzano il sabato" - mi lascia non poco perplessa, specie dopo le mille menate  su quanto fosse bello essere liberi e indipendenti dalle case discografiche brutte e cattive che l'Agnello aveva sparso nelle interviste rilasciate all'uscita di "Padania".
Che dire... speriamo che non vinca quella valigetta che lo tiene ben legato alla realtà.


In realtà, mentre aspettiamo la novità afteriana, altri album allietano o stanno per allietare la nostra primavera.

Uno è INUMANI dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, che domani suonano all'Atlantico, un cacchio di posto dove, se non hai la macchina, ti devi fare il ritorno verso il bus più vicino camminando per un chilometro e mezzo tra le mignotte che popolano la Colombo di notte. Per carità, sempre meglio che una giornata in Parlamento, ma da sola non penso sia il massimo quindi, se non trovo un passaggio, soprassiederò. Peccato perchè il disco è BELLISSIMO o, per lo meno, a me è piaciuto un sacco, meno di "Nel giardino dei fantasmi" ma comunque tantissimo. Due perle, tra tutte: "Libera", il pezzo col testo scritto da Vasco Brondi, che quando dice "e adesso mi perdono per la distanza e la paura, per la mia clinica dell'abbandono" sembra Tondelli cento per cento, e, soprattutto, "Ruggero". Chi dice che i TARM hanno fatto un disco pop non ha sentito "Ruggero", con quel testo tra forza e malinconia, quell'intro alla Pixies e quelle chitarre che sembrano il caricatore di un mitra.


Un altro disco che uscirà tra poco, precisamente il 22 aprile (data in cui ci sarà un bel concertino di presentazione alla Feltrinelli di via Appia) è UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di NICCOLO' FABI, che ha già pubblicato tre pezzi, uno più bello dell'altro, da questo nuovo lavoro.

Niccolò Fabi mi affascina davvero molto, è un artista che riesce ad essere fortissimo nella sua estrema delicatezza.


Mi viene in mente che se Nick Cave - che ha perso un figlio l'anno scorso come a Niccolò successe, seppur in circostanze totalmente diverse, qualche anno fa - riuscisse a trasformare quel dolore atroce in creatività come ha fatto Fabi, tirerebbe fuori dei capolavori totali.

Del resto, sto ascoltando ora nel film la voce di Cave (purtroppo doppiata) dire: "Tutti i nostri giorni sono contati. Non possiamo permetterci di essere inattivi. Agire su una cattiva idea è meglio che non agire per niente perchè anche la peggiore delle idee non emerge con chiarezza finchè non la sviluppi" e ho i brividi.


L'ultimo album che aspetto è CANZONI DELLA CUPA di VINICIO CAPOSSELA, rimandato a maggio per i problemi alle corde vocali che Vinicio ha avuto all'inizio di quest'anno.
Capossela è da sempre, per me, ricordo di emozioni e di follie "buone" cioè non dannose o distruttive ma creatrici di ricordi felici. La sua "Il pumminale", canzone che sarà nel nuovo disco e che lui aveva proposto in anteprima nel concerto del 21 dicembre scorso al Teatro dell'Opera, ha un video sospeso tra sogno e realtà, come quel theremin che porta alla mente fantasmi e mistero.
Spero di rivederlo presto dal vivo: la follia buona chiede di nuovo di uscire "nella luce di luna".




martedì 23 febbraio 2016

Torno in chiesa ma solo per te: impressioni a caldo su "An evening with Greg Dulli" (e Manuel Agnelli), Chiesa Metodista di Roma, 22 febbraio 2015

Poche righe per buttar giù qualche impressione, a meno di 24 ore passate dal termine del concerto di ieri alla Chiesa Metodista di via XX settembre, prima che i ricordi si facciano più sbiaditi e confusi.

Di confusa, ieri, bastavo già io: ero talmente in palla, per questo concerto desiderato DA MESI (con gli amici con cui ero, avevamo comprato i biglietti in prevendita A OTTOBRE per avere la certezza di non restare fuori), che - dopo aver spiegato a mezza Roma dove fosse 'sta chiesa, visto che ci ero già stata due volte per altri concerti - non so come nè perchè ma mi sono ritrovata alla fermata di metro sbagliata (Barberini invece che Repubblica), chiedendomi, in stato di agitazione mentre gli altri si domandavano che fine avessi fatto, "Barberini? Che diavolo ci faccio a Barberini?" -__-

Intanto vi dico: seguite il calendario degli eventi della rassegna UNPLUGGED IN MONTI e, se beccate un artista o un gruppo che suona nella location della Chiesa Metodista e anche solo minimamente vi incuriosisce, ANDATECI, saranno soldi spesi benissimo! Luogo massimamente suggestivo (qui ne avevo parlato a proposito del primo concerto - Blixa Bargeld e Teho Teardo - che ero andata a sentirci, due anni fa) e con un'acustica pazzesca: Manuel Agnelli ha suonato in parte da solo e in parte accompagnato da Rodrigo D'Erasmo, violinista degli After, e Greg Dulli sia da solo che con accompagnamento da due a quattro elementi e, in ciascuno dei casi, il suono arrivava talmente PIENO che sembrava di trovarsi di fronte ad un'orchestra!!!

