venerdì 14 settembre 2012

Capovilla, mi fai male (TDO a Caracalla, 13 settembre 2012)

La fortuna premia gli audaci... e infatti ieri sera chi, come me, ha sfidato il tempo ORRENDO abbattutosi su Roma, ha assistito senza problemi al concerto gratuito del Teatro degli Orrori che, fino all'ultimo, è stato a rischio per il maltempo.

Niente pioggia, invece, solo un cielo pieno di nuvole grigio-rossastre e cariche. Ogni tanto le guardavo e mi sembravano la cornice ideale per una serata come quella di ieri.



Dico così perchè già la musica e i testi del Teatro son belli "tosti" e drammatici... ieri sera poi...

Capovilla mi sembrava un Piero Ciampi in modalità "autodistruzione on".

Il concerto è iniziato con "Non vedo l'ora" e, all'inizio, sembrava piuttosto carico. Hanno fatto anche una splendida versione di "A sangue freddo" ma, più o meno a metà esibizione, è scattato il momento-noia.

Che senso ha, per la milionesima volta, ripetere pari pari il sermone su Ion Cazacu, l'operaio rumeno dato alle fiamme dal suo datore di lavoro perchè rivendicava i suoi diritti?

Ok spiegare il pezzo, ci fosse mai tra il pubblico chi non l'ha mai sentito, ma arricchirlo con particolari del tipo "il datore di lavoro aveva una bottiglia d'acqua, di quelle naturali o frizzanti" o "Ion era bello, buono e bravo" a me fa scattare in basso la mascella e a una serie di persone (scene VERE intorno a me e alla persona con cui ero) la voglia di mettersi in pose sceme ad auto-scattarsi delle foto... una tristezza che non vi dico -..-

Particolare pettegolo (visto che la gente non era tantissima e vedeva abbastanza bene anche chi, come me, stavolta non era in prima fila): il "ventre dimagrato" - per citare la loro "Majakovskij" (che hanno fatto) - in Capovilla è solo un lontano ricordo... Pierpà, o ci diamo una regolata o basta con quelle camicettine aderenti -..-

A bocca asciutta chi voleva gridare "Roma capitale, sei ripugnante" sulle note di "Io cerco te" o chi aspettava "Direzioni diverse", che non avevano fatto neanche alla Tempesta Gemella, a giugno al Verano.

Molto lunghe le parti strumentali e, se è pur vero che si tratta di ottimi musicisti a cui è prezioso riservare uno spazio importante, con gli amici ci siamo chiesti se non fosse anche un modo per far riposare la voce di Capovilla, millemila sigarette e una tosse che non ti dico.

Hanno chiuso con una bellissima versione di "Lezione di musica", uno dei loro primi pezzi, una canzone intensissima e straziante che non avevo mai ascoltato dal vivo.


Quel grido: "Mi fai un pò male... mi fai un pò male... MI FAI MALEEEEE" vale tutto il concerto.

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