domenica 12 aprile 2015

"Grazie per questa abitudine di tornare": Carmen Consoli al Palalottomatica, 11 aprile 2015.

Parto dalla fine, per raccontare il ritorno a Roma di Carmen Consoli dopo 5 anni lontana dai palchi. Parto dal ringraziamento che ha rivolto al suo pubblico al termine della serata al Palalottomatica: "Grazie per questa abitudine di tornare".

Io penso che il ringraziamento sia reciproco: qualsiasi artista deve tantissimo al suo pubblico ma io so quanto devo alla musica di Carmen Consoli, quanto, negli anni (ho iniziato ad ascoltarla nel '97, dopo l'uscita di "Confusa e felice", e non ho mai smesso), le sue note e le sue parole mi hanno incoraggiato, consolato, fatto compagnia, aiutato a trovare un modo per descrivere quello che sentivo e che non riuscivo a tirare fuori.

Ieri, mentre andavo al concerto, sentivo di essere emozionata come quando si va a re-incontrare una vecchia, carissima amica che non si vede da tanto tempo... o come quando si va a re-incontrare una parte di sé.

Il Palalottomatica era pieno anche se non da sold-out. Devo dire, invecchiando, che un pubblico di "diversamente giovani" (la Consoli è seguita da persone di tutte le età ma la fan-base sicuramente non è di adolescenti) assicura di non ritrovarsi attorniati da una mandria di bisonti in calore (anche se l'ascella di uno dei miei vicini di transenna comunicava tutt'altro: a fine concerto era diventata praticamente un'arma chimica -__-)

Il concerto è iniziato verso le 21.30 (a Roma, se non ti presenti almeno mezz'ora dopo rispetto all'orario stabilito, non sei nessuno) ed è durato due ore, incluso il breve intervallo per i bis.

La prima a presentarsi sul palco è stata la bassista che segue Carmen in questo tour e che - ho letto da qualche parte online - fa parte del gruppo romano dei Madame Lingerie. Molto brava e ho ammirato parecchio anche il suo look, sembrava appena uscita dalle Hole :)

La Consoli aveva un vestito che, dai commenti letti in rete, mi è parso molto apprezzato: a me, in verità, non è piaciuto tanto, sembrava avesse addosso la stampa del divano di nonna in formato plissè con la mantellina di Superman in coordinato ma, si sa, Carmen brilla di luce propria e, per quanto mi riguarda, potrebbe mettersi pure addosso il sacco nero della monnezza, starebbe bene comunque!!!

bella foto di Roberto Panucci presa da Onstage web
Il concerto è iniziato con "La signora del quinto piano", il pezzo dall'andamento più rock tra quelli dell'ultimo album, ed è proseguito come aveva promesso Carmen nelle interviste: volumi sostenuti e ritorno alle sonorità più aggressive dei primi tre album.

Già fomentatissima dal terzo pezzo in scaletta, "Besame Giuda", a furia di urlare: "Mi hai soltanto strappato un pò di silenziooooo", al quarto, "Fino all'ultimo", avevo le vene gonfie come Pappalardo quando cantava "Ricominciamo"... però che gusto, che CATARSI ritrovarsi con tutte quelle persone a intonare in coro: "Saprei restare comunque fedele... alla cantantessa" come se gli anni '90 non fossero mai passati!!!

E' stato un concerto veramente bellissimo, una serata che ripeterei ancora e ancora e non lo dico solo perchè amo la Consoli e voglio giustificare a me stessa i 35 euro spesi per il Palalottomatica (tra l'altro, devo dire che in transenna non si sentiva affatto male). Proprio quando amo io divento più esigente: se mi va tutto bene, significa che non me ne frega nulla.

Dell'ultimo album (ma lo sapevo perchè avevo letto tutto il leggibile sulla data precedente, quella di Porto San Giorgio) non ha fatto tantissimi pezzi, c'è stato più spazio per le canzoni più datate, che nei tour degli ultimi anni avevano trovato meno luce.

Il mio consiglio, per chi andrà a vederla nel prosieguo del tour, è: PREPARATE I FAZZOLETTI. Non vi serviranno solo per asciugare il sudore: quando la sentirete cantare, solo voce e chitarra, in piedi sul limite del palco, con un sipario iridescente dietro di lei che sembra uscire da un sogno, "forse non riuscirò a darti il meglio, più volte hai trovato i miei sforzi inutili..." o "distrarsi sembrava piuttosto facile, credevo di sopportare la tua indifferenza..." l'insicurezza di chi non si sente mai abbastanza amato troverà la sua voce, a maggior ragione nell'epoca della doppia spunta blu su whatzapp a cui non segue nessuna risposta.

Per chi non teme lo spoiler, sotto la foto c'è la scaletta, copia&incollata da quella di Porto San Giorgio trovata sul web (e riproposta identica a Roma).



La signora del quinto piano
Per niente stanca
Besame Giuda
Fino all’ultimo
Bonsai
L’abitudine di tornare
Esercito silente
AAA cercasi
Stato di necessità
Guarda l’alba
Geisha
Matilde odiava i gatti
Sentivo l’odore
Fiori d’arancio
Blunotte
In bianco e nero
L’ultimo bacio
Autunno dolciastro
Parole di burro
Sintonia imperfetta
Venere
Questa piccola magia
La mia condizione (con Luca Madonia)
L’alieno (con Luca Madonia)
Confusa e felice
Amore di plastica

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