In passato, avevo visto la gente dentro piuttosto stipata, cioè chi arrivava tardi restava in piedi in fondo alla navata. E' vero che a 'sto giro, nonostante il mio stato confusionale, sono arrivata prestissimo ed ero seduta su di una panca parecchio avanti, ma mi è sembrato che, nonostante il sold-out annunciato da tempo, si stesse belli comodi e non ci fosse praticamente nessuno in piedi.

La scaletta "agnellata" è stata quella che vi elenco di seguito:
  • State trooper (cover Bruce Springsteen)
  • Ballata per la mia piccola iena
  • Male di miele
  • Lilac wine (cover Nina Simone, conosciuta anche perchè rifatta da Jeff Buckley)
  • Non è per sempre
  • Bye bye Bombay
  • Pelle
  • Quello che non c'è
foto del concerto e della scaletta di Rosalba C.

Inizio puntuale del live alle 20.30 (che dio li benedica), Manuelone e Rodrigo hanno suonato per 3/4 d'ora. Per me potevano andare tranquillamente avanti altre due-tre ore ma che dobbiamo fare... il loro era un opening e la vita è difficile.

Live acustico ma atmosfera elettrica, è stato bellissimo ed erano entrambi in gran forma, musicale e fisica.

Dulli era in forma musicale ma non fisica: tornato cicciobombo come e più di un tempo, resta comunque un fuoriclasse della musica. Io non conosco bene la sua produzione musicale ma uno degli amici che erano con me, che lo segue da sempre, ha detto che è stato un concerto stupendo.


Ha suonato e cantato in maniera coinvolgente, con un bel feeling col pubblico e coi musicisti (incluso l'amico Agnelli, con cui ha duettato sulle note di "La vedova bianca", che lui e l'Agnello hanno reso "My time has come" in un vecchio lavoro di Dulli coi Twilight Singers).


Greg Dulli è soprattutto un uomo spiritoso: sul banchetto del merchandising, dove lui, a dieci minuti dalla fine del concerto, si è intrattenuto amabilmente col pubblico a chiacchierare e firmare autografi, troneggiava una maglietta con su scritto: "Who the fuck is Greg Dulli?" (tradotto sarebbe più o meno "Chi cazz'è Greg Dulli?").
Con quella addosso, oggi ho dato il buongiorno agli utenti del posto dove lavoro all'alba ogni mattina, certa che conoscano l'inglese come io conosco il russo.

Quella di ieri era l'unica data italiana del tour... chissà se, nelle altre date europee, sul banchetto del merch c'era la maglietta con su scritto "Who the fuck is Manuel Agnelli?"... Manuel, non leggerai mai queste righe ma, se per puro caso succedesse, non te la prendere: una risata è l'unico modo efficace che conosco per combattere il mio modo di morire sana e salva dove m'attacco.

lunedì 26 gennaio 2015

Hai presente quando...

Hai presente quando un rapporto importante si sfilaccia? Quando qualcuno ti fa star male profondamente e tu ti dici: "No, basta, non mi interessa più niente di lui/lei, che si fotta, ognuno per la sua strada" e poi, invece, ci pensi sempre, ti tornano in mente tutti i bei momenti e le mille cose fatte insieme... ti chiedi cosa fa e con chi sta ("quando fai la spesa cosa comperi, di che colore hai colorato i mobili..."), stai lì a guardare il cellulare 360.000 volte sperando in una chiamata che non arriva, ti dici: "Forse ci possiamo vedere almeno un'ultima volta..."...

Cosa fare in casi simili?



AGIRE... ed è sull'onda di questa spinta emotiva che ho rotto il porcellino-salvadanaio e mi son comprata il biglietto per andare a vedere gli AFTERHOURS all'Auditorium Conciliazione, questo sabato. Do a loro la possibilità di stupirmi in bene con la nuova formazione e a me stessa quella di ripensare col sorriso ad un verso della loro Strategie che dice: "Puoi non assaggiare per veder se il gusto se ne va o ti devasta, ti devasta il prezzo che si ha".

Mi stupiranno in male? 'Sti cavoli, ho speso quanto il ticket per una visita medica ma di sicuro mi gioverà di più :)

Di sicuro, mi ha giovato all'umore la giornata di venerdì scorso, 23 gennaio, passata lontano da un lavoro che non amo e in giro per Roma sulle orme di un altro mio grande amore musicale, finalmente ritornato sulle scene: CARMEN CONSOLI... è stata silente per cinque anni, adesso, col disco nuovo in promozione, è praticamente OVUNQUE :)

Al mattino, ero tra coloro che avevano mandato la mail per partecipare come pubblico alla trasmissione di Max Giusti su Radio 2, dove lei era ospite (qui il podcast per riascoltare la puntata, che ho scoperto quella mattina stessa non essere in diretta).

Siccome ogni mail dava diritto ad un unico ingresso e gli ingressi avvenivano ad estrazione, a far la fila per entrare a via Asiago eravamo tutti "singoli", nessuno aveva l'amico o il conoscente con cui parlare, ed è stato divertente presentarsi e scambiare battute con un gruppo di fan per niente esagitati (oddio, c'era pure il ragazzo venuto apposta DA AVELLINO ma vabbè, era tranquillo) e molto ironici e divertenti.

Max Giusti è stato un pò una sorpresa: non lo trovo particolarmente simpatico ma col pubblico è stato gentile, in più pensavo che non sapesse un tubo della Consoli invece ha commentato "In bianco e nero" (unico pezzo eseguito dal vivo - mestizia infinita) raccontando che è una canzone che lo commuove sempre, perchè lo fa pensare ad una foto dei suoi genitori giovani con lui bambino, scattata sulle rive del lago in un giorno spensierato di una stagione difficile per la sua famiglia. Mi piacciono le persone che condividono ricordi ed emozioni!

La Consoli ha fatto un'intervista carina, anche se, come dicevo, in questi giorni è su un milione di radio e, ad un certo punto, le cose dette si ripetono MA ha cantato dal vivo solo "In bianco e nero" (qui il video dell'esibizione) e, soprattutto, è stato impossibile avvicinarla, sia prima che dopo la trasmissione, perchè il suo staff le creava un muro intorno e c'erano persino i vigilantes della radio che impedivano di fare foto... un clima un pò da gestapo, decisamente non amichevole a fronte di un pubblico di neanche 100 persone, caloroso ma rispettoso e con un sacco di teste bianche... ammazza come siamo invecchiati, in cinque anni :)))

Poco male, a pomeriggio c'era la presentazione del disco col live in Feltrinelli: niente chiacchiere, solo musica dal vivo!!!


E' stata una prova "muscolare": con tutto che si accedeva al fronte-palco (palchetto) solo con il pass che davano a chi aveva comprato il cd in quel punto vendita, eravamo UN BOTTO.
 All'uscita del negozio - non scherzo - c'erano le camionette della polizia... roba che manco ai concerti dei 99 Posse -__-

La libreria, che - chi la conosce, lo sa - non è certo piccola, era pienissima... io e l'amica Raffa ci siamo fatte venire le vesciche per la lunga attesa in piedi ma il live è stato intenso al punto giusto.



Cinque pezzi: "Ottobre", "Sintonia imperfetta", "La signora del quinto piano", "L'abitudine di tornare" e "Parole di burro"... era bello sentirci tutti assieme cantare a squarciagola "Conquistami, inventami, dammi un'altra identità" ma ancor più tenero era sentire il pubblico (non io, che il cd l'ho ascoltato, per ora, solo un paio di volte) cantare già le canzoni dell'ultimo disco, che venerdì contava solo tre giorni di vita.


Come mi avevano detto già le amiche che l'avevano vista qualche giorno prima allo show-case alla Feltrinelli di Milano, Carmen Consoli sembra davvero felice di essere tornata in scena, quando ha cantato, quando ha sorriso, quando ha raccontato divertita di quale sia la spiegazione del ritornello de "La signora del quinto piano" (è ispirato ad una conta).

La giornata si è conclusa con la foto di rito e l'autografo sul ciddì MA io mi ero portata dietro la stampa del post che avevo scritto, mettendoci dentro un bel pezzo di cuore, quando aveva compiuto 40 anni, nessuno sapeva quando e se sarebbe uscito un suo nuovo lavoro ed io avevo chiuso scrivendo "Sento che ancora, in qualche modo, ci incontreremo".

Gliel'ho data, dicendole "Questa è una cosa che ho scritto per te quando hai compiuto 40 anni, siamo nate nello stesso anno". Lei mi fa: "Ma è per me o la devo autografare?", io "E' per te se la tieni". Si è guardata intorno, non aveva neanche un tavolino di fronte e c'erano millemila persone in fila per foto e autografo. Mi ha detto: "Il foglio te lo ridò però voglio leggere... come ti trovo?"... mi veniva talmente da ridere :)))

Vabbè, per farla breve mi ha fatto dettare l'indirizzo del blog al cellulare della ragazza del suo staff che faceva le foto... io non so se Carmen Consoli leggerà mai davvero Marinellac'è ma sul serio, in quel momento, ho pensato che lo stato d'animo con cui lei 18 anni fa scrisse "Confusa e felice" apparteneva un pò anche a me.


mercoledì 26 marzo 2014

Ognuno rende meno duro a modo suo il ritorno al quotidiano

Con queste poi la smetto con gli Afterhours, giuro (ci credete tutti, lo so):
  • è uscita su Shiver Webzine la recensione collettiva di HAI PAURA DEL BUIO? a cui avevo fatto cenno nel mio post di ieri.
Nel bene e nel male, sono d'accordo con meno della metà dei pareri espressi dagli altri recensori ma trovo l'introduzione molto "sentita" e che l'esperimento sia originale quindi lodi lodi lodi all'iniziativa.
Non siate pigri: scorrete e troverete il mio pezzetto di recensione (la mia canzone è "Lasciami leccare l'adrenalina" rifatta da Finardi).
Se qualcuno volesse dire la sua, mi farebbe piacere :)
  • domani pomeriggio, 27 marzo, gli After presentano il disco alle 18 alla FELTRINELLI di Via Appia... prevedo un DELIRIO di fan giovinetti, dato l'orario pomeridiano... io, una volta tanto, ringrazio il fatto di avere un lavoro di merda ma da cui stacco presto!!!

  • l'Angelo Mai ha ancora i sigilli ed il concerto dei MASSIMO VOLUME, che si doveva tenere lì domani sera, è RIMANDATO a data da destinarsi. La domanda, quindi, è: cosa fanno gli Afterhours domani sera a Roma mentre aspettano di esibirsi il giorno dopo all'Orion????????


martedì 25 marzo 2014

Un congegno che (ancora non) si spegne da sè: Afterhours @Alcatraz, Milano, 24/03/2014

Scrivo sul treno di ritorno per Roma, fresca di emozioni per la serata di ieri all’Alcatraz di Milano. Sono partita per 4 giorni portandomi dietro il mio pesantissimo portatile preistorico, scrivendo all’andata per Shiver, che sta per pubblicare un pezzo “collettivo” in cui ogni recensore ha un brano della versione reload di “Hai paura del buio” (il mio è la MERAVIGLIOSA cover che Eugenio Finardi ha realizzato per “LASCIAMI LECCARE L’ADRENALINA”).
Adesso invece, sulla strada verso casa, inganno il tempo scrivendo del concerto di ieri, mentre sono in un vagone di Italo pieno di pensionati gajardi in gita, che chiedono al controllore la password per l’adsl del treno e si scattano le foto tra loro coi cellulari
Puntuali come solo dei milanesi possono essere (“L’inutilità della puntualità” resta, però, un bel pezzo del loro passato J ), alle 21.30 (l'orario riportato fuori dal locale) gli After hanno iniziato lo show. Poche sorprese per chi, come me, aveva letto avidamente i resoconti delle date precedenti di questo tour: inizio con completi ed occhialoni anni ’70 (massima stima per l’aplomb dei nostri sul palco, mantenuto anche coi MILLEMILA gradi dell’Alcatraz), inquietanti maschere di Pluto come ai tempi d'oro (Ciccarelli che suonava fomentatissimo mentre gli ondeggiavano le orecchie da cane era uno spettacolo!!!).
Questo look è stato mantenuto per tutta la prima parte dello spettacolo: la riproposizione per intero, brano dopo brano nell'ordine del disco, di “Hai paura del buio”. 
Pubblico caldo, pogo sì ma non da massacro... forse è stato giusto un po’ più “hard” mantenersi in equilibrio quando sul palco è arrivato NIC CESTER, che per cantare la cover di “VELENO”, si è sporto parecchio dal palco J
Musicisti tutti concentratissimi, “PELLE” da brividi, cantata da Manuel al piano con un’intensità che è difficile mantenere dopo migliaia di esecuzioni (ma lui ce l’ha fatta), chiusura della prima parte del concerto affidata al duetto con RACHELE BASTREGHI per “MI TROVO NUOVO” (una versione che gli estimatori dei Baustelle troveranno chic e i detrattori “bella senz’anima”, se non proprio artefatta).
Uscita e rientro dal palco: codini e vestitini da bimba, fan di sesso femminile che continuavano ad urlare "Siete bellissimi" senza alcuna ombra di ironia (e devo dire che la scelta del vestitino senza maniche da parte dell'Agnello - con visione del bicipite DA PAURA - non mi sembrava servisse solo a farlo star fresco ma fosse, piuttosto, un invito a "lasciami leccare il testosterone"!!!)
Tre pezzi tratti dal passato remoto afteriano, quello degli inizi del cantato in italiano, con "GERMI",  "SIETE PROPRIO DEI PULCINI" e "PLASTILINA", nuovo cambio d'abito, stavolta un sobrio nero per tutti, e siamo arrivati al presente.

grazie a Laura, che è riuscita a scattare una fotina anche nel delirio!

La scelta dei pezzi, tutti tratti da "PADANIA" ("Spreca una vita", "Costruire per distruggere","So chi sono" e, appunto, "Padania"), mi ha molto colpita.
In alcuni momenti, forse per contrasto con l'energia di tutta la parte precedente, mi sono sembrati addirittura un pò "funerei", come se si stesse decretando la morte di una parte della vita e in particolare le parole "diventa ciò che sei... diventa ciò che sei... adesso sei un uomo" erano da una parte bellissime e dall'altra tremende, della serie "non c'è più tempo da perdere", un incitamento ma anche una fonte di ansia rispetto ad un'urgenza non più rimandabile.
Chiusura affidata a "TELEVISIONE", l'outtake ricantato su disco da Cristina Donà (che sul palco dell'Alcatraz sarebbe stata una graditissima sorpresa) e poi saluti. Non un saluto corale ma l'abbandono del palco ad uno ad uno da parte dei sei musicisti. Anche questo mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca, nonostante il bellissimo concerto, perchè mi ha fatto pensare a singole entità e non ad un insieme coeso (ma forse sono stata troppo "viziata" da recenti esibizioni - una per tutte, quella del Muro del Canto al Black Out (qui il mio report, di cui vado molto fiera :) ) - in cui i componenti per tutto il tempo mi sono sembrati VERAMENTE uniti).
Stamattina, al risveglio, ho letto che dopo il concerto c'è stato un aftershow dei nostri al "75 Beat", dove ieri suonava l'ottimo HUGO RACE, ed ho pensato che sarebbe stato splendido essere anche lì, anche se un trio di fan formato da una mamma di una bimba di sei mesi che attendeva a casa col papà, una prof in servizio alla prima ora ed una giramondo col treno prestissimo può essere già felice così.

Per chi andrà alle prossime date del tour: sappiate che il banchetto del merchandising riserva delle gustose chicche (ed anche prezzi onesti :)

giovedì 12 settembre 2013

"Puoi quasi averlo, sai"... ma togli pure quel "quasi": appuntamenti fra il 13 e il 15 settembre

Reduce dall'incontro di presentazione per il festival "HAI PAURA DEL BUIO", ieri in Feltrinelli, dove la cosa più memorabile è stata il sorriso sornione dell'Agnellone mentre diceva "Preparatevi... vi romperemo il culo" (sempre un poeta!!!), mi è arrivata oggi pomeriggio una di quelle notizie che ti svoltano la giornata (e un pò anche tutto il periodo): il mio primo ACCREDITO STAMPA (stampa perchè poi dovrò scrivere)!!! E per il festival promosso dagli AFTERHOURS!!!


Chi mi vuol bene sa quanto significhi per me una cosa del genere.
L'ho desiderata, cercata, mi sono attivata perchè diventasse realtà... spero di ringraziare Shiver Webzine che mi ha dato questa possibilità con un report all'altezza dello spettacolo che mi aspetto di vedere :)

Un pò di info sugli appuntamenti interessanti del weekend... si vede che la città si sta svegliando, è PIENA di cose da fare!!!


Il programma lo posto in foto qui sotto... indispensabile avviarsi per tempo (se vi serve un biglietto, io ho il mio che m'avanza... me l'ero comprato casomai l'accredito non venisse concesso)


  • sabato 14: ampia scelta!!!
  1. Il testamento di Faber (ottimo gruppo cover di De Andrè, già nominato varie volte) @Parco di Villa Torlonia, Frascati (7 euro)
  2. Presentazione dell'edizione deluxe del classicone new wave anni '80 SIBERIA con live di Federico Fiumani e, subito dopo, discoteca rock con Armandino, dj Oreste e Prince Faster (il mio preferito... per noi over 30 - a volte MOLTO over - una garanzia) @Brancaleone (5 euro)
  3. Riapertura delle danze con ROCK ARENA @Black Out (8 euro con consumazione)
  4. THE NIRO @Lian on the Boat (gratis e lui è un musicista fantastico, non mi stanco mai di dirlo)
  5. Orchestrina di molto agevole (potrei scoprire che mi piace ballare il lissssio) @Angelo Mai (5 euro)
  • domenica 15 Nocturama (musica dopo l'ora dell'aperitivo... sarà vero? Se fosse così, non mi costringerebbe a scegliere tra serata casalinga e ore di sonno normali e musica ma ore piccole e ritorni in modalità improbabili... per me sarebbe perfetto :) con FILIPPO GATTI e FRANCESCO DI BELLA @Angelo Mai (5 euro)
Salutiamoci con una canzone allegra, chè oggi sono felice e per sentire Vasco Brondi che canta Oceano di gomma c'è sempre tempo.


domenica 24 marzo 2013

Dove l'alba è un giorno nuovo, tutto non è stato scritto: gli Afterhours al Tendastrisce (22 marzo 2013)

Pensavate che non dicessi neanche una parola sul concerto degli Afterhours di venerdì scorso?

Seeeee!!!

foto tutte gentilmente prese in prestito da Chiara Scotti


Marinellac'è è un pò nel tunnel della sfiga ma il piacere di condividere qualcosa di bello è una delle luci che mi accompagnano in quella che, spero, si riveli una risalita.
Sarò sintetica ma spero di dirvi TUTTO :)

I NO:

  • L'orario d'inizio: le 22.30 contro le 21 che erano scritte sul biglietto ... vabbè ma a voi piace aspettare un'ora e mezzo qualcuno che amate? A me, no.
  • L'acustica, specie nella prima parte del concerto, è stata pessima. La voce era parecchio coperta: i testi o li sapevi a memoria o non capivi una parola.
  • Un no che però è più un "ni" perchè probabilmente è un limite mio ma alcuni intermezzi noise/schitarroni più che farmi pensare ai Sonic Youth mi facevano guardare l'orologio -..-

I SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII :) :
  • Il pubblico, caldo, appassionato, pogante ma senza puntare a far male.
  • I sorrisi che si scambiavano mentre suonavano, specie nella seconda parte del concerto, e gli sguardi di tutti nel saluto finale... vedere un gruppo che SI DIVERTE a far divertire vale qualsiasi biglietto e qualsiasi attesa.
  • Il pantalone bianco attillato dell'Agnello :D Erano tutti in bianco, tranne Ciccarelli in beige che sembrava uno della banda della Magliana, e mi sembrava che volessero interpretare dei personaggi: il dandy, il freakkettone, il mod ma il più convincente a livello di look era LUI!!!


  • La scaletta: energica, piena di pezzi che non sentivo live da tempo, tipo Elymania o La sinfonia dei topi, con moltissimi brani da "Padania" ma anche da "Hai paura del buio?"
La copio da qui, anche se la fonte s'è dimenticata la chiusura... eh, 'sti giornalisti che se ne vanno prima che il concerto finisca (e c'hanno pure gli accrediti... quanta ingiustizia, al mondo!!!)... 

Bel concerto... e adesso aspettiamo che annuncino le date europee: daje che dobbiamo prenotare i low-cost ;)

  1. Padania
  2. Terra di nessuno
  3. Il sangue di Giuda
  4. Spreca una vita
  5. Rapace
  6. Ci sarà una bella luce
  7. Messaggio promozionale n°1
  8. Bungee Jumping
  9. 1.9.9.6.
  10. Iceberg 
  11. Giù nei tuoi occhi
  12. Varanasi Baby
  13. Costruire per distruggere
  14. Male di miele
  15. Veleno
  16. Punto G
  17. Io so chi sono
  18. Tutti gli uomini del presidente
  19. La sinfonia dei topi
  20. Il mio ruolo
  21. Elymania
  22. La vedova bianca
  23. Nostro anche se ci fa male
  24. Bye bye Bombay
  25. La terra promessa si scioglie di colpo
  26. Voglio una pelle splendida
  27. Quello che non c'è

lunedì 18 marzo 2013

Gli Afterhours a La Sapienza (aspettando venerdì)

Infiltrata tra persone mediamente più giovani di me di QUINDICI anni, stamattina, complice un giorno di ferie, me ne sono andata all'incontro con gli Afterhours organizzato dal collettivo "Sapienza in movimento".

Non entravo nell'Aula Magna del Rettorato da quando la madre di Jeff Buckley incontrò il pubblico per la presentazione del dvd "Live in Chicago"... ho controllato, era la primavera del 2000... giuro che mi sembrava ieri e, invece, in mezzo c'è una vita...

Pioggia atroce a rendere il tutto più "strong" (e meno male che ci sono i portici a riparare l'entrata), l'incontro di oggi è iniziato alle 12.30 ed è durato un'ora e mezza abbondante, tra domande degli organizzatori, domande del pubblico e mini-live set.

Non vi sto a parlare del dibattito, che comunque è stato interessante (e penso che troverete un sacco di filmati su youtube :)
Se cercate impegno, state alla larga, io oggi vi riporto solo roba MOLTO EASY, tipo:

  • come annunciato, non c'era tutto il gruppo ma solo Manuel e Rodrigo.
  • qualche info per la sezione "Costume & Società": Rodrigo era vestito da cyberpunk (adoVo), Manuel c'aveva un maglione che mi sembrava quello del video di Riprendere Berlino ma, a riguardarlo, mi chiedo dove l'ho già visto perchè non è quello.
Cyber-Rodrigo (tutte le foto, tranne l'ultima che viene dalla pagina fb di Sapienza in Movimento, sono di Chiara Scotti)

  • a una ragazza del pubblico che ha detto a Manuel: "Ti seguo da quando avevo 15 anni (penso ne avesse 20 però vabbè, essere giovani non è una colpa e io sono una vecchiarda invidiosa, giassai) e non c'erano le tipe ai concerti con scritto sulla fronte MANUEL SEI FIGO", l'Agnello ha risposto serio: "Ehi, cos'hai contro quelle scritte???" :)))
  • Set conclusivo da tre pezzi, chitarra e violino: Padania, Male di miele e Quello che non c'è.

Mi sono sembrati tre pezzi "giusti", una maniera per presentare in super-sintesi il loro percorso e dire a tutti: Arrivederci a venerdì!!!

E' un marzo che sembra gennaio e pare che il 22 ci sia pure sciopero dei mezzi ma IO CI SARO' (con tutto il mio entusiasmo, come diceva illo)

Domani gli After sono ospiti della trasmissione di Gianluca Polverari su Radio Città Aperta (88.90), alle 15... se, in diretta, leggeranno qualche domanda di una certa Marinella, saprete chi è ;)

Foto coi ggggiovani (io, infatti, non mi ci son messa :)

venerdì 25 gennaio 2013

Cose belle


I DEPECHE MODE che fanno uscire il disco nuovo, DELTA MACHINE, il 26 marzo con una copertina fantastica e, allegato all'edizione deluxe, un libro di 28 pagine con foto di ANTON CORBIJN (meno di un mese dopo è il mio compleanno... così... per dire...)...



COLAPESCE che mette tutta la sua discografia in ascolto GRATUITO su Rock.it (ieri, per accedere, bisognava per forza vedersi un video pubblicitario prima, oggi si ascolta tranquillamente anche senza spot)...



Gli AFTERHOURS che annunciano le date del nuovo TOUR (come promesso, in primavera :), lasciano i biglietti a 15 euro e mettono tutte tappe nei weekend e nei prefestivi... finalmente, qualcuno ha capito che non ci possiamo tutti permettere di far tardi e dormire il giorno dopo fino a mezzogiorno in qualunque giorno della settimana...



Cose belle perchè di bellezza c'è bisogno... anche piccole cose ma che strappino un sorriso ("perchè, credimi, con quella faccia mi sembri un randagio")... anche e soprattutto quando sembra davvero che da ridere non ci sia proprio niente...




lunedì 22 ottobre 2012

Un'altra foto di pura gioia: Afterhours all'Angelo Mai (21/10/2012)

Impossibile è solo quel che non provi a fare.


Che c'è stato di diverso tra i MILLEMILA precedenti concerti degli Afterhours e quello che si è tenuto ieri sera, domenica 21 ottobre, all'Angelo Mai, diventato spazio occupato dalla mezzanotte di giovedì 18?
Perchè sintonizzarsi sul sito dell'ora esatta per spedire la mail di richiesta di partecipazione PRECISAMENTE a mezzogiorno di venerdì scorso, per poter rientrare tra quelle poche centinaia di persone che sono riuscite ad entrare?
Perchè arrivare lì all'apertura delle porte e farsi due ore di fila? Non era un concerto come tutti gli altri?

NO.

No perchè gli occupanti son stati fin dall'inizio gentilissimi e disponibili pur dovendo gestire UN MARE di gente rispetto ai consueti numeri di capienza del posto, mentre tante volte chi si occupa da professionista del management di eventi è un perfetto tamarro -..-

No perchè chi, come me, è arrivato presto, si è ritrovato a pochi centimetri da un palco senza transenne (se allungavo una mano potevo toccare i musicisti :) e la sensazione era bellissima!

No perchè, in tanti anni di concerti degli Afterhours, non li avevo mai visti così sorridenti e rilassati, sia tra loro che col pubblico (Rodrigo D'Erasmo, a un certo punto, ha detto al microfono: "E' bellissimo questa sera perchè suonare qui è come se fosse la cosa più bella e naturale del mondo" - e questa gioia e questa naturalezza SI VEDEVANO TUTTE :)

foto by Annamaria T. (aka Bellezzè :)

No perchè, anche se la scaletta era grosso modo quella suonata all'Atlantico a giugno (però hanno chiuso con "Voglio una pelle splendida" e non con "Quello che non c'è", che non hanno fatto), ci sono state delle chicche come la cover di COLD TURKEY di John Lennon, contenuta nel disco solista di Xabier Iriondo, e il binomio LASCIAMI LECCARE L'ADRENALINA e DEA, una di seguito all'altra, come avevano fatto a L'Aquila.


No perchè al momento "pubblico sul palco" riportato in scaletta (e io SAPEVO che poteva succedere :) è salita prima una tipa che sembrava volesse cantare  ma, in realtà, voleva solo baciare Manuel (che s'è fatto baciare e poi ha detto "Ah vabbè, ma allora sei solo UNA FAN"), e poi un ragazzo, con una maglietta nera con su scritte parole del testo di DEA  ("Scusami Barbara ma non posso morire"). Manuel gli fa "Da te sappi che non accetto baci" ahahahah :) 
Il ragazzo ha cantato "Dentro Marilyn", emozionato ma godibile (pure l'Agnello gli ha fatto i complimenti dicendogli "Bravo perchè hai cantato col cuore!").

Poi son saliti sul palco quelli del MITICO striscione FACCE STRATEGGGIE, presente ormai da anni a tutti i concerti romani degli After. Son saliti con tutto lo striscione e Manuel li ha accolti dicendo "Ah ecco, siete voi quegli stronzi dello striscione" ^__^

Ovviamente hanno suonato Strategie: i ragazzi dello striscione l'hanno cantata al microfono MASSACRANDOLA (ed io e le mie amiche pensavamo ad una persona che sarebbe stata mooooolto più meritevole di salire su quel palco :)
Il basso l'ha suonato un tizio che era UGUALE a Morrissey :)

C'erano tanti pezzi della mia vita che mi tornavano in mente ieri sera, tutti legati alle canzoni degli Afterhours...
... una chitarra d'estate e una voce che, piano, inizia a cantare "Ho questa foto di pura gioia..." mentre nasce un'alba bellissima...

... il mare di notte...

... una macchina piena di lacrime per un dolore che rende simili...

... persone con cui ci si capisce con uno sguardo, o toccando una mano, più che con mille parole...

Nelle ore che hanno preceduto il concerto, mi ero riguardata i filmati girati al Teatro Coppola, occupato a Catania, dove gli After avevano suonato 6 mesi fa. Ora, dopo quello che ho visto e sentito all'Angelo Mai, penso davvero che "se un sogno si attacca come una colla all'anima, tutto diventa vero", punto. 
Forse non sempre, sicuramente questa volta sì.


mercoledì 19 settembre 2012

L'Agnello perde il pelo ma non il vizio

La verità:
sto scrivendo questo post principalmente perchè, dopo aver dato un'occhiata alla pagina facebook degli Afterhours, mi è venuto in mente il titolo per questo post, mi piaceva troppo e mi sembrava un peccato non condividerlo ;)

Oddio, in realtà, mi son letta (per dovere di cronaca, mica perchè sono fissata, nooooo) circa CENTOSESSANTA post (alla faccia dell'occhiata ma vabbè) scritti dai fan a commento degli ultimi due concerti del gruppo: quello del 15/09 a Reggio Emilia, alla festa del Pd, e quello di ieri al Carroponte, a Milano.

Che è successo a 'sti concerti?

E' successo che a Reggio la gente accorsa è rimasta per lo più delusa da un'esibizione che, dai commenti postati, si deduce sia stata un pò sottotono rispetto ad altre di questo stesso tour.

Tre giorni dopo il buon Manuelone che fa? Ringrazia il pubblico del Carroponte dicendo pressappoco (riprendo le parole sempre dai commenti di chi c'era, per la prossima vita - l'ho detto e lo ripeto - voglio il dono dell'ubiquità): "Il pubblico di Reggio Emilia era una merda, voi siete un grande pubblico ".

RAGGELANTE -..-

i bei tempi della camicia rossa

Passato il primo momento di sgomento dopo aver letto 'sta cosa, ho però pensato: "Oh, è pur sempre uno che 15 anni fa ha scritto uno dei pezzi col titolo più politicamente scorretto della storia".

Il pezzo era quello che trovate qui sotto (ed è fantastico che nel video compaia il suo VERO padre, a cui col passare del tempo sta diventando sempre più uguale :)


Visto che sono in vena di contributi-video, vi saluto con due chicche storiche by youtube: una mitica raccolta che qualcuno si è divertito anni fa a creare e che ci ricorda i tempi degli scazzi potenti e un'esibizione ad un vecchio Mtv Day rimasta nella storia della televisione musicale.





"Costruire per distruggere" evidentemente non è solo un titolo suggestivo. Poteva semplicemente dire alla gente del Carroponte: "Grazie, questa sì che è una gran serata" ma vabbè, non sarebbe stato l'Agnello che abbiamo imparato a conoscere (e ad apprezzare nonostante certe sortite pessime).