mercoledì 20 luglio 2016

"La poesia è di chi gli serve": Afterhours @Rock in Roma, 19 luglio 2016

Nell'accingermi a scrivere il milionesimo report del mio milionesimo concerto degli Afterhours, mi sono chiesta: "A CHI GIOVA? A chi giova sentir parlare dalla stessa persona ancora dello stesso gruppo, delle stesse canzoni, con gli stessi toni più o meno enfatici?"

Io penso che possa servire a un po' di gente.

A chi si chiede se questo gruppo ha ancora qualcosa da dire dal vivo, dopo trent'anni e i mille cambi di formazione che hanno visto SOLO Manuel Agnelli rimanere al suo posto (del resto, non poteva mandarsi via da solo :), e la risposta è SI', hanno ancora MOLTO DA DIRE, energia da regalare, vibrazioni positive anche se l'ultimo disco è nato principalmente da un evento nefasto come la morte per malattia dell'Agnelli senior, papà di Manuel.



Come dicevo ad un amico, vederli tutti e sei così uniti e carichi sul palco, specie dopo che, nell'ultimo tour con la vecchia formazione - quello celebrativo di "Hai paura del buio?" - avevo intuito che ci fosse qualcosa che non andava, è bellissimo e regala l'effetto "lascio la mia vecchia fiamma storica e con la nuova mi diverto e scopo come un riccio" (fantastico se sei la nuova, un po' meno se ti tocca il ruolo di vecchia fiamma storica -_-)

Serve a chi, come me, pensava che canzoni come "Il mio popolo si fa" facessero schifo e invece dal vivo va alla grande, insieme a un'altra traccia stramba del nuovo disco, "Tra i non viventi vivremo noi", dove l'Agnellone si vede proprio che si diverte a indicare col dito il pubblico mentre canta col sorriso beffardo che ben conosciamo: "E' una madre piena di attenzioni il pubblico che abbiamo noi ma alla mamma non disobbedire o SARANNO GUAI".

Agnelli in versione "Cristo di Rio" nella foto di Pasquale Modica sulla pagina fb degli After


Parlare ancora degli Afterhours serve a chi pensa che fanno solo canzoni depresse, perché A) non è vero e nella scaletta di questo tour trovano posto due concentrati di positività come "Non è per sempre" e "Riprendere Berlino", B) non è da tutti riuscire a trasmettere ENERGIA con testi anche pesanti come "qui nell'aria puoi sentire quando è tardi per cambiare idea/troppo tardi per sentirmi nuovo/tardi per sperare/troppo tardi per cambiare ancora" ("Bungee Jumping"), "la testa è così piena che non pensi più/ti si aprono le gambe oppure le hai aperte tu" ("Ballata per la mia piccola iena") oppure IL CAPOLAVORO, l'apoteosi del pensiero afteriano e, forse, la loro più bella canzone di sempre, "Quello che non c'è" ("perciò io maledico il modo in cui sono fatto/il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco"), tutti pezzi RIGOROSAMENTE nella scaletta di questo tour.

Un ragazzo che conosco (ciao Michè), che ha partecipato ai bootcamp di X-Factor a Milano, mi ha raccontato che gli autori avevano chiesto al pubblico di intonare, per ognuno dei "giudici" del programma, un brano di successo. Tutti che cantavano il pezzo di Arisa, di Fedez o di Soler e pochissime voci imbarazzate quando è stato chiesto di cantare il ritornello di "Non è per sempre" perchè praticamente non la conosceva NESSUNO. Pazzesco.

Ecco, io credo che, se la partecipazione dell'Agnellone a X-Factor potrà servire a far capire che C'E' VITA musicale oltre alle cagat cose ignobili che spesso passano le cosiddette "radio commerciali", il mondo non potrà che arricchirsi di un po' di bellezza in più. Ognuno poi, della bellezza, ne fa quello che vuole, perchè come diceva Troisi nel capolavoro "Il Postino", "La poesia non è di chi la scrive: è di chi gli serve".

Note di colore:

  • Agnelli sbrocca sempre, con la consueta alterigia per la quale lo amiamo e lo detestiamo allo stesso tempo ma, al momento, lo sbrocco è di ispirazione salutista, visto che, alla quarta o quinta canzone, al microfono fa: "Ora però basta fumo, il fumo ha rotto il cazzo" :)))
  • Ditemi CHI E' il parrucchiere di Sky perchè l'Agnello ha perso completamente l'effetto infeltrito sulla lunga chioma, che ora splende morbida e con riflessi stupendi!!!


  • Niente nudità agnelliane, niente addominali DA PAURA al vento, anche se c'erano mille gradi e il concerto dura DAVVERO due ore abbondanti.


  • Per chi si sta chiedendo se sono andata all'after-show all'Angelo Mai: sì, ci sono andata, non è allegramente successo un cazzo, almeno fino alle tre e mezzo quando sono andata via, come già mi avevano preannunciato i gentilissimi organizzatori che avevo contattato per sapere se gli After avrebbero suonato qualche pezzo o meno. Eravamo un centinaio di persone e stavamo seduti tranquill a berci una birra nel giardino dell'Angelo, sotto la luna a cui mancava solo uno spicchio per essere piena.
  • Dellera ha giocato al dj, l'Agnellone si è avvicinato al nostro tavolo perchè c'era un tizio che abbiamo conosciuto lì che, per rimorchiarsi (invano) la mia amica più carina, gli ha chiesto se poteva domandarle LUI che lavoro facesse. Alla risposta della mia amica ("Lavoro in un centro anti-violenza"), lui fa: "Ecco, allora magari fatevi spiegare qualcosa da lei". 
Per essere uno che, quasi vent'anni fa, ha scritto una canzone che diceva: "Forse non è proprio legale sai ma sei bella vestita di lividi", TANTA TANTA STIMA.



